Il cerchio sta per chiudersi: Roberto Lagalla è vicino a completare la lista di assessori che comporranno la sua futura Giunta. Un elenco di luogotenenti che però è ancora privo di qualche pezzo, in attesa che si risolvano alcune questioni interne all’interno di alcune forze del centrodestra. Tra la necessità di dare risposta alle numerose emergenze della città e un tavolo per le elezioni Regionali in corso di definizione, la volontà del primo cittadino è quella di chiudere la questione in fretta.
Si chiude a ridosso del Festino
Partita che, con ogni probabilità, verrà definita qualche giorno dopo il Festino, spostando così il range temporale. Ragionamento in linea con quanto dichiarato dal primo cittadino durante la puntata di Talk Sicilia andata in onda sui canali social della nostra redazione. Da questo punto di vista quindi, la giornata giusta sembra quella di sabato, momento nel quale le forze politiche a sostegno del sindaco faranno una riunione finale per porre la parole fine sulla composizione della squadra di 11 assessori che comporrà la Giunta.
I “perdenti” tagliati fuori dalla Giunta
Trattative, quelle relative alla Giunta, dalle quali qualcuno sa già di essere tagliato fuori, ovvero gli “esclusi” del centrodestra. Noi con l’Italia, UdC ed Alleanza per Palermo non sono riusciti a far scattare alcun seggio a Sala delle Lapidi nella scorsa tornata elettorale. Secondo l’accordo stabilito dalle compagini di centrodestra, chi raggiungeva la soglia del 3,5% aveva comunque diritto ad eleggere un assessore. Regola di fatto decaduta nel corso delle trattative e mai più ripristinata.
A ricordarlo è il deputato regionale e leader di Alleanza per Palermo Totò Lentini. Parole che seguono a quelle pronunciate non più tardi di dieci giorni fa dal leader di Noi con l’Italia Saverio Romano. “I patti sono fatti per essere osservati e da quanto apprendiamo dalle dichiarazioni, di alcuni giorni fa, dal sindaco Roberto Lagalla, sulla composizione della Giunta Comunale, si viola il patto elettorale sottoscritto da tutti i partiti di centrodestra. Lagalla è stato per più di quattro anni assessore regionale, proprio grazie alla serietà della coalizione di centrodestra che ha garantito in quel caso il patto pre elettorale di inserirlo in Giunta regionale – ricorda Lentini -, visto che ha rinunciato alla sua candidatura a presidente della Regione, e non certo per rappresentanza numerica post elettorale avendo, con il suo movimento Idea Sicilia, eletto nel 2017 solo se stesso”.
Un duro attacco al quale Totò Lentini fa seguire un monito ben preciso. “Se davvero la nostra esclusione dal governo della città si dovesse realizzare, ci troveremmo davanti, appunto, ad un vero e proprio tradimento contro la coalizione e la credibilità del centrodestra, creando un vulnus insanabile anche in vista delle prossime elezioni regionali e nazionali. Oggi chiediamo l’immediata convocazione da parte del sindaco di una riunione politica con tutti i partiti che lo hanno appoggiato e hanno contribuito alla sua elezione”. Riunione che effettivamente ci sarà nella giornata di sabato ma alla quale, quasi sicuramente, Lagalla non convocherà i partiti rimasti fuori. Compagini che potrebbe essere invece oggetto di un’interlocuzione successiva, in vista delle nomine di sottogoverno.
Il dibattito interno a Fratelli d’Italia
La vera partita per il futuro della Giunta si sta giocando all’interno di Fratelli d’Italia. I meloniani stanno tentando di trovare un difficile accordo fra due fronti contrapposti: quello degli eletti e quello dello zoccolo duro del partito. Da un lato infatti, Giuseppe Milazzo e Francesco Scarpinato reclamano spazio per la scelta di un assessore, dall’altro però c’è Giampiero Cannella che, da coordinatore regionale, chiede di esprimere un nome. In questo senso, potrebbe rientrare nei giochi l’ex consigliere comunale Mimmo Russo. Caso nel quale la delega prescelta dal team del coordinatore regionale sarebbe quella del Patrimonio.
Tramontata l’ipotesi Raoul Russo, per il partito di Giorgia Meloni le scelte disponibili riguardano due assessorati e il ruolo di vicesindaco. Posto sul quale è in pole position già da tempo Carolina Varchi. La parlamentare nazionale, ex candidata a sindaco, riveste le preferenze del partito e le simpatie del sindaco Roberto Lagalla. Un ruolo al quale solo lei potrebbe rinunciare, magari in vista dei futuri impegni elettorali d’autunno o di primavera. Con riguarda all’ultimo nome, il dibattito interno rimane aperto. Difficile, in tal senso, che si sblocchi un terzo slot per Fratelli d’Italia in Giunta. Richiesta avanzata in seguito alla pretesa, da parte della Lega, di avere un secondo assessorato.
Le richieste della Lega
Ed è proprio sul fronte del Carroccio che si gioca l’altra grande partita aperta. L’accordo è vicino anche all’interno dei ranghi di Prima l’Italia. Ciò nonostante le polemiche interne al movimento scatenate dall’ex capogruppo a Sala delle Lapidi Igor Gelarda, che ha attaccato apertamente il segretario regionale Nino Minardo. Un affondo che, molto probabilmente, lo porterà lontano dai lidi di Matteo Salvini in direzione Cateno De Luca. Tramonta quindi l’ipotesi, per Igor Gelarda, di ricoprire la delega ai Servizi Cimiteriali. Ovvero, uno di quei campi che Roberto Lagalla fa fatica a piazzare fra le forze della coalizione.
Fronte del centrodestra nel quale il parlamentare nazionale Francesco Scoma prova a portare avanti la linea che vede una richiesta di ben due assessorati da attribuire alla Lega. Ciò nonostante il risultato elettorale non proprio eccezionale conseguito nelle scorse amministrative, con il Carroccio di poco sopra la soglia del 5%. In tal senso, la strategia interna del partito prevede una scelta di stampo gerarchico, in base a chi ha preso il maggior numero di preferenze. Classifica nella quale primeggia Sabrina Figuccia, che viene così data come candidata papabile ad un assessorato, sospinta dal fratello Vincenzo Figuccia. Nell’ipotesi dell’espressione del secondo nome, toccherebbe ad Alessandro Anello adempiere a questo ruolo, sempre che Roberto Lagalla decida di concederlo.
In caso contrario, sarebbe il segretario regionale Nino Minardo a scegliere il nome in quota Prima l’Italia. In questo caso il profilo di Pippo Fallica sarebbe quello del classico uomo di garanzia di tutto il partito. Ciò al netto della possibilità di un ricorso ai ruoli di sottogoverno per controbilanciare la proposta. Fatto che potrebbe far propendere per un passo indietro proprio lo stesso Franceco Scoma, facendo tornare la Lega alle richieste originali.
Certezze in Forza Italia
Tutto fatto in casa Forza Italia. Gianfranco Miccichè ed Edy Tamajo hanno trovato, già da tempo, un accordo tecnico all’interno della compagine azzurra, anche se il presidente dell’Ars continua a premere sul sindaco per dare a Francesco Cascio il giusto riconoscimento dopo il ritiro della propria candidatura durante la scorsa campagna elettorale. In tal senso, si potrebbe andare verso un ruolo di stampo dirigenziale.
Di sicuro c’è che il dibattito interno al partito ha cementato la posizione Giulio Tantillo come candidato numero uno alla presidenza del Consiglio Comunale. Lo storico consigliere, giunto al quinto mandato, garantisce il giusto mix fra esperienza e rispetto istituzionale che accontenta tutte le anime di Forza Italia. Partito che potrà esprimere tre preferenze in merito alla Giunta. Nomi fra i quali rientrerà quasi sicuramente quello di Rosi Pennino che, per sua esperienza personale e professionale, viene data vicina all’assessorato alle Politiche Sociali. Sul fronte di Gianfranco Miccichè, il coordinatore regionale pressa Lagalla per il nome di Andrea Mineo come possibile componente di Giunta, anche se ci sono alcune resistenze da vincere. Si fa più difficile invece la strada che porta a Stefania Munafò.
Gioca in casa il deputato regionale Edy Tamajo. Anzi, sarebbe meglio dire in famiglia. Tramontata la pista che portava a Leopoldo Piampiano, per lui troppo pesante l’esperienza in era Orlando, la scelta potrebbe ricadere sul padre Aristide Tamajo. Il presidente della Parmonval potrebbe puntare alle deleghe relative alla Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica e Coime. Area, quella di Sicilia Futura, a cui andrà anche la scelta del futuro capogruppo di Forza Italia.
Il nome di Faraone, Nuova DC continua a puntare su Albano
In casa Nuova DC, la compagine guidata da Totò Cuffaro ha già presentato da tempo la propria lista di nomi al sindaco Roberto Lagalla. Incontro con il primo cittadino, promosso dal neo commissario Giorgio Cipolla e dai vicecommissari regionali Pippo Enea e Giuseppe Alessi. In cima alla lista, c’è il profilo di Nuccia Albano, giò candidata fra le fila democristiane nella scorsa tornata elettorale.
Si attende che si diradi la ‘nebbia’ anche in casa Lavoriamo per Palermo. Lista del sindaco e che quindi dovrebbe rappresentare il fronte civico della coalizione, anche se è ben nota la presenza di diversi esponenti di Italia Viva, come il capogruppo uscente Dario Chinnici. Proprio il capofila regionale Davide Faraone ha accompagnato il sindaco Roberto Lagalla nell’ultimo vertice a Roma sul tema del bilancio e del piano di riequilibrio. Una comunione di intenti che potrebbe permettere all’esponente renziano di dare un nome di riferimento per la futura Giunta. Probabile il ricorso ad un profilo tecnico, anche se le quotazioni dell’ex presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando risultano in ascesa.
A proposito di tecnici, sembra verso l’ok definitivo la nomina di Maurizio Carta come assessore all’Urbanistica e alla Cultura. Il prorettore dell’Università sta partecipando già attivamente a diversi progetti con l’Amministrazione Comunale, dimostrando una certa sinergia con l’attuale sindaco. L’altra delega che Roberto Lagalla terrà tecnica sarà quella al Bilancio. Anche in questo caso, si potrebbe optare per una nomina di spessore proveniente dal mondo universitario.
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