Gli anziani crescono in Sicilia ma la spesa in welfare resta inchiodata, molto meno della media nazionale. La Sicilia si è classificata al 18° posto tra le regioni italiane per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare, guadagnando una posizione rispetto allo scorso anno. Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2022“. Uno strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione. Soprattutto consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le criticità in cui è necessario intervenire. Lo studio è realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House Ambrosetti.

La strutturazione dello studio

Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input, ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare anche in correlazione alla presenza di anziani. Cifre che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio. Ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale. O ancora l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65. All’interno della classifica anche la dimensione di output, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare e con correlazione agli anziani. E qui ci sono ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà.

Reddito e pensione di cittadinanza, Sicilia vice regina d’Italia

Tra gli indicatori di spesa, la Sicilia si posiziona al 2° posto per la spesa in reddito e pensione di cittadinanza con 36 euro mensili pro capite. La media nazionale si attesta a 12,7 euro, confermati quindi i dati del 2021. La Sicilia si posiziona anche al 2° posto per spesa pubblica per consumi finali per l’istruzione e la formazione. In questo caso impiegato il 6,1% del Pil regionale, in lieve calo rispetto al 6,2% dell’anno precedente. La media nazionale è del 4%. La regione si posiziona invece all’ultimo posto per spesa previdenziale media sulla popolazione over 65, pari a 862 euro. L’anno precedente era ferma a 853 euro mentre la media nazionale è di 1.115 euro.

Servizi sociali, Naspi e Neet

La Sicilia occupa il 15° posto per spesa in interventi e servizi sociali, 80 euro pro capite rispetto alla media nazionale di 152 euro. Arriva al 17° posto per beneficiari del sussidio di disoccupazione Naspi (il 4,3% della popolazione tra i 15 e i 64 anni). Relativamente agli indicatori strutturali, la Sicilia si colloca al 20° posto per tasso di disoccupazione (pari al 19%). Stessa posizione anche per la quota di giovani tra i 15 e i 34 anni che né studiano né lavorano (i cosiddetti Neet – Not in Education, Employment or Training). Quota che si attesta al 36,3% rispetto al 21,8% della media nazionale.

La vecchiaia

La regione è al 3° posto per numero di pensionati ogni 100 abitanti (pari a 24,2 rispetto ai 23,5 dell’anno scorso). La regione si posiziona al 19° posto per tasso di dispersione scolastica, pari al 36% e comunque in lieve miglioramento rispetto al 37% dell’anno precedente. Stesso posizionamento anche i posti in asilo nido autorizzati, pari a 11,8 ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni (in crescita rispetto ai 9,4 dell’anno precedente).  Registra inoltre un miglioramento, rispetto alla scorsa edizione del Welfare Italia Index, per stato di salute della popolazione, dove la Sicilia si porta dal 20° al 19° posto.

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