I giudici del consiglio di giustizia amministrativa presieduti da Rosanna De Nictolis hanno accolto il ricorso e annullato la sanzione della chiusura di cinque giorni che il Comune di Palermo aveva comminato al titolare dell’Osteria Lo Bianco di via Emerico Amari a Palermo. La chiusura di cinque giorni è stata ritenuta una sanzione eccessivamente punitiva e non necessaria.

La vicenda inizia nel 2014, sanzione per occupazione di suolo pubblico

La vicenda inizia nel 2014 quanto la polizia municipale dopo un controllo infligge la sanzione per l’occupazione del suolo pubblico. Non c’era l’autorizzazione a piazzare due alberi ornamentali di ulivo e 4 botti vuote all’esterno del locale.

La chiusura per cinque giorni, il Tar dà ragione al Comune

Il titolare libera il marciapiede e paga la sanzione pecuniaria. Qualche tempo dopo, però, si vede notificare il provvedimento accessorio: l’osteria deve restare chiusa per cinque giorni. Il Tribunale amministrativo regionale dà ragione al Comune.

Il ricorso del titolare

Il titolare non ci sta e fa ricorso. Il Cga, ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Carmelo La Fauci Belponer: la sanzione accessoria della chiusura non poteva essere applicata perché la società non era recidiva.

Ok alla multa ma la chiusura è troppo

Secondo l’avvocato La Fauci Belponer, la normativa che prevede la sanzione più mite in mancanza di recidiva (contenuta nelle ordinanze sindacali 83/2014 e 138/2014) deve essere applicata in via retroattiva, cosi come previsto dalla Corte Costituzionale. Va bene la multa, ma la chiusura è troppo.

Il locale Kalhesa salva il suo Capodanno

A poche ore dalla notte di San Silvestro, il comune di Palermo con una determina notificata il 29 dicembre, aveva disposto la chiusura immediata del locale Kalhesa di Palermo per sette giorni, a causa delle presunte violazioni della normativa vigente in materia di emissioni sonore e contestando altresì lo svolgimento di alcune serate danzanti senza la necessaria licenza.

Il ricorso al Tar

La società Tobida srl che gestisce il locale ritenendo ingiusto un simile provvedimento che rischiava di rovinare il festeggiamento del capodanno a oltre 300 persone, assistiti dagli avvocati Giovanni Puntarello e Luciana Maria Russo, si è rivolta al Tar di Palermo presentando un ricorso d’urgenza. Il presidente del Tar Palermo Salvatore Veneziano ha accolto la sospensiva ritendendo fondate le ragioni di particolare urgenza.
“Considerato tuttavia che sussiste il chiesto “caso di eccezionale gravità e urgenza, – si legge nel provvedimento del presidente – con riferimento alle programmate attività di somministrazione di alimenti e bevande relative all’ormai prossimo capodanno 2022, e che la determinazione dirigenziale non reca alcuna indicazione delle specifiche date nelle quali effettuare la disposta chiusura può ovviarsi disponendo la sospensione della determina dirigenziale censurata per il tempo occorrente per la proposizione del ricorso e della rituale domanda cautelare fermo il rigoroso rispetto delle autorizzazioni delle quali la ricorrente è munita e di tutte le normative, discipline e limiti previsti per le attività autorizzate e che andranno ad essere svolte”.

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