“La Cultura deve essere sempre più accessibile e alla portata di tutti. Per questo è necessario effettuare una ricognizione dei singoli luoghi d’arte per verificarne gli eventuali impedimenti e rimuovere gli ostacoli che ne inibiscono una piena fruizione”.
È per raggiungere quest’obiettivo che l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, ha invitato, in una nota, i direttori dei Parchi Archeologici e dei Musei regionali a effettuare una ricognizione per rimuovere o segnalare gli elementi ostativi.
“Per rendere i luoghi della cultura maggiormente fruibili da tutti – sottolinea l’assessore Samonà – occorre abbattere le barriere architettoniche che rendono difficile e, in certi casi impossibile, l’accesso a molti visitatori, fra cui persone con disabilità e anziani”.
Nella lettera l’assessore Samonà ha chiesto di indicare lo stato in cui si trovano i singoli spazi e gli interventi infrastrutturali eventualmente già realizzati per eliminare o ridurre le barriere architettoniche, tenuto conto delle peculiarità dei singoli luoghi. L’assessore ha, quindi, invitato tutti i responsabili delle strutture a segnalare gli interventi necessari per raggiungere l’obiettivo della piena fruizione degli stessi da parte di tutte le categorie di visitatori.
“Un modo – spiega Samonà – per potenziare ulteriormente l’offerta culturale della Sicilia e rendere i nostri beni culturali ancora più attrattivi e alla portata di tutti”.
L’assessore proprio nei giorni scorsi ha preso posizione circa le scelte del Governo di chiudere musei e parchi archeologici per contrastare la diffusione del contagio da Covid19.
“Non ho polemizzato con il Governo Conte ma ho evidenziato l’inopportunità di certe scelte, come chiudere i parchi archeologici in Sicilia, che hanno estensioni immense, tenendo però aperti giardini pubblici e ville, dove non c’è controllo né selezione agli ingressi. Ho criticato l’irrazionalità di alcune scelte. Non credo che con Caravaggio e Antonello Da Messina si possa prendere il Covid-19 e non ho visto assembramenti di fronte alle colonne di Segesta”.
Samonà, parlando poi di come bisogna gestire il patrimonio artistico e culturale della Regione Siciliana, ha affermato: “Il lavoro da fare è mettere a reddito i nostri beni culturali. Perché se non servono a fare economia e se non sono attrattivi, continuereno a suonarcela e a cantarla dicendo che siamo i migliori, che viviamo in uno scrigno (ma è sempre chiuso). Per mettere a reddito bisogna migliorare l’offerta e i servizi. Stiamo lavorando sugli allestimenti dei musei che già ci sono e su nuovi musei con tutte le tecnologie necessarie per permettere la fruizione del bene che non deve stare solo in vetrina ma deve essere anche spiegato a chi lo vede, soprattutto alle scolaresche”.
Commenta con Facebook