• Ultima settimana di zona rossa in Sicilia
  • Musumeci vira verso il passaggio in arancione fra sette giorni
  • Serve, però, più responsabilità e saranno intensificati i contolli

“Quella che si apre domani sarà la settimana decisiva per uscire dalla zona rossa e tornare a sorridere un poco”. E’ inattesa la nuova virata del Presidente della Regone Nello Musumeci che dopo l’incontro con i prefetti teso a chiedere maggiori controlli e stringere ulteriormente le maglie della zona rossa, fa dichiarazioni dal sapore altalenante come tutte le scelte che sono state fatte da tutte le istituzioni da Roma a Palermo in questa assurda crisi pandemica gestita col termometro dl consenso popolare più che non quello delle esigenze reali.

Si viaggia, dunque, verso la zona arancione dopo un’altra settimaa di zona rossa ma Musumeci dice subito “Il termometro con il quale guardo la situazione non è quello del consenso popolare, chi gestisce questa crisi deve guardare al termometro che riconduce alla vita umana, alle perdite. Non possiamo permetterci 40 vittime al giorno, ecco perchè faccio appello a tutti di essere presenti ogniuno alle proprie responsabilità perchè così presto potremo lasciarci tutto questo alle spalle”


Ma allora perchè la zna rossa, i prefetti, le multe?  Perche Lombardia arancione e Sicilia rossa se non per rispondere alle pressioni della ‘piazza’ sia pur virtuale?

Incontro in videoconferenza, illustrati i dati epidemiologici

Questa la finalità dell’incontro in videoconferenza, voluto dal presidente della Regione, Nello Musumeci, con i prefetti siciliani al quale hanno partecipato l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, e ai Trasporti, Marco Falcone.
I rappresentanti del Governo regionale hanno illustrato i dati epidemiologici, valutati in precedenza dalla Cabina di regia nazionale, che registrano, in particolare, l’indice RT (riferito dunque al periodo 11-17 gennaio) attestarsi sul valore di 1,27. Valori che confermano le preoccupazioni che avevano indotto il presidente Musumeci a sollecitare al ministro Speranza l’istituzione della zona rossa per la Sicilia, pur nella consapevolezza delle limitazioni e dei sacrifici che ne sarebbero derivati.

Per Musumeci “troppi casi di inosservanza della zona rossa”

“Ciò nonostante – ha affermato il governatore – registriamo una mobilità, che riguarda principalmente le tre aree metropolitane e che, da molteplici e ripetute segnalazioni, spesso non corrisponde alle esigenze di lavoro, necessità e salute, previste dall’ordinanza in vigore. A fronte di decine di migliaia di operatori commerciali che mantengono chiusi i propri esercizi nel rispetto delle regole e di milioni di siciliani che fanno altrettanto restando a casa, sono purtroppo tanti, troppi – ha sottolineato Musumeci – i casi di inosservanza che restano impuniti. Come è ben noto, ma è bene ribadirlo per scongiurare eventuali letture diverse dell’opinione pubblica, vigilare sull’effettiva osservanza delle disposizioni non è di nostra competenza”.

La richiesta di maggiori controlli

“Faccio perciò appello ai prefetti a disporre maggiori e più capillari operazioni di controllo, da effettuare con l’ausilio delle forze dell’ordine, della polizia locale e del contingente dell’esercito impegnato nell’operazione ‘Strade sicure’, per consentirci di essere, alla fine del mese, fuori dalla zona rossa imposta non dal presidente della Regione ma da valori di contagio che purtroppo restano preoccupanti. Il mio compito – ha concluso il governatore – non è agire con l’occhio al termometro del consenso popolare ma scongiurare la conta tragica delle tante vittime di ogni giorno”.

La risposta alla richiesta di zona arancione

Alla Lega che chiede la zona arancione con l’appoggio inaspettato del Pd risponde, invee, l’assessore Ruggero Razza “Come ho detto nei giorni scorsi all’amico Nino Minardo, raccogliendo anche la sua condivisione, la decisione di procedere alla definizione della ‘zona rossa’ in Sicilia si sta rivelando corretta. Non solo perché ha anticipato un provvedimento che ieri sarebbe stato assunto (e per tre settimane) per decisione nazionale, come si evince dall’indice Rt nell’Isola rilevato a 1.27, ma perché ci sta consentendo di limitare il peso sulle strutture ospedaliere ed evitare di procedere a nuove conversioni”.

“Ritengo – conclude Razza – che la sollecitazione della Lega siciliana vada, pertanto, nella stessa direzione auspicata dal presidente della Regione: riprendere il più possibile la vita ordinaria, rispettando regole comportamentali e determinando azione di controllo sul rispetto delle stesse”.

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