L’attività ispettiva a Terrasini con la protezione civile

Si temono nubifragi, partono sopralluoghi nei canali del Palermitano

I recenti nubifragi abbattuti in Sicilia hanno lasciato il segno. A Terrasini, nel Palermitano, da questa mattina sono partiti i primi sopralluoghi per verificare le condizioni degli alvei del torrente principale che attraversa il paese. Si stanno effettuando delle verifiche per capire se sono presenti ostruzioni e se permane un rischio di esondazione in caso di piogge abbandonanti. Le ultime si verificarono tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre scorsi.

Al vaglio le condizioni di pulizia

Al lavoro questa mattina la polizia municipale, i tecnici del Comune e i volontari di protezione civile del Nopcea: “Ad essere stati effettuati dei sopralluoghi all’interno dei canali principali del paese – riferisce il sindaco Giosuè Maniaci -. In particolare le ispezioni hanno riguardato il torrente Furi, in via monsignor Bertolino (via “Ralli”, ndr) e in via Ventimiglia. Ad essere state vagliate le condizioni strutturali e di pulizia in previsione delle piogge invernali”.

Altri interventi con Cinisi

Nei prossimi giorni, insieme al Comune di Cinisi, sarà anche controllata la parte ricadente del canale nel territorio cinisense. L’obiettivo è quello di garantire la disostruzione dei canali e il maggior deflusso possibile di acque piovane per evitare che si possano verificare esondazioni o altre problematiche similari.

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I recente danni nel Trapanese

L’ultimo nubifragio di appena qualche settimana fa è stato particolarmente violento nella zona del Trapanese e i segni sono rimasti. Uno dei problemi è stato proprio quello dell’esondazione di diversi torrenti che ha complicato ancor di più la già difficile situazione. Per giorni si è continuato a scavare e spalare a Misiliscemi e Salinagrande, due tra le località del Trapanese più colpite dal nubifragio dello scorso 13 ottobre. Uomini della protezione civile, mondo del volontariato, vigili del fuoco e semplici cittadini proprietari dei beni danneggiati hanno lavorato per giorni e notti per liberare dal fango immobili, auto e quanto è stato travolto.

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