Le elaborazioni dell’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia fotografano un situazione che vede la Sicilia seconda dietro alla Campania per iscrizioni nei registri delle camere di commercio.
In Italia sono nate più attività economiche, nel trimestre luglio – settembre 2023, proprio grazie all’azione trainante del Sud e della Sicilia dove si riscontra il maggior numero di nuove imprese in contrapposizione con le ricche aree del nord – est che, invece, segnano il passo.

L’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia su dati Infocamere

I dati dell’Osservatorio, che si rifanno a quelli di Infocamere, parlano chiaro: in Italia le nuove iscrizioni presso i registri delle Camere di commercio sono state 59.236 e di queste 18.295 arrivano dal Mezzogiorno e ben 3.944 partite Iva hanno sede in Sicilia. Minore l’impulso delle altre aree: nord-ovest 16.579, centro 12.870, nord-est in netto calo, 11.492. Comunque il saldo fra iscrizioni e cessazioni è positivo dovunque: 15.407 aziende in Italia, di cui 4.483 al sud e 727 in Sicilia; seguono a ruota il nord-ovest con 4.099, il centro con 3.872 e il nord-est con 2.953.

L’Italia cresce più del resto d’Europa e si riscontra un ritrovato clima di fiducia delle imprese anche se lo scenario geopolitico è molto incerto. Nel Mezzogiorno e in Sicilia si sono create condizioni più favorevoli per avviare un’attività. “Complici gli investimenti del Pnrr e le politiche di sviluppo messe in campo dai governi nazionale e regionale – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Sicilia Pino Pace – si evidenzia un forte aumento delle nuove attività innovative (1.560) e delle costruzioni (57), mentre perdono posizioni i settori tradizionali, come l’agricoltura (-153), il manifatturiero (-102), il commercio (-510) e il turismo (-111). Ciò conferma che la strada intrapresa da Unioncamere Sicilia a sostegno dell’innovazione delle imprese è quella adeguata alle nuove esigenze del mercato”.

Il tessuto economico siciliano resiliente alla crisi

Con un tasso di crescita del numero di imprese dello 0,15% nel terzo trimestre, di poco inferiore (-0,02%) allo stesso periodo del 2022, il tessuto economico siciliano si rivela resiliente alle crisi, all’inflazione, al caro mutui e all’aumento dei costi relativo alle materie prime e dell’energia. In proposito interviene Santa Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia: “la voglia di fare impresa è diffusa in tutte le province, con l’unica eccezione di Enna che ha un saldo negativo di 19 imprese, ma questa anomalia potrebbe anche essere solo frutto di un’operazione di ‘pulizia’ dei registri da partite obsolete. Infatti, i saldi sono più che positivi a Palermo (+226, tasso di crescita dello 0,22%) e Catania (+195, pari a 0,18%), mentre si registra l’exploit di Ragusa (+126, con tasso di crescita dello 0,33%, superiore alla media nazionale che è dello 0,26%), quindi Siracusa (+93), Caltanissetta (+37), Agrigento (+36), Messina (+29) e Trapani (+4)”, ha dichiarato.

Gli strumenti messi in campo per il sostegno alle imprese

Unioncamere Sicilia intende spingere questo andamento positivo, e già questa settimana mette in campo due importanti strumenti: mercoledì 25 ottobre, Unioncamere Sicilia presenterà con la Camera di commercio di Palermo ed Enna la nuova Piattaforma “Servizio nuove imprese” assieme allo sportello dedicato a chi voglia avviare una nuova attività. Giovedì 26 ottobre, sempre a Palermo, con Sicindustria/Een, si svolgeranno gli incontri B2b fra 84 aziende siciliane che si sono iscritte ad oggi e 18 buyer del settore agroalimentare provenienti da Cina, Francia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Vietnam.

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