Sale la tensione all’interno della giunta Musumeci. Una tensione che era stata latente per settimane se non per mesi, esplode all’improvviso forse anche per effetto di alcune inattese esternazioni politiche degli ultimi due giorni.

La lettera di Musumeci ai dirigenti generali

Così compare una lettera dal contenuto quantomeno sorprendente che il Presidente della Regione ha mandato a tutti i dirigenti generali della Regione durante il pomeriggio del 14 luglio, quella che a Palermo è la vigilia del Festino di Santa Rosalia. Una lettera che, di conseguenza, viene guardata da questa mattina con imbarazzo da taluni, e con qualche preoccupazione da tutti.

Il Presidente ‘licenzia’ il Formez Pa

Di fatto, a sorpresa, Musumeci ‘licenzia’ il Formez Pa. Si tratta di una società controllata dallo Stato che in Sicilia ha una serie di incarichi nella formazione. Non si tratta della formazione professionale ‘a sportello’ o quella gestita dagli Enti attraverso bandi. Il Formez si occupa, ad esempio, della così detta Peo, la Progressione orizzontale dei dipendenti regionali. Ma anche delle procedure concorsuali, ad esempio, per il reclutamento dei Centri per l’Impiego.

Sono parecchi gli incarichi assegnati in base a convenzioni dirette da parte dei dipartimenti regionali e dunque a firma dei singoli dirigenti generali degli assessorati. Incarichi conferiti anche in funzione del fatto che sempre di società controllata dallo Stato si tratta.

Con la nota protocollo 15789 del 14 luglio il Presidente invita “i signori dirigenti generali a voler operare una puntuale ricognizione di tutti i rapporti intrattenuti, a qualunque titolo, da ciascun Dipartimento regionale con Formez Pa”. Fin qui nulla di strano. Se il Presidente vuole conoscere la situazione è nel suo pieno titolo richiedere una ricognizione.

E’ la frase successiva che ha messo in difficoltà molti dirigenti “con il quale (riferendosi sempre al Formez Pa, ndr) non sussiste più alcun rapporto di fiducia col governo regionale”.

“Gli esiti del suddetto approfondimento – scrive ancora il Presidente della Regione – con contestuale indicazione degli impegni eventualmente disattesi o assolti con ritardo dal medesimo istituto, dovranno essere trasmessi allo scrivente entro il termine di sette giorni dal ricevimento della presente”.

Lo ‘scontro frontale’ con la partecipata dello Stato

E poi c’è il ‘frontale’ con lo stesso Formez: “In tutti i casi vorrà d’ora innanzi ciascuno degli uffici dell’Amministrazione regionale astenersi, fino a nuova comunicazione dall’instaurazione di ulteriori forme di collaborazione con Formez Pa”.

La disposizione è perentoria. “Si confida nella scrupolosa esecuzione del presente indirizzo, ferma restando ogni autonoma iniziativa che vorrà intraprendere il governo”.

Una comunicazione  irrituale, quella di Musumeci, destinata a far discutere. Ma a prescindere dalla sua attuazione, cosa è successo per far scattare questa presa di posizione così ‘perentoria’?

Quanto incide il clima politico e l’avvicinarsi della campagna elettorale?

Le voci si rincorrono e sono tante. Vanno dalla voglia di spostare queste attività in house e dunque conferirle ad una società controllata della Regione a partire proprio dalle prossime prove per reclutare personale nei Centri per l’impiego, fino all’esigenza politica di tornare a controllare, a livello centrale, tutte queste attività troppo parcellizzate e ‘decentrate’ tanto da sfuggire proprio al coordinamento del governo.

Ma c’è un dettaglio importante da tenere presente visto l’avvicinarsi delle elezioni, la voglia di Musumeci di ricandidarsi e lo stop inatteso pronunciato negli ultimi giorni dal Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che si è anche proposto come candidato sindaco a Palermo. La scelta del candidato per Palermo e di quello per la Regione, infatti, politicamente nel centro destra sembrano legati a doppia mandata.

L’assessore Lagalla nel CdA del Formez Pa

Ed a fare un giro per i siti istituzionali degli enti al centro di questa vicenda balza agli occhi il fatto che nel Consiglio di Amministrazione del Formez risulta esserci un pezzo della giunta Musumeci. Sulla pagina ‘Amministrazione trasparente’ di Formez, infatti, si legge che il Consiglio di Amministrazione è composto da Alberto Bonisoli, Presidente; Ermenegilda Siniscalchi, componente di diritto, e poi tre componenti fra cui Roberto Lagalla, l’attuale assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale proprio della giunta Musumeci.

In ambiente politico la vicenda la si legge proprio in chiave elettorale. Roberto Lagalla era fra i papabili quale candidato a sindaco di Palermo ma dopo che anche Forza Italia ha frenato su Musumeci candidato Presidente della Regione per bocca di Gianfranco Miccichè (E’ ancora presto ma non escluso) e dopo che si fa avanti l’ipotesi di una candidatura a sindaco diversa, Lagalla diventa papabile proprio come candidato presidente della Regione nel centrodestra. Tirare un po’ il freno a mano ad un Lagalla piglia tutto, dunque, potrebbe essere una chiave di lettura.

La replica dell’Assessore Roberto Lagalla

Ma l’assessore all’Istruzione e alla Formazione Roberto Lagalla confuta la ricostriuzione politica che circola fra i corridoi di palazzo e la definisce fantasiosa, una ricostruzione “di natura politica e di prospettiva elettorale, della quale non è tempo di occuparsi” sostiene a BlogSicilia e poi prosegue “Preme precisare che, a decorrere dal 9 luglio u.s. (appena 5 giorni prima della lettera in questione ndr), è cessata la mia funzione di consigliere di amministrazione del Formez (ma il sito del Formez non è stato aggiornato fino alla pubblicazione di questo articolo ndr), così come quella dell’intero organo collegiale, per gli effetti della riformata normativa in materia di composizione e rinnovo dello stesso consiglio”.

Poi entra nel merito della lettera e dei rapporti politici “Ulteriormente precisato che, per quanto a mia conoscenza, l’intervento del Presidente della Regione fa seguito a presunte inadempienze del Formez in materia riconducibile alla competenza di altro ramo dell’Amministrazione regionale, va da sé che i Dirigenti Generali di questo Assessorato hanno provveduto a fornire puntuale riscontro alle richieste dell’Onorevole Presidente, in ordine ai rapporti, pregressi e correnti, intrattenuti dagli stessi Dipartimenti con il Formez. È, poi, addirittura ultroneo sottolineare come la questione, di profilo meramente tecnico-amministrativo, escluda ogni implicazione politica, né interferisca, in alcun modo, sull’eccellente qualità dei rapporti, istituzionali e personali, tra il Presidente della Regione e lo scrivente”.
E di altre vicende riguardanti il Formez, in realtà ce ne sono diverse nei vari rami dell’amministrazione.

Il Formez e il piano di comunicazione del Fondo Sociale Europeo

C’è, poi, un’altra vicenda della quale poco si conosce che riguarda proprio il Formez e gli affidamenti regionali per il suo tramite. In particolare c’è un importante piano di comunicazione, quello del Fondo Sociale Europeo che riguarda in gran parte anche la Formazione professionale e dunque torna sempre nelle competenze dell’assessore Lagalla.

Un piano affidato direttamente proprio a Formez con gara d’appalto svolta attraverso Mepa, la piattaforma          nazionale, e dal Formez affidato alla società AdMeridien. Un piano del quale, ad oggi non conosciamo effetti e risultati.

E se subentrasse Sas in alcune attività?

Infine radio palazzo parla con insistenza della possibilità di affidamenti in house, a società regionali, di quanto non farebbe più il Formez. E in testa potrebbe esserci Sas, la partecipata non proprio in buone condizioni, che potrebbe ritrovare smalto.

Anche questo in chiave politica avrebbe effetti e risultati. E’ noto che Sas è vicina al Presidente della Commissione Bilancio Riccardo Savona, grande mediatore in casa Forza Italia e per la coalizione. Peraltro di recente Savona è venuto fuori da una inchiesta nell’ambito della quale gli investigatori si sono dimenticati di depositare gli atti.

Insomma Musumeci potrebbe aver giocato una carta che ha tante sfaccettature. Almeno secondo i beninformati frequentatori di palazzo.

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