Terrasini si scopre un “avamposto” della guerra tutta interna al Partito Democratico con un occhio alle elezioni di Palermo del 2022. Quel che si sta consumando nella cittadina terrasinese non è altro che una “faida” che da tempo si trascina tra l’area vicina al segretario regionale del Pd Rosario Filoramo e quella regionale vicina invece alle posizioni del deputato nazionale Carmelo Miceli. Un duello che si trascina sin dall’elezione di Filoramo e che adesso sta trovando il suo humus nelle comunali terra sinesi, dove il Pd si è diviso sulla scelta dei candidati sindaco.

Le due posizioni

Da una parte, c’è chi sostiene il sindaco uscente Giosuè Maniaci che a sua volta ha nominato nella sua squadra di assessori Salvo Brunetti; dall’altra però la base maggioritaria del circolo locale dei Dem ha scelto senza se e senza ma di sostenere il candidato sindaco antagonista Giuseppe Caponetti, piazzando addirittura in lista il segretario cittadino Ciccio Perna. E non è un segreto che questa scelta di campo, cioè non sostenere Maniaci, sia stata consacrata da Filoramo che era presente nel momento in cui il circolo si è riunito e ha deliberato. In realtà questo scontro ha un’evidente proiezione su Palermo, che sarà il vero grande terreno di scontro.

La segreteria locale del Pd: “Mai con Forza Nuova”

L’ultimo bubbone è scoppiato appena ieri con le accuse lanciate da Gioacchino Lo Giudice, componente dell’assemblea provinciale del partito e dimissionario dalla segreteria provinciale guidata da Filoramo, contestando quella che definisce assurda linea politica del segretario. Sostiene che sul palco del candidato Caponetti sia salita ad apertura di comizio Romina Finazzo, nota esponente provinciale di Forza Nuova. “Mai alleati con Forza Nuova – è la replica del Pd terrasinese -. Il Partito Democratico di Terrasini non è, non è mai stato e non sarà mai alleato di Forza Nuova. Siamo per la democrazia per i valori socialdemocratici e per la libertà. Nulla abbiamo a che vedere con questi movimenti o presunti tali di estrema destra”.

Uno scontro partito dall’inizio della campagna elettorale

Già nei giorni scorsi era intervenuto il responsabile regionale degli enti locali del Pd, Marco Guerriero, che aveva manifestato il dissenso nei confronti della segreteria locale del Pd che aveva annunciato di non voler appoggiare il sindaco uscente Giosuè Maniaci. Al contrario Guerriero aveva giurato fedeltà a Maniaci evidenziando come nella sua squadra di assessori ci fosse un appartenente al Pd. Critica contro la federazione provinciale di Palermo anche un’altra componente dell’assemblea provinciale del partito, Roberta Oliva: “Oggi con serietà e tristezza mi domando dove sono finiti tutti quei rappresentanti e organi di garanzia che a seconda delle simpatie fanno la voce grossa. Credo da anni che all’interno di questo partito ognuno faccia ciò che vuole e che i miei cari compagni decidano di intervenire motivati solo da tornaconti personali. Detto ciò, sicuramente vedremo Forza Nuova e CasaPound alla Festa dell’Unità, tanto il segretario non dice niente”.

Il dissociamento” da Forza Nuova

“Il Partito Democratico di Terrasini – si legge in una nota ufficiale di replica – si dissocia insieme al candidato sindaco Caponetti dalla presenza dell’esponente di Forza Nuova presente sul palco, che, anche se solo per fare la speaker e senza alcun ruolo politico reale non è certamente una compagnia di viaggio a noi gradita. Diversamente la compagine avversa annovera ufficialmente il noto partito progressista ‘Fratelli d’Italia’ che forse sfugge ad alcuni amici pseudo democratici. Come sfugge anche che forse, da oggi è per il futuro, a Terrasini c’è un Pd rinnovato che agisce diversamente rispetto a quel pensiero unico che si sta tentando di imporre con metodi tipici del su citato partito ‘Fratelli d’Italia’. Nessuno pensi di intimorirci con gogne improvvisate. Noi continuiamo occupandoci dei problemi di paese”.

 

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