Un incendio è scoppiato intorno alle 6.20 in via Monte Frasca, nella zona nord di Siracusa. Le fiamme hanno danneggiato una macchina parcheggiata sul bordo della strada e sono stati i residenti della zona a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco di Siracusa che sono arrivati in una manciata di minuti, riuscendo ad arginare l’azione delle fiamme. Sebbene i pompieri sostengano che non ci siano elementi per determinare le cause del rogo non si può escludere un avvertimento, l’ennesimo nel capoluogo siciliano, dilaniato nelle ultime settimane da intimidazioni, culminati con incendi ma anche con l’esplosione di bombe.

Le associazioni antiracket di Siracusa hanno chiesto maggiore collaborazione alle associazioni di categoria, quelle che rappresentano il commercio e l’impresa, per arginare le estorsioni. Un appello lanciato nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto, Giusi Scaduto, che si è tenuto la settimana scorsa nei locali dell’Urban center di Siracusa.

 

“Le associazioni dei commercianti e degli imprenditori – ha detto il leader delle associazioni antiracket di Siracusa, Paolo Caligiore –  possono fare molto, innanzitutto sensibilizzando i propri scritti sull’importanza di rivolgersi alle forze dell’ordine. Noi possiamo fare da cuscinetto, ci prendiamo cura delle vittime del racket sotto tutti gli aspetti, dunque ci sono, in teoria, tante opportunità per chi si ribella, tra cui godere dei fondi antiracket. Se poi, invece, si pensa che non il pizzo non c’è allora possiamo anche dirci di vivere nel mondo dei sogni”.

Caligiore, da oltre 25 anni in prima linea contro il racket delle estorsioni, che storicamente è nato nella zona montana del Siracusano, tra Sortino e Palazzolo, torna a parlare dell’omertà nel capoluogo. “Qui non ci sono denunce – ha detto il  leader delle associazioni antiracket di Siracusa, Paolo Caligiore – eppure abbiamo informazioni sul fatto che a Siracusa il pizzo si paga.  Non capisco come una città, che ormai ha un profilo internazionale, non si ribelli e non provi ad estirpare questo cancro.  Se si continua così non ha davvero senso l’antiracket. Da parte del prefetto e delle forze dell’ordine c’è massima disponibilità, dunque è una opportunità da non perdere”.