La linea A del sistema tram di Palermo passerà o meno da via Roma e da via Libertà? Una domanda che ad oggi non ha una risposta. Interrogativo iniziato addirittura nella scorsa consiliatura e che si trascina fra le polemiche anche nell’era di governo della città di Roberto Lagalla. Oggi all’assessorato alla Mobilità Sostenibile non c’è più Giusto Catania (il più profondo sostenitore del progetto), ma bensì Maurizio Carta. “Si sta ragionando su possibili modifiche”, hanno dichiarato in passato e a più riprese i diretti interessati (ovvero il sindaco e l’assessore). Ad oggi però, a Palazzo delle Aquile, si è preferito sostanzialmente rinviare la questione, dando la precedenza alla linea C e alla linea B. E la linea A quindi? Via Roma avrà il tram? E via Libertà? Interrogativi sui quali si sono nuovamente riaccesi i riflettori della politica.

Le priorità del presente sono chiare

A scatenare la scia di polemiche è stata l’ultima seduta della II Commissione consiliare convocata sul tema. Sul fronte dell’Amministrazione erano presenti tutti i principali attori coinvolti sulla vicenda. L’assessore Maurizio Carta, il Capo Area (ex Rup) Marco Ciralli e l’architetto (oggi dirigente responsabile del progetto) Alessandro Augello. Una riunione nella quale si è parlato dei futuri lavori della fase due del sistema tram di Palermo. Tutto come da programma per la linea C, ormai avviata verso l’inizio dei lavori in autunno e per la quale il sindaco ha perfino avviato i primi sgomberi. Una tratta per la quale la dotazione economica è già presente e che non richiederà particolari patemi d’animo. Poi, in ordine cronologico, ci saranno i lavori per la linea B, al momento solo parzialmente finanziati. Nei giorni scorsi, l’Amministrazione ha autorizzato l’avvio delle indagini geologiche per individuare eventuali sottoservizi che possano collimare con l’opera. Struttura che, insieme alla linea C, permetterà di chiudere l’anello superiore, collegando così tutte le linee ferrate della città.

Il caso politico mai chiarito della linea A

E sulla linea A? Lì la questione si fa più perigliosa e le opinioni diventano discordanti. Che la futura tratta che dovrebbe attraversare via Roma e via Libertà sia quella più discussa di tutte dall’opinione pubblica (e non solo) non è di certo un mistero. Addirittura, la stessa fu cancellata perfino dal piano triennale delle opere pubbliche 20-22 con un apposito emendamento, salvo poi rientrarvi dalla finestra con la successiva triennalità ed essere confermata anche nel successivo documento programmatico proposto dall’Amministrazione Lagalla. Ciò fatta salva la promessa di un “ragionamento ulteriore“. In cosa si concretizzi quest’ultimo non è mai stato chiarito del tutto.

Variante alla linea A? Opinioni contrastanti

In passato si è parlato di una possibile rimodulazione in variante del percorso, che aggiri il passaggio all’interno del centro di Palermo, preferendovi una sorta di diramazione esterna. Una sorta di ruota rovesciata i cui raggi si svilupperebbero verso l’esterno. In tale concenzione, la linea A potrebbe addirittura essere ridotta al solo tratto compreso fra piazza Alberico Gentili e Villa Sofia (futuro hub della linea E). Opzione di cui si sarebbe discusso in una riunione nella sopracitata riunione della II Commissione Consiliare. “La commissione è pubblica, i verbali sono pubblici”, afferma un’esponente dell’organo consiliare che avvalora tali tesi. Ricostruzione smorzata dal presidente Antonio Rini. L’esponente di Fratelli d’Italia parla di una “normale riunione di programmazione, con la commissione competente, per lo stato di avanzamento dei finanziamenti e delle conseguenti fasi realizzative di tutte le tratte del sistema tram“.

L’Amministrazione chiamata a prendere una decisione

Quadro reale, quello proposto dall’esponente di maggioranza, o un tentativo di mischiare le carte? Questo sarà solo il tempo a dirlo. Quel che è certo è che, in caso si scelga la via di una modifica in variante, bisognerà fare i conti con il fronte dei favorevoli ma soprattutto con il Ministero dei Trasporti, fonte primaria dei finanziamenti del sistema tram. Non è detto infatti che una così viscerale modifica al progetto originale portato avanti dall’ex sindaco Leoluca Orlando e dall’ex assessore Giusto Catania possa piacere a Roma. E il giudizio dell’organo nazionale sarà importante visto che, proprio nelle scorse settimane, è stato chiesto un ulteriore stanziamento di risorse per potere completare lo stake economico quantomeno della linea B. Ma quindi la linea A si farà nella sua interezza o meno? Risposte ufficiali in merito non ce ne sono. L’ultima parola spetterà soltanto all’Amministrazione, la quale dovrà dirimire una delle matasse più intricate degli ultimi anni. In tal senso, il tempo non è ancora così tiranno, ma presto potrebbe esserlo. E una decisione, in una direzione o in un’altra, andrà presa. A chiederlo sono i cittadini e gli operatori economici di tutte le zone interessate dal progetto.

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