Parte una settimana complessa per il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. A venti giorni dalla proclamazione ufficiale, il primo cittadino è ancora privo della sua squadra di Governo. Fatto non di poco conto, alla luce delle emergenze vissute dal capoluogo siciliano. Le strade rimangono piene di spazzatura, i depositi del cimitero dei Rotoli sono ormai stracolmi di bare e ci sono una serie di cantieri presenti e futuri a cui badare. Se sul fronte romano trapela un tiepido ottimistico in vista del tavolo tecnico sui conti del Comune, la partita nel centrodestra per la composizione della Giunta è ancora aperta. Un puzzle da comporre e mettere a posto all’ombra dell’accordo sulle Regionali.

Il Festino torna in presenza

Un match, quello sull’Esecutivo, che Lagalla punta a chiudere entro il Festino. La celebrazione religiosa rappresenta un momento di passaggio per l’Amministrazione Comunale, non solo da un punto di vista politica ma anche e soprattutto sociale. La festività torna in presenza dopo due anni di stop imposto dalla pandemia, con il carro che tornerà a sfilare fra le strade del Cassaro. Ed è proprio la celebrazione storica che interessa la città ad essere nodo focale della settimana.

Sono proprio i numeri del covid, in risalita nell’ultimo periodo, ad avere preoccupato il primo cittadino, che ha chiesto prudenza ai palermitani, invitandoli ad indossare i dispositivi di protezione individuale, mascherine in testa. Un appello ancora più attuale dopo quanto visto questo weekend in occasione del Palermo Pride. Numeri da capogiro quelli della manifestazione. Un contesto però nel quale davvero in pochi indossavano i dispositivi di protezione individuale. Basterà quindi affidarsi alla diligenza del buon padre di famiglia dei palermitani o sarà necessario qualche provvedimento ad hoc? Una risposta che si avrà nei prossimi giorni.

Festino termine ultimo per la Giunta

Una data, quella del 14 luglio, entro la quale Roberto Lagalla punta ad avere la propria squadra di Governo. “Aspetto fino al Festino, altrimenti farò di testa mia”, ha tuonato il primo cittadino non più tardi di sabato mattina. Uno “sfogo” figlio delle incertezze che regnano in alcune compagini del centrodestra e delle difficoltà, da parte dello stesso Lagalla, di piazzare le deleghe “pesanti” fra gli attori della coalizione di centrodestra. Sbrogliare la matassa risulta comunque difficile, anche alla luce di alcune lotte intestine a diverse compagini politiche, figlie di correnti interne e di un contesto generale che fa riferimento alle trattative per le prossime regionali. Ma il tempo stringe e Lagalla non sembra voler aspettare ulteriormente.

Forza Italia e il sorpasso di Pennino su Terrani

Si deve chiudere, quindi, e in fretta. Pronta, da questo punto di vista, sembra Forza Italia. L’accordo fra Gianfranco Miccichè ed Edy Tamajo, le due anime della compagine azzurra su Palermo, è fatto da tempo. Tranquillità sulla quale potrebbe irrompere un cambio di programma, alla luce di quanto avvenuto in seguito ai riconteggi delle schede per le scorse Amministrative. Numeri che hanno comportato cambi fra gli eletti in Forza Italia, visto che Rosi Pennino ha superato Pasquale Terrani entrando così nel futuro Consiglio Comunale.

Una sostituzione che potrebbe comportare delle modifiche anche nella lista dei nomi presentata da Forza Italia, a cui probabilmente spetteranno tre assessori. Posto che sui nomi di Aristide Tamajo e di Andrea Mineo dovrebbero esserci pochi problemi, proprio Terrani potrebbe chiedere l’applicazione della regola interna al partito, ovvero che il primo dei non eletti avrebbe diritto a ricoprire un ruolo da assessore. Posto per il quale era stata proposta proprio la stessa Rosi Pennino. Da capire se l’alfiera azzurra cederà il passo o se si cercherà una linea diversa.

Le richieste della Lega e il dibattito in Fratelli d’Italia

Dubbi da fugare anche in casa Fratelli d’Italia e Lega. Sotto il primo fronte, Giuseppe Milazzo e Francesco Scarpinato chiedono con forza di potere esprimere un assessore. Quadro nel quale però chiede spazio il coordinatore regionale Giampiero Cannella, che vorrebbe a sua volta porre un proprio profilo. Ma i posti a disposizione sono solo due, a cui si affiancherà la poltrona di vicesindaco, sulla quale è in pole position Carolina Varchi.

Sulla sponda del Carroccio, Francesco Scoma ha chiesto ben due assessorati per la compagine di Prima l’Italia. Richiesta che appare fuori dagli accordi pre-elettorali visto il risultato conseguito alle scorse amministrative. Fuori definitivamente dai giochi l’ex capogruppo Igor Gelarda che, dopo gli attacchi al segretario regionale Nino Minardo, si appresta a passare alla corte di Cateno De Luca e di Sicilia Vera. In caso di due preferenze, la scelta dovrebbe spettare a Vincenzo Figuccia e ad Alessandro Anello. Nel caso il posto invece sia soltanto uno, rientrerebbe in gioco il nome di Pippo Fallica, profilo di sicurezza per tutto il movimento leghista.

Faraone e Lavoriamo per Palermo

Attesa anche per il nome che dovrebbe indicare Davide Faraone. L’esponente renziano ha accompagnato Roberto Lagalla nella trasferta romana sulla questione relativa al bilancio e al piano di riequilibrio. Da questo punto di vista, si potrebbe optare per un profilo tecnico, anche se il nome di Totò Orlando potrebbe non essere del tutto fuori dai giochi.

Nuccia Albano in pole in casa Nuova DC

Con riguardo alla compagine democristiana, riportata in auge nell’ultima tornata elettorale dall’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, c’è stato un incontro con il primo cittadino, promosso dal neo commissario Giorgio Cipolla e dai vicecommissari regionali Pippo Enea e Giuseppe Alessi.

Presente anche il consigliere comunale Domenico Bonanno, secondo degli eletti in casa Nuova DC. Sede nella quale i democristiani hanno consegnato la lista dei papabili assessori. Ruolo per il quale era stato indicato prima delle elezioni il nome di Antonella Tirrito. Profilo che, però, ha perso punti dopo la tornata elettorale appena trascorsa, anche a causa delle scelte politiche dell’assessore regionale Totò Cordaro e dai numeri raggiunti dal consigliere comunale uscente Paolo Caracausi. Avanzano in tal senso le quotazioni del medico Nuccia Albano, democristiana della prima ora. Per lei si profila un incarico alla Scuola, anche se la sua esperienza nel terzo settore potrebbe metterla in competizione con il profilo di Rosi Pennino per le Attività Sociali.

Tecnici e ruolo delle Partecipate

Tra le deleghe ‘osteggiate’ vi è quella al Bilancio, che comunque Lagalla punta comunque a mantenere come tecnica. Su tale fronte, il Professore potrebbe puntare per il nome di Angelo Cuva, docente di Scienze Politiche e delegato ai Rapporti con l’Agenzia delle Entrate e con la Guardia di Finanza. Un profilo di tutto rispetto istituzionale e accademico, che potrebbe così rappresentare un’arma in più per riequilibrare i conti del Comune di Palermo e combattere il problema della mancata riscossione.

A proposito di tecnici, sembra verso l’ok definitivo la scelta di Maurizio Carta come assessore all’Urbanistica e alla Viabilità. Il prorettore dell’Università sta partecipando già attivamente a diversi progetti con l’Amministrazione Comunale, dimostrando una certa sinergia con l’attuale sindaco.

Un ragionamento nel quale potrebbero rientrare inevitabilmente le società partecipate e le presidenze di commissione. Ciò per dare maggiori margini di manovra allo stesso Lagalla. A tal proposito, più di qualcuno aveva pensato che le dimissioni di Girolamo Caruso dal ruolo di amministratore unico di Rap potessero muoversi in tal senso, ma il respingimento della remissione dall’incarico da parte di Lagalla ha spento tali rumors, visti anche i buoni rapporti che intercorrono fra i due soggetti in causa. Non è da escludere però che qualche partecipata di peso possa rientrare nel discorso Giunta. Ciò per togliere dall’imbarazzo qualche forza politica divisa fra due fuochi.

I risultati dopo i riconteggi, si aspetta l’insediamento del Consiglio Comunale

Un momento decisivo non solo per la formazione dell’Esecutivo della città, ma anche per la futura composizione di Sala delle Lapidi. Ranghi sui quali sono piombati i riconteggi delle schede delle scorse amministrative. Operazioni di controllo che hanno determinato un ribaltone in casa Forza Italia. Dopo l’aggiornamento infatti, Rosi Pennino è riuscita a scavalcare Pasquale Terrani e a diventare l’ultima degli eletti in casa azzurra. Per l’alfiera di Gianfranco Miccichè si sono rivelati fondamentali i 21 voti in più attribuiti dagli uffici elettorali, che hanno fatto salire la candidata a quota 740. Ne perde invece 5 Sandro Terrani, che scende a 729, costretto quindi a lasciare il posto a Sala delle Lapidi. Da capire se questo cambio di passo comporterà delle modifiche in vista del varo della Giunta visto che, l’accordo in casa Forza Italia, prevedeva che un posto nel futuro esecutivo sarebbe spettato al primo dei non eletti.

Riconfermati invece gli altri sei eletti, anche se con qualche differenza numerica. Ottavio Zacco si conferma primo della classe, con 3405 preferenze (+41). L’alfiere di Edy Tamajo è seguito dalla collega Caterina Meli (3224 – +39) e da Gianluca Inzerillo (2601 – +50). Subito dietro Giulio Tantillo (2324 – +48), Natale Puma (1147 – +5) e Leopoldo Piampiano (1039 – +1).

Tutto confermato in casa Fratelli d’Italia

Gerarchie invariate in casa Fratelli d’Italia, che guadagna 80 voti di preferenza complessivi. Primo degli eletti è Francesco Scarpinato, che sale a 2631 (+37). Segue a ruota l’eurodeputato Giuseppe Milazzo (2020 – +7), alle cui spalle si colloca Antonio Rini (1748 – +13), fratello dell’uscente Claudia Rini. Al quarto posto di lista c’è Germana Canzoneri, che incrementa il suo quantitativo di voti a 1447 (+16). Quinta posizione per Tiziana D’Alessandro, con 1365 preferenze (+6). A chiudere la truppa degli eletti a Palazzo delle Aquile è Fabrizio Ferrara, che si attesta a 1336 voti (+1).

Lavoriamo per Palermo, Abbate trema ma si salva

Cinque seggi conquistati invece da Lavoriamo per Palermo, lista civica di Roberto Lagalla che comprende anche gli esponenti di Italia Viva. Un nodo, quello dei renziani, che potrebbe condizionare il cammino politico del “Professore” durante la prossima sindacatura, anche se proprio il senatore Davide Faraone ha affiancato l’ex Rettore nella sua trasferta romana. Dopo i riconteggi, non cambia nulla anche in questa lista anche se l’ultimo degli eletti, Antonino Abbate, avrà sicuramente avuto un brivido dietro la schiena, dopo essersi visto decurtare 21 voti. Malus che lo ha fatto scendere a 790 preferenze, comunque sufficienti a battere la concorrenza di Luisa La Colla (che si ferma a 760). Primo degli eletti sempre l’ex capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici (1948 – +39), seguit da Giuseppe Mancuso (1204 – +31), Giovanna Rappa (933 – +10) e Salvatore Allotta (867 – +39).

Tutto confermato in Prima l’Italia, Raja allunga su La Vardera

Tre seggi invece per Prima l’Italia. Riconfermati gli uscenti Sabrina Figuccia in testa alla preferenze (1891 + 53), seguita da Marianna Caronia (1783 – +19) e da Alessandro Anello (1071 – +31, che ha distaccato Salvatore Di Maggio. Fuori dai giochi anche il capogruppo uscente Igor Gelarda.

Tre seggi anche per la  DC Nuova di Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione è riuscito a riportare il simbolo democristiano all’interno di Sala delle Lapidi. Compagine che sarà capitanata, nel prossimo Consiglio Comunale, da Salvatore Imperiale (1387 – +34), seguito da Domenico Bonanno (1095 – +9) e da Viviana Raja, che sale sopra quota mille (1009 – +20) e soffia di poco il posto a Giuseppe La Vardera. Rimangono fuori dai giochi Alleanza per Palermo, UdC, Noi con l’Italia e Moderati per Lagalla, che rischiano anche di non potere esprimere nessuna preferenza in vista della futura composizione della Giunta.

Poche sorprese nel PD

Con riguardo ai sedici seggi rimanenti, la coalizione progressista guidata da Franco Miceli si aggiudica 11 seggi. Scranni da dividere fra PD (lista intorno all’11,6%), M5S (6,5%) e Progetto Palermo (intorno al 6%). Sotto il 5% la lista di Sinistra Civica Ecologista, guidata dall’assessore uscente Giusto Catania. La quota restante va alla coalizione di Fabrizio Ferrandelli.

Al fronte Dem andranno cinque seggi. In testa per consensi il parlamentare nazionale Carmelo Miceli, che valica quota 2100 preferenze (2118 – +54). Profilo seguito a ruota da Teresa Piccione (2051 – +13), dal capogruppo uscente a Sala delle Lapidi Rosario Arcoleo (1864 – +32) dal deputato regionale Giuseppe Lupo (1580 – +19), a cui rosicchia qualcosa l’ex vicesindaco Fabio Giambrone (1559 – +25).

Nel Movimento 5 Stelle esclusa eccellente

Sono tre i seggi che spettano al Movimento 5 Stelle. Non cambia nulla dopo i riconteggi in casa pentastellata. Si avviano verso Sala delle Lapidi sia l’uscente Antonino Randazzo (1226 – +19) che la consigliera uscente Concetta Amella (662 – -2).

New entry della compagine pentastellata Giuseppe Miceli (792 – +9), che ha scavalcato nettamente nelle preferenze la capogruppo uscente Viviana Lo Monaco. L’esponente del M5S ha presentato nei giorni scorsi un esposto alla Procura della Repubblica in merito proprio alla candidatura dello stesso Giuseppe Miceli. Un atto firmato da alcuni attivisti e sul quale c’è stato uno scontro a distanza proprio fra Viviana Lo Monaco e il coordinatore della lista Steni Di Piazza.

Eletti invariati in Progetto Palermo, cambia la ‘gerarchia’ in + Europa-Azione

Tre seggi anche per Progetto Palermo, con un seggio a parte che spetterà al candidato sindaco perdente Franco Miceli. Anche qui, si riconfermano i due consiglieri uscenti di Avanti Insieme,Valentina Chinnici (1934 – +21) e Massimo Giaconia (1253 – +19), seguiti al momento da Mariangela Di Gangi (1152 – +26).

Quattro invece i seggi che spettano alla lista di +Europa-Azione, unica a superare lo sbarramento fra le compagini messe in campo da Fabrizio Ferrandelli. Partito che si assesta intorno all’8%. Confermato ovviamente l’uscente Fabrizio Ferrandelli (3242 – +44), così come Ugo Forello (1111 – +9), che si riavvicina ma non abbastanza a Leonardo Canto (1115 – +2). Seconda degli eletti invece Giulia Argiroffi. che incrementa le sue preferenze di 31 unità, portandosi così a 1170 voti.

Articoli correlati