Da tempo la principale occupazione della politica è trovare soluzioni alla grave crisi economica che sempre più attanaglia l’Italia e l’Europa, e la Sicilia, è risaputo, è tra le regioni che detengono il primato della preoccupazione nella nazione.

E tale preoccupazione cresce a dismisura se ci si ferma a pensare cosa potrà avvenire con la rimodulazione che il governo nazionale ha promesso di apportare al reddito di cittadinanza, principale risorsa utilizzata per ottemperare al problema.

In una situazione del genere l’unico sicuro rifugio è la famiglia che sempre di più si troverà costretta a svolgere il ruolo di reale ammortizzatore sociale.

Ma come è verosimile che il reddito di cittadinanza sarà rimodulato, è vero altresì che il governo nazionale ha intrapreso una strada che in pochi si saranno soffermati a considerare e che può essere una reale risposta alla grave situazione.

Il riferimento alla famiglia del presidente del consiglio Meloni

La prima considerazione va fatta ponendo particolare attenzione ad un passaggio del discorso programmatico effettuato dal nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri in occasione dell’insediamento del governo.

“La Famiglia l’istituzione più importante di tutte… sostenere la natalità per uscire dalla ‘glaciazione demografica’ per produrre anni di futuro, quel PIL demografico di cui abbiamo bisogno… serve un imponente piano economico ma anche culturale…e rimettere la famiglia al centro della società”.

E dalle parole sembra proprio che siano passati ai fatti, ponendo le basi per ottemperare al programma esposto con l’elezione del Presidente della Camera dei Deputati e le nomine del Ministro della Famiglia e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Ministri, rispettivamente Lorenzo Fontana, Eugenia Roccella e Alfredo Mantovano, tutti e tre tra le figure più rappresentative del mondo pro family e pro vita della Lega e di Fratelli d’Italia.

Ed è come se, tra i due partiti, si fosse instaurata una gara a chi avesse maggiore rappresentanza in tale ambito, perché dopo la elezione di Lorenzo Fontana (Lega) a Presidente della Camera sempre la Lega chiedeva la nomina della Simona Baldassarre (anch’essa ultra pro family e pro vita) quale Ministro della Famiglia, ma invece abbiamo visto che  la scelta della Meloni è ricaduta su Eugenia Roccella di FdI che per vincere la partita ha piazzato, come sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano invece che Fazzolari che era indicato tra i favoriti nelle previsioni.

Non sappiamo se effettivamente sia stata una gara, ma di sicuro una presenza così determinata sugli argomenti in questione non vi è mai stata nelle istituzioni nazionali e noi siciliani ed in particolare la nuova DC non può sottovalutare questi aspetti.

La legge sulla Famiglia in Sicilia del 2003

Sì, perché la Sicilia ha approvato nel 2003 la legge 10 sulla famiglia considerata, da chi la conosce, tra le migliori leggi sulla famiglia del mondo e presa a riferimento da altre nazioni, ma mai applicata in Sicilia che, peraltro, è una delle tre regioni d’Italia che ha un Assessorato specifico “della famiglia” nonché, “delle politiche sociali e del lavoro”, anche se purtroppo, ahimè, sino ad oggi possiamo dire che tale assessorato si sia occupato all’80% di lavoro, al 15% di disabilità e forse al 5% di Famiglia.

Famiglia priorità della nuova Democrazia Cristiana

Ma oggi che proprio in Sicilia è risorta la nuova Democrazia Cristiana (DC), la quale si ispira in maniera significativa all’ideologia di Don Luigi Sturzo, il quale nel suo programma poneva al primo posto la famiglia e le politiche a suo supporto, resuscitare le politiche sulla Famiglia è mission prioritaria della DC avendo la classe dirigente più idonea, preparata e con le opportune relazioni utili affinché la Sicilia possa partecipare alla gara di cui sopra ed essere la capofila, tra le regioni italiane, ad interpretare e beneficiare dell’attenzione che il governo sta ponendo sull’argomento ed arginare, così, le difficoltà economiche che già esistono e che, come già detto, è prevedibile potranno peggiorare.