Continua il pressing di Sinistra Comune nei confronti del presidente del Consiglio Comunale di Palermo Totò Orlando. Come risaputo, il rappresentante principale di Sala delle Lapidi è stato condannato a diciotto mesi di carcere, pena sospesa, per tentata concussione.

Una decisione, quella della Terza Sezione Penale del Tribunale di Palermo, sulla quale si è discusso nella seduta di giovedì. Ad aprire la seduta proprio Totò Orlando, che ha ringranziato i colleghi d’aula per la sensibilità dimostrata nei suoi confronti.

Gli attacchi a Totò Orlando e le parole di Giusto Catania

Tanti gli attestati di stima da parte dei consiglieri comunali, che hanno avocato a sè un certo garantismo. Fra i più infervorati sul tema il consigliere comunale di Azione Leonardo Canto. L’ex presidente della VI Circoscrizione, subentrato a Giulio Cusumano in questa consiliatura, ha chiesto formalmente a Totò Orlando di non dimettersi.

Ma gli attacchi alla diligenza del presidente di Sala delle Lapidi non sono di certo mancati. Come quello di Viviana Lo Monaco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto a gran voce un passo indietro da parte dell’esponente di Italia Viva. Discussioni d’Aula a cui è seguito un duro tweet da parte dell’assessore alla Mobilità Giusto Catania. L’esponente di Sinistra Comune ha infatti scritto: Urla sguaite contro gli avversari indagati o (addirittura!) innocenti; silenzio o solidarietà contro gli amici colpevoli“. Un evidente riferimento alle vicende giudiziarie di Totò Orlando, sul quale c’è stato un fermo no comment da parte dei componenti consiliari di Italia Viva.

Nuovo affondo di Sinistra Comune

Silenzio stampa confermato anche oggi da parte dei renziani. Ciò alla luce del comunicato stampa emanato dai componenti consiliari di Sinistra Comune. Gli esponenti del partito di Giusto Catania hanno chiaramente chiesto un passo indietro al presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando.

“Non entriamo nel merito della vicenda – scrivono i componenti di Sinistra Comune -. E ci saranno altri due gradi di giudizio che, ci auguriamo, potranno ribaltare l’esito attuale. Vogliamo ragionare, invece, sulla opportunità politica di una permanenza in un ruolo istituzionale come quello di Presidente del Consiglio. Un ruolo che è considerato la seconda carica dopo il sindaco”.

“Pensiamo quindi che un passo indietro rappresenti un gesto di sensibilità politica, non dovuto ma necessario e auspicabile a tutela della credibilità delle istituzioni tutte“.

“Dibattito stroncato all’improvviso”

“Durante la seduta di Consiglio Comunale di giovedì – prosegue il gruppo capitanato da Barbara Evola – il dibattito in aula è stato troncato all’improvviso. Una modalità che abbiamo contestato al presidente del Consiglio perché non ci ha consentito di poter esprimere in aula e alla sua presenza alcune considerazioni politiche sulla sua vicenda giudiziaria che, a nostro avviso, avrebbe meritato tempi di riflessione e di dibattito meno frettolosi. Ma tant’è, ci adeguiamo ai tempi dettati assumendo una posizione pubblica”.

“Quando ad inizio consiliatura si è avviata l’indagine a carico del Presidente – proseguono ., mentre alcune forze politiche invocavano le dimissioni e gridavano alla vergogna, abbiamo ritenuto, da garantisti, invece, che Totò Orlando potesse continuare a ricoprire la sua carica, in attesa della sentenza. Oggi la sentenza è arrivata. Ed è una condanna per un reato proprio, che sarebbe stato compiuto nell’esercizio della propria funzione pubblica”.