Ieri sera a Terrasini, alla presentazione dei candidati del Pd alle elezioni comunali, c’erano il segretario provinciale Rosario Filoramo, il presidente della direzione regionale Antonio Ferrante, Daniele Vella della segreteria regionale e i deputati regionali Antonello Cracolici e Giuseppe Lupo. “E’ la conferma del pieno appoggio del partito a questa coraggiosa ed ambiziosa proposta politica per costruire un futuro libero e positivo per Terrasini”, ha dichiarato il segretario Filoramo. Parole che confermano al guerra a distanza con pezzi della segreteria regionale che nei giorni scorsi avevano attaccato la posizione assunta dal circolo terrasinese di sostenere la candidatura a sindaco di Giuseppe Caponetti. Uno scontro che mette in risalto le crepe tra l’area della segreteria regionale vicina al parlamentare ed ex segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli e la componente invece dell’area politica che è vicina all’attuale segretario provinciale Rosario Filoramo. L’altra anima del Pd sostiene il candidato sindaco uscente, Giosuè Maniaci.

Filoramo: “Uomini e donne preparati”

“Nel corso dell’ultimo anno il gruppo dirigente terrasinese – sottolinea Filoramo – ha consentito alla nostra forza politica di organizzarsi e radicarsi. La migliore prova di questa crescita l’abbiamo avuta nel corso della Festa de l’Unità che si è tenuta a Terrasini a luglio. In quell’occasione il partito locale ha proposto donne ed uomini giovani, preparati ed impegnati, dimostrando di essere pronti al grande salto: la prova delle elezioni amministrative”.

Quadrato attorno ai due candidati al consiglio

“La scelta di candidare il segretario del circolo Ciccio Perna e Chiara Baiamonte, componente del direttivo, è la dimostrazione di quanto seriamente i ragazzi di Terrasini stiano puntando a costruire attorno al Pd una grande esperienza politica di rinnovamento. Conosciamo – ha aggiunto Filoramo – la serietà e saldezza morale di Ciccio e di tutto il gruppo dirigente del circolo che porta il nome di Placido Rizzotto, prima partigiano e poi sindacalista, ucciso dalla mafia. Nessuno provi dunque a sporcare con infamanti quanto stupide accuse di collaborazioni con esponenti locali di forze neofasciste. La scelta di costruire una reale e forte alternativa al sindaco uscente ha – infatti – tenuto conto della presenza nella compagine avversaria di esponenti di Fratelli d’Italia, presenza incompatibile con le posizioni politiche del nostro partito”.

Le polemiche

Ad iniziare questa guerra era stato il responsabile enti locali della segreteria regionale del Pd Marco Guerriero che all’indomani della nota del circolo terrasinese di non voler appoggiare la candidatura a sindaco di Maniaci aveva addirittura minacciato il commissariamento del partito terrasinese. Poi qualche giorno fa il nuovo attacco arrivato da Gioacchino Lo Giudice, componente dell’assemblea provinciale del partito e dimissionario dalla segreteria provinciale guidata da Filoramo, il quale ha contestato quella che definisce “l’assurda linea politica del segretario”. Ha sostenuto che sul palco del candidato sindaco Caponetti sia salita ad apertura di comizio Romina Finazzo, nota esponente provinciale di Forza Nuova.

 

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