Avrebbero dovuto concludersi il 7 settembre i test sierologici per i docenti ed il personale Ata in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, che ha preso il via proprio oggi con le riunioni dei docenti ed i corsi di recupero.

Ma come spesso accade, le procedure vanno a rilento e sono tanti i dubbi e le perplessità a tal proposito.
Sottoporsi al test sierologico, consigliato a tutto il personale della scuola, non è affatto semplice.
Il numero di prelievi rapidi di sangue, con il metodo del “pungi dito”, screening che sarebbe stato davvero importante effettuare su tutto il personale scolastico, è ancora troppo basso in Sicilia per una serie di motivi: ritardi nella distribuzione dei kit, difficoltà a mettersi in contatto con l’Asp, numerosi medici di famiglia che non hanno aderito allo screening. Così non manca chi ha deciso di sottoporsi al test rapido nei laboratori di analisi privati, pagando di tasca propria.

L’Asp di Palermo, come si legge sul Giornale di Sicilia, corre ai ripari organizzando per effettuare i test sierologici due camper dedicati che si recheranno davanti agli istituti scolastici più grandi. In due giorni infatti, nella città di Palermo, sono pervenute soltanto 500 richieste di accesso al test, un numero troppo esiguo. E così, l’Asp ha deciso di venire incontro a docenti, personale Ata e segretari delle scuole.

Sono 30mila i kit di test sierologici che ha a disposizione L’Asp di Palermo. Sinora sono stati distribuiti 11.525 kit, di cui 8.125 kit ai medici di medicina generale (4.400 a quelli della città) e 3.400 kit ai distretti dell’Asp.

Nel caso in cui il proprio medico di famiglia non effettui il test sierologico, per il distretto 42 di Palermo (cioè la città) si può inviare una mail (con oggetto «Test scuole») all’indirizzo di posta elettronica dipprevenzione@asppalermo.org indicando, oltre al proprio nome, anche il numero di telefono e il Pta di appartenenza; in risposta vengono fornite le indicazioni su luogo e data di esecuzione del test.
Il servizio è stato avviato alla fine della scorsa settimana ma ancora non è entrato a pieno regime di funzionamento.

Ma ci sono anche docenti che raccontano di avere contattato l’Asp già da tempo ma che, a quanto pare, non avrebbero ricevuto risposta. E’ il caso di Roberto Oddo, docente all’istituto Majorana di Palermo che denuncia di non essere riuscito a mettersi in contatto con l’Asp, nonostante le telefonate e le mail. “Finirà che lo farò a pagamento – afferma –. Ci tengo molto, perché entrerò in classe dove ci sono ragazzi, ma anche ai corsi serali con adulti e sappiamo bene quante fragilità si possono incontrare. Devo fare la mia parte”.

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