Novecento mila euro ai Comuni siciliani per abbattere le barriere architettoniche in favore dei disabili. Sono stati erogati dall’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali per superare i vari ostacoli strutturali negli edifici privati. La somma è stata ripartita sulla base delle richieste inoltrate dai Comuni al dipartimento. La Regione, infatti, assegna le risorse alle amministrazioni locali le quali, a loro volta, dovranno destinarle alle persone con disabilità e a chi le ha a carico. Ovviamente a chi ha presentato domanda al Comune di residenza per eliminare le barriere architettoniche nelle proprie abitazioni.

Tutte evase le domande

“Eliminare tutti gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di poter muoversi con più facilità nelle nostre città – dichiara l’assessore Nuccia Albano – è un dovere di civiltà. Merita la massima attenzione da parte delle istituzioni. I nostri uffici hanno emesso tutti i mandati di pagamento e nessuna domanda è rimasta inevasa. Il governo Schifani continua ad essere attento ai più fragili e la Regione si impegnerà sempre di più per aumentare il benessere di questi soggetti. L’obiettivo è eliminare tutte quelle barriere che, di fatto, ne peggiorano la qualità della vita”.

Attenzione anche alle scuole

Altra buona notizia dei giorni scorsi, sempre sul fronte del sostegno ai disabili, è che tutti i fondi dell’anno 2023 destinati assistenza specialistica sono stati erogati dalla Regione a Città metropolitane e Liberi consorzi. Il saldo è avvenuto, come comunicato dalla stessa Regione Siciliana, con il pagamento dello scorso 6 settembre. Si tratta di 30 milioni di euro, stanziati con la Legge di stabilità 2023-2025 e distribuiti con tre decreti, a febbraio, aprile e settembre.

L’assessore: “Pagato puntualmente”

“Abbiamo pagato puntualmente – dice l’assessore alla Famiglia e alle politiche sociali, Nuccia Albano – le somme necessarie per affidare gli incarichi agli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che si occupano degli studenti disabili nelle scuole. Così, ancora una volta, abbiamo fatto la nostra parte fino in fondo per garantire il mantenimento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi esistenti ed evitare possibili interruzioni nei servizi pubblici”.

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