E’ il giorno della protesta ufficiale della Sicilia tutta contro l’isolamento dovuto alle scelte nazionali sui trasporti aerei. Una seduta congiunta del governo regionale e dell’Ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia è fissata all’aeroporto di Palermo.

Al centro dell’incontro il “preoccupante isolamento” della Sicilia determinato dalle “irresponsabili scelte” compiute da Alitalia che rischiano di compromettere la stagione turistica e la stessa ripresa economica dell’Isola.

La decisione è stata presa congiuntamente dal governatore Nello Musumeci e dal presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni siciliani Leoluca Orlando.

Di fatto la Sicilia resta però isolata e anche i voli per Palermo e Catania scarseggiano quando, invece, sono molti di più i voli che hanno come destinazione le capitali europee o altri luoghi di vacanza fuori dallo Stivale.

La compagnia di bandiera italiana, sottoposta ad un’altra operazione di salvataggio da parte dello Stato, garantisce 28 voli a testa da e per Palermo e Catania verso Milano e Roma. Nient’altro. Eppure sono tanti i siciliani che vorrebbero rientrare sull’Isola. Questi, visto il caro biglietti e la difficoltà nel loro reperimento, preferiscono trovare mezzi alternativi.

Nei giorni scorsi anche le compagnie aeree low-cost, che riprenderanno ad operare alla spicciolata nelle prossime settimane, si sono fatte sentire temendo di essere danneggiate da alcune norme nazionali come quella sul contratto da applicare ai dipendenti che operano sulle tratte italiane. Intanto, però, il 1° luglio si ripartirà con un numero limitato di voli: il ritorno di Ryanair, che coprirà cinque tratte, Dat che continuerà a collegare Pantelleria, Corendon che garantirà i voli da e per Maastricht e Amsterdam e la new entry AlbaStar con aerei per Cuneo e Malpensa. Attendendo le tratte sociali Il collegamento fra la Sicilia e il resto del Paese, del resto, è un tema ricorrente.

E ieri è partita la protesta dell’assessore regionale al Turismo Manlio Messina contro due articoli del Decreto rilancio che metterebbero la pietra tombale sui collegamenti da parte delle low cost.

Alitalia è già stata convocata in audizione davanti alla IV Commissione dell’Ars come annunciato dal Presidente Giusi Savarino.

“A nessuno è piaciuta la scelta di Alitalia di interrompere le tratte da e per l’aeroporto di Trapani. Però è giusto precisare che la narrazione fatta in questi giorni è sbagliata. Il taglio dei voli è un problema nazionale e non riguarda solo Birgi. Il governo nazionale, e segnatamente il Movimento 5 stelle, non lasceranno mai indietro la Sicilia, prova ne sia il fatto che dal primo novembre inizierà la continuità territoriale su Birgi e Comiso, grazie ai 50 milioni stanziati proprio dal governo Conte” commenta la deputata M5S all’Ars, Stefania Campo.

“Questi problemi – prosegue la deputata – non arrivano però inaspettati e il governo regionale ha le sue colpe. In fase di Finanziaria avevo chiesto, infatti, di non stanziare 75 milioni solo in voucher, ma di incrementare la domanda turistica. Aumentare l’offerta, come ha fatto il governo regionale, senza potenziali passeggeri e turisti, infatti, non aveva alcun senso. Per questo occorreva stornare una parte di quelle somme a favore delle compagnie aeree per permettere loro di fare controlli a tappeto in modo da incoraggiare e ripristinare il flusso dei passeggeri. Gli aerei vuoti non volano, questo è chiaro, ma niente si è fatto per promuovere il turismo e garantire a tutti di viaggiare con la massima sicurezza”.

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