- Da domani 28 settembre, tre giorni di sit in dei lavoratori del personale Asu contro taglio fondi
- Figuccia (Lega), “Sto dalla parte dei lavoratori precari siciliani, mi opporrò in aula al taglio”
- Ternullo (Forza Italia), “Non si tocchino le risorse destinate alla stabilizzazione dei precari”
- Movimento 5 Stelle, “Governo Musumeci non continui a prendere in giro, non ha intenzione di stabilizzarli”
Da domani, 28 settembre, come annunciato dai sindacati, i lavoratori del personale Asu inizieranno tre giorni di sit-in di protesta davanti Palazzo dei Normanni.
Lo stato di agitazione proclamato da diverse sigle sindacali deriva dal fatto che nella seduta d’Aula di domani in Ars è prevista la votazione dell’art. 4 del DdL n° 962/A, che prevede la decurtazione delle somme già assegnate con il comma 7 dell’articolo 36 della legge regionale n 9/2021 in dotazione economica e giuridica ai lavoratori Asu.
La solidarietà di Figuccia
Vincenzo Figuccia deputato regionale della Lega e commissario provinciale del partito a Palermo, esprime solidarietà nei confronti dei lavoratori.
“Un fatto ancora di più inaccettabile – sottolinea – perché all’indomani dell’impugnativa da parte del governo nazionale dell’art. 36 della Finanziaria regionale che prevedeva la stabilizzazione di tutto il personale del bacino ASU”.
“Sto dalla parte dei lavoratori precari”
Figuccia continua: “Poiché sto dalla parte dei lavoratori precari siciliani, mi opporrò in Aula alla volontà di tagliare i fondi necessari per la stabilizzazione degli ASU”.
“Auspico che governo regionale continui trattativa con Roma”
E conclude: “Auspico che il governo regionale continui a mantenere la trattativa aperta con Roma per superare l’impugnativa alla luce del fatto che il parlamento nazionale ha esitato le giuste leggi per stabilizzare i lavoratori socialmente a carico del fondo nazionale”.
Ternullo “Non si tocchino risorse stabilizzazione precari”
Anche Daniela Ternullo, deputata di Forza Italia all’Assemblea Regionale dice la sua in merito: “Il taglio dei fondi destinati alla stabilizzazione di oltre 4.500 Asu e, in modo consequenziale, alla mancata integrazione del loro monte ore settimanale sarebbe una catastrofe. Premetto che stiamo parlando di unità operative che in questi 25 anni di assoluto precariato hanno garantito agli Enti e alle strutture ove hanno prestato servizio, un lavoro di comprovata responsabilità, con sussidi ridicoli, pari anche a 590 euro al mese. Solo nella provincia di Siracusa ne contiamo 133, gran parte dei quali stanziati presso il Comune di Avola. Meritano rispetto”.
“Brutta pagina di precariato”
La deputata prosegue: “Si tratta di una brutta pagina di precariato – conclude la Parlamentare – che non contribuirò a scrivere ulteriormente. Ho appena incontrato il segretario generale della CISL Siracusa, Daniele Passanisi, il quale mi ha riferito della richiesta per un incontro delle principali sigle sindacali con l’assessore Scavone. Chiedo che si apra anche un immediato tavolo con Roma per scongiurare il peggio. Mi impegnerò affinché ci sia la massima trasparenza nella risoluzione del problema. Di certo la politica è chiamato a risolverlo, prima che diventi cronico”.
M5S “Governo Musumeci non continui a prendere in giro”
“Basta con le ipocrisie, il governo Musumeci abbia l’onestà intellettuale di dire agli Asu che non ha nessuna intenzione di stabilizzarli, invece di continuare a prenderli in giro, come da sempre ha fatto la politica con i precari, usati come bancomat elettorale”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars Giovani di Caro, vicepresidente della commissione Lavoro di palazzo dei Normanni, e Nuccio Di Paola.
“Non è stato fatto nulla per reagire ad impugnativa ministeriale”
“Non solo – dicono i due parlamentari 5 stelle – il governo Musumeci non ha fatto nulla per reagire all’impugnativa ministeriale dell’articolo 36 della scorsa finanziaria, che prevedeva la stabilizzazione degli Asu, ma è andato ben oltre, predisponendo un disegno di legge, che domani andrà in aula, che disimpegna i 10 milioni di euro stanziati per la stabilizzazione di questi lavoratori”.
Concludono Di Caro e Di Paola: “Se l’esecutivo Musumeci avesse voluto veramente dimostrare interesse verso gli Asu non solo si sarebbe battuto per difendere l’articolo 36 voluto dalla V commissione, ma non avrebbe pensato minimamente di saccheggiarlo come sta per fare, e avrebbe usato, ad esempio, i 10 milioni di euro per un’integrazione salariale per questi lavoratori. Che è quello che chiediamo noi. Il governo non faccia orecchie da mercante”.
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