Stop agli aumenti Istat per i 70 deputati dell’Assemblea regionale Siciliana. Il Parlamento ha votato un emendamento al ‘collegato’, la cosiddetta Manovra bis, che sterilizza l’adeguamento delle indennità al caro vita per effetto dell’inflazione sino alla fine della legislatura, quindi per i prossimi quattro anni e mezzo. “Avevo preso l’impegno di fare votare questa norma alla prima occasione utile, l’abbiamo fatto senza riflettori e pressione mediatica” dice all’Ansa il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
Nella norma, votata in aula, si legge: “Fino alla conclusione della XVIII legislatura non trova applicazione l’adeguamento calcolato con riferimento alla variazione dell’indice Istat del costo della vita relativa agli anni successivi al 2022”.
L’emendamento dunque congela l’indicizzazione prevista dall’articolo 2 della legge regionale del 4 gennaio del 2014 che recepì il decreto Monti. Il caso degli aumenti delle indennità dei deputati per effetto dell’adeguamento Istat al costo della vita era esploso lo scorso febbraio, quando in una nota allegata al bilancio interno dell’Assemblea siciliana gli uffici aveva evidenziato l’aumento della spesa pari a 750 mila euro per il 2023 per effetto dell’impennata all’8,1% dell’inflazione registrata a fine 2022.
Negli anni precedenti la norma del 2014 non aveva prodotto particolari incrementi poiché l’inflazione era sotto controllo. Per i deputati l’incremento quest’anno è stato di 860 euro lordi al mese.
Ars approva manovra bis e proroga commissari ex Province
L’accordo di maggioranza raggiunto ieri nel vertice convocato dal presidente Renato Schifani, che ha sbloccato l’emendamento del governo per i ristori finanziari ai Comuni dove insistono parchi e siti archeologici, ha dato un’accelerazione ai lavori dell’Assemblea regionale.
Sala d’Ercole stamani ha approvato il collegato alla finanziaria, che contiene anche i fondi per i forestali saltati dopo l’impugnativa del CdM delle norme coperte con i fondi per lo sviluppo e la coesione, e ha dato il via libera, col voto finale, anche alla proroga dei commissari nelle ex Province fino al 31 dicembre del prossimo anno nelle more della riforma per il voto diretto degli organismi, alla legge-voto sul dimensionamento scolastico e sulle farmacie rurali.
Schifani e Falcone, Ars ha trovato sintesi per manovra bis
“Una manovra finanziaria che serve a dare serenità ai Comuni, a stanziare le risorse per la forestazione, ad avviare la stabilizzazione degli ex Pip, ma anche a mettere ordine tra le società partecipate della Regione, dismettendo i rami secchi. Un ringraziamento va al Parlamento tutto per avere trovato la migliore sintesi tra le varie norme”. Lo dice il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando l’approvazione, da parte dell’Ars, del cosiddetto collegato.
“Il voto odierno dell’Ars – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – porta con sé significativi obiettivi raggiunti dal governo Schifani nell’interesse della Sicilia. Avviamo oggi una manovra da oltre 250 milioni di euro che mette in sicurezza i bilanci dei Comuni, grazie alla previsione da 115 milioni per il Fondo investimenti e ai 22 milioni che abbiamo destinato alle spese correnti, risorse richieste anche dall’Anci. Certezza anche per il settore forestazione a cui destiniamo ben 74 milioni di euro. Registriamo, inoltre, il superamento della storica vertenza sui Pip: la norma che abbiamo messo a punto avvia infatti la stabilizzazione di ben 1.166 lavoratori”.
Annuncia Falcone: “Proseguiamo, poi il riordino amministrativo e istituzionale della Regione, con la chiusura di Biosphera spa e Resais spa, partecipate da anni in liquidazione, in forza dell’intervento normativo approvato dall’Aula che appiana i contenziosi pendenti da tempo sulle due vecchie società da dismettere. Infine, vogliamo sottolineare i 10 milioni stanziati in favore dei Consorzi di bonifica di Agrigento e Siracusa, risorse che consentiranno il pagamento degli stipendi e la ripresa dei servizi, accanto a cinque milioni di euro che investiamo sulla continuità territoriale per i collegamenti fra Sicilia e resto del Paese. Oggi – conclude l’assessore all’Economia – scriviamo un’altra pagina di risanamento e buona amministrazione della nostra Regione”.
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