“In una fase complessa come quella attuale, la Regione avrebbe fatto bene ad indicare chiaramente le linee guida da far adottare ai Comuni di fronte ad episodi di rischio contagio Covid19 nelle scuole, poiché di tutto c’è bisogno in questo momento tranne che di uno scontro istituzionale su un terreno così delicato”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars.

Alcuni sindaci hanno chiuso gli istituti scolastici “a rischio Coronavirus”, la Regione Siciliana ha “reagito” scrivendo ai sindaci per diffidarli dal prendere questa decisione.

“Se la Regione intende mantenere aperti gli istituti anche di fronte ad episodi considerati a rischio – aggiunge Lupo – bisogna mettere i sindaci nelle condizioni di poter garantire la salute pubblica nel territorio comunale. Ma soprattutto, una decisione di questo tipo doveva essere illustrata in Parlamento e parallelamente concordata con l’Anci. Pochi giorni fa l’assessore alla Formazione ed Istruzione Roberto Lagalla è intervenuto in Aula, su richiesta del PD, per fare il punto sulla gestione della fase di riapertura degli istituti scolastici, ma non ha fatto riferimento a questo aspetto. Così come non lo ha fatto l’assessore alla salute Ruggero Razza, nel suo recente intervento all’Ars. I sindaci – conclude Lupo – devono essere coinvolti e sostenuti in questo percorso, le imposizioni non servono”.

“Nessuna imposizione ai sindaci, né la Regione ha diffidato alcuno, semmai ha raccolto l’invito proveniente anche dalle Prefetture ad una gestione unitaria delle ordinanze, coerente con le norme vigenti. Nella lettera, pubblicata anche da molti organi di stampa e ben compresa dalla totalità dei siciliani, si è soprattutto richiamata la necessità ad uno stabile coordinamento inter-istituzionale tra Regione e Comuni, di concerto con le Autorità sanitarie competenti, a tutela della salute pubblica”. Lo dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza replicando Giuseppe Lupo.

Esponenti del governo Musumeci richiamando “la necessità di uno stabile coordinamento inter-istituzionale, anche in ossequio al principio di leale collaborazione che deve caratterizzare l’agere amministrativo – sottolineano il – necessario coordinamento delle azioni a tutela della salute pubblica di concerto con le Autorità sanitarie competenti, le quali ben potrebbero circoscrivere il fenomeno del contagio attraverso l’adozione delle misure previste dai protocolli sanitari consentendo, dunque, la prosecuzione dell’attività scolastica”.

 

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