Ad urne chiuse, dopo una nottata di conteggi, emergono alcune curiosità nei Comuni di Alcamo e Terrasini in relazione soprattutto al consiglio comunale che verrà. Nella cittadina del trapanese il rieletto sindaco del Movimento 5 Stelle Domenico Surdi (nella foto a sinistra) dovrà fare i conti con un’assise che gli sarà ostile perché non avrà una maggioranza. A Terrasini invece spunta fuori un clamoroso caso di un candidato al consiglio stravotato, un vero record storico per la cittadina marinara.
Sindaco senza maggioranza
Partiamo da Alcamo dove è stato rieletto Surdi con il 43% dei consensi, dunque non c’è stato bisogno neanche del turno di ballottaggio avendo superato la soglia del 40%. La curiosità è che però da questo sistema elettorale il primo cittadino viene danneggiato. Infatti dovrà fare i conti nel corso della legislatura con l’assenza di una maggioranza. A onor del vero forse c’è anche un po’ abituato dal momento che nell’ultimo anno di sindacatura ha dovuto fronteggiare le fronde interne al Movimento 5 Stelle e ogni tanto dall’aula usciva fuori qualche “franco tiratore”. Ora però c’è un’evidenza ancora maggiore. A suo sostegno avrà soltanto 9 dei 24 consiglieri eletti.
La composizione dell’assise
Ecco come sarà composto il consiglio comunale. Il riconfermato sindaco grillino come detto avrà 9 consiglieri a sostegno: Caterina Camarda (556 voti) e Cenzio Fascella (455) di Abc; Miriam Avila (569), Cristina Cammarata (324), Baldassare Mancuso (285) e Isidoro Stellino (252) di Avanti con Surdi sindaco; Vittorio Ferro (540), Vito Lombardo (382) e Laura Barone (350) del Movimento 5 Stelle. Gli altri eletti negli scranni del civico consesso che faranno parte dell’opposizione sono: Saverio Messana (726), Vito Cottone (326), Marika Iaci (339) e Caterina Maltese (303) dell’Udc; Giuseppe Parrino (346) di Fratelli d’Italia; Baldassare Grillo (339) della lista civica Alba; Filippo Cracchiolo (623) del Partito Democratico; Giovanni Calandrino (438) e Gabriele Donato (243) dell’Mna; Francesco Ferrarella (375) della Lega; Ignazio Caldarella (749) e Denise Di Giovanni (250) di Forza Italia; infine Annalisa Guggino (454) e Peppe Stabile (469) di Sicilia Futura. A chiudere il cerchio il secondo candidato sindaco che ha avuto più voti, che di diritto ha accesso in consiglio, vale a dire Massimo Cassarà.
Il caso clamoroso di Terrasini
C’è un caso clamoroso e senza precedenti a Terrasini. Un vero e proprio fenomeno che esce dalle urne. A parte la vittoria schiacciante del riconfermato sindaco Giosuè Maniaci, allo stesso modo stravince il confronto tra i candidati al consiglio Marcello Maniaci (nella foto a destra). Si tratta del cugino del primo cittadino, per cui si è candidato nella lista a suo sostegno. Ha preso il numero record di 1.787 voti. Se si considera che in totale sono andati al voto poco meno di 7 mila persone, vuol dire che più di una persona su quattro che è andata alle urne ha espresso la propria preferenze per l’assise su Marcello Maniaci.
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