Il sistema tram di Palermo. Un’opera necessaria per potenziare il trasporto pubblico locale, ma finita più volte al centro di numerose polemiche. Le prime linee (dalla 1 alla 4) sono state inaugurate durante l’Amministrazione Orlando. Lavori su cui l’Amministrazione Lagalla ha raccolto il testimone, non senza qualche modifica. Anzi, a dire il vero, di cambi di piano in corsa ce ne sono stati già parecchi. L’ultimo è avvenuto qualche giorno fa, attraverso l’ufficializzazione dell’addendum al PUMS. Le aggiunte al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Palermo hanno riguardato in particolare il “piano parcheggi“, ma fra le pieghe del documento a prendersi la scena è stato il nuovo cronoprogramma dei lavori del tram.

Il tema chiave ha riguardato la divisione della linea A, ovvero quella che in origine doveva collegare la Stazione Centrale allo stadio Renzo Barbera. Secondo quanto previsto nell’ultima manovra varata dall’Amministrazione Comunale, nella prima fase dei lavori ci sarà solo la parte che collegherà piazza Alberigo Gentili a via Croce Rossa. In pratica, sono stati “tolti” i passaggi su via Roma e sulla parte più centrale di via Libertà, quelli più osteggiati da alcune parti del mondo civico e del mondo politico, soprattutto all’interno del centrodestra.

Tutto finito quindi per questa parte della linea A? In un primo momento potrebbe sembrare così. In realtà, la questione è stata soltanto rinviata. La sezione restante della linea A infatti è ancora presente. Magari non “lì nel mezzo” come in “Una Vita da Mediano” di Ligabue, ma in ultima fila. Un po’ come gli studenti sornioni al liceo, pronti a svegliarsi improvvisamente quando sono chiamati in causa dal professore. “Gli ultimi saranno i primi”, recitano i versetti biblici. Magari per la sezione restante della linea A non sarà così. Fatto sta che l’opera è ancora lì. Alla fine. All’ultimo posto delle priorità del sistema tram, ma c’è.

Il nuovo assetto dei lavori sul sistema tram

Il nuovo assetto dei lavori per le nuove linee del tram tiene conto delle risorse economiche attualmente a disposizione e dei cambiamenti effettuati negli ultimi due anni dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Maurizio Carta. Come sopra ricordato, la grande modifica al PUMS ha interessato la linea A. In origine, l’opera doveva essere eseguita tutta insieme, estendendosi dalla Stazione Centrale verso lo stadio Renzo Barbera su un percorso di 11 chilometri. Ma già in era Orlando si sono susseguite una serie infinita di polemiche. Contestati in particolare i passaggi della tratta del tram su via Roma e sulla parte più centrale di via Libertà. Le opposizioni di allora, oggi maggioranza di Lagalla, avevano perfino votato l’esclusione della linea A dal piano triennale delle opere pubbliche, salvo poi riammetterla nell’annualità successiva.

Le modifiche in era Lagalla

Ma le polemiche non si sono placate, riesplondendo anche in epoca Lagalla. Perfino il sindaco, in più di un’occasione, ha parlato di “ragionamenti ulteriori” da fare sulla linea A, prospettando una possibile integrazione del trasporto pubblico locale con l’utilizzo di autobus elettrici, il cui acquisto risulta inserito nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche votato in Consiglio Comunale. E anche le ultime delibere che hanno interessato il sistema tram sembrano muoversi in tale direzione. A giugno 2023, in Giunta è stata votata l’inversione di priorità sulle linee A, B e C, facendo retrocedere proprio la linea A all’ultimo posto. Con l’addendum al PUMS adottato qualche giorno fa invece, la linea A è stata spezzata in due tronconi.

Le priorità della fase 1

Nella prima fase dei lavori delle nuove linee del sistema tram, sono stati esclusi i passaggi su via Roma e sulla parte centrale di via Libertà. La linea A è stata così limitata al tratto che va da piazza Alberigo Gentili fino a via Croce Rossa. Una “rivoluzione” sull’ordine dei lavori operata una volta sentito il Ministero dei Trasporti e in base alle attuali risorse a disposizione. Ad avere la precedenza, come da programmi, sarà la linea C. Quella più avanzata sul fronte della progettazione e i cui lavori saranno avviati a settembre 2024.

Poi sarà il turno della linea B, ovvero quella che collegherà la stazione Notarbartolo alla stazione Giachery. A quel punto sarà il turno della parte restante della linea A, seguita a stretto giro di posta dalla linea E1 (Stadio-Francia) e dalla linea F ( Stazione Centrale – Stazione Giachery). Operazione quest’ultima trapelata nelle scorse settimane dalla II Commissione del Comune e giustificata dalla necessità di chiudere l’anello tramviario.

Per via Roma e via Libertà c’è ancora speranza

Tutto finito quindi per il tram in via Roma e sulla parte restante di via Libertà? In un primo momento potrebbe sembrare così. In realtà, al momento la questione sembra essere soltanto rinviata. La sezione restante della linea A infatti è ancora presente. Nella fase due infatti figurano i lavori della linea E2, che garantiranno un collegamento diretto fra la Stazione Centrale e la borgata marinara di Mondello; gli interventi sulla linea D, anche se su quest’ultima tratta, si legge nell’addendum al PUMS, pendono “vincoli ambientali importanti con la necessità di sottoporre il progetto a Valutazione d’Impatto Ambientale”; i lavori sulla linea G, la quale a sua volta collegherà la borgata marinara di Sferracavallo ed infine, all’ultimo posto, l’ultima parte della linea A, quella che dalla Stazione Centrale dovrebbe collegare piazza Alberigo Gentili attraverso un passaggio su via Roma e via Libertà.

I problemi da risolvere per il sistema tram

Comunque vada, gli interventi relativi alla sezione più discussa della linea A slitteranno probabilmente alla prossima consiliatura. Ma, prima di allora, andrà affrontata anche un’altra questione, ovvero quella legata all’assegnazione del bando per i parcheggi d’interscambio, andato a vuoto già una volta e strettamente legato all’organicità del sistema tram. Ciò oltre ad alcuni problemi burocratici. Come si legge nell’addendum al PUMS infatti, “il parcheggio Foro Italico necessita di variante agli strumenti urbanistici pertinenti (di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale) e, pertanto, si rende indispensabile per tali opere avviare il percorso previsto dal Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR), con i correlati tempi di legge”. Si inizierà in autunno con la linea C, in particolare sugli scavi da condurre per superiore la “barriera architettonica” rappresentata da viale Regione Siciliana.

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