Sotto o sopra? Dove passerà la linea C del tram una volta giunta allo svincolo Basile? E’ questo il vero nodo da sciogliere sulla tratta che in futuro collegherà l’area di via Pitrè, ovvero l’attuale linea 4, con la Stazione Centrale di Palermo. Venti chilometri di percorso ferrato con un valore a base d’asta da oltre 120 milioni di euro. Cifra che al suo interno comprende anche l’acquisto di nove nuovi mezzi e, soprattutto, le modifiche da apportare proprio allo svincolo Basile.
Al momento, tutto è ancora in divenire. La ditta Sis sta portando avanti la progettazione esecutiva dell’opera. Un momento nel quale l’impresa italo-spagnola può avanzare proposte migliorative del progetto. Secondo l’attuale cronoprogramma ribadito anche nell’ultima versione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), i primi lavori a partire saranno proprio quelli relativi alla linea C del tram. Un cantiere che dovrà superare il problema rappresentato dal passaggio fra via Ernesto Basile e viale Regione Siciliana. Quest’ultima, come è noto, ospita la presenza del raccordo autostradale fra A19 e A29. Un tragitto cittadino che ha diviso storicamente Palermo in due tronconi. Fatto ancor più evidente per i pedoni, vista la totale assenza di sovrappassi o sottopassi nel segmento fra corso Calatafimi e via Messina Montagne. In tal senso, il tram potrebbe rappresentare la panacea di tutti i mali, soprattutto per chi si deve spostare giornalmente dal centro alla periferia.
Progettazione e lavori, tutte le info sulla linea C del tram di Palermo
Ma prima di parlare delle possibili soluzioni sul tavolo per lo svincolo Basile, bisogna analizzare gli elementi a disposizione. La progettazione esecutiva della prima tranche del sistema tram di Palermo è già in corso e si dovrebbe concludere entro il 30 giugno 2024. Secondo la consecutio temporum del progetto, ci vorranno circa tre mesi per risolvere tutti gli adempimenti contrattuali necessari per il via libera dei lavori. Dopodichè dovrebbe arrivare il bene stare per l’avvio del cantiere. Secondo quanto annunciato dall’assessore Maurizio Carta, gli scavi dovrebbero iniziare entro la fine del mese di settembre 2024. Termine auspicato anche dagli uffici del Comune di Palermo.
Quasi in contemporanea inoltre, la Sis avvierà i lavori per la linea B, la quale connetterà la Stazione Notarbartolo (il cui terminal subirà un profondo restyling nei prossimi anni) alla Stazione Giachery. Fatto che permetterà di chiedere il semianello superiore del sistema tram di Palermo. A chiudere il cerchio, lato mare, sarà la linea F, la quale servirà la tratta fra la Stazione Giachery e la Stazione Centrale. Poi si penserà alla prima sezione della linea A (da piazza Alberigo Gentili fino allo Stadio) e ai vari collegamenti con la periferia.
Come si potrebbe sviluppare il progetto allo svincolo Basile
Il punto di partenza di tutto rimane la linea C. La partita su questa tratta, come sopra ricordato, si gioca sul pluricitato svincolo Basile. Una sezione del cantiere da cui partiranno le opere della fase due del progetto tram. Ma è anche il vero nodo da sciogliere per la linea C. Al momento, i tecnici della ditta e quelli del Comune di Palermo stanno cercando il miglior compromesso possibile. L’idea, presente anche all’interno del PUMS, è quella di creare una galleria sotterranea che congiunga la corsia esterna di viale Regione Siciliana alla sezione centrale di via Ernesto Basile. In tal senso la ditta sta acquisendo tutti i dati necessari dalle società Partecipate del Comune per capire l’eventuale presenza di sottoservizi che potrebbero ostacolare il progetto.
Dagli uffici del Comune di Palermo filtra poi un’eventuale alternativa, ovvero un allargamento della rampa che immette da via Ernesto Basile verso viale Regione Siciliana e, al contempo, la creazione di una corsia sopraelevata che congiunga i due punti della linea C in direzione opposta, ovvero verso la Stazione Centrale. Al momento si tratta soltanto di ipotesi, in attesa del completamento della progettazione esecutiva. Comunque vada, il verdetto finale arriverà presto. La scadenza di fine giugno si avvicina. “Siamo in una fase di progettazione – ha dichiarato a BlogSicilia l’assessore Maurizio Carta -. Si stanno facendo tutti gli approfondimenti per passare dallo studio di fattibilità alla progettazione esecutiva, tenendo conto di tutti i sottoservizi. In questa fase, l’aggiudicatario sta procedendo alla progettazione esecutiva per potere risolvere le eventuali interferenze sulla base della collaborazione con le varie società. Non c’è bisogno di variante urbanistica. Se ci fosse la necessità, si farebbe una variante di progetto”.
Il nuovo assetto dei lavori sul sistema tram
Il nuovo assetto dei lavori per le nuove linee del tram tiene conto delle risorse economiche attualmente a disposizione e dei cambiamenti effettuati negli ultimi due anni dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Maurizio Carta. Come sopra ricordato, la grande modifica al PUMS ha interessato la linea A. In origine, l’opera doveva essere eseguita tutta insieme, estendendosi dalla Stazione Centrale verso lo stadio Renzo Barbera su un percorso di 11 chilometri. Ma già in era Orlando si sono susseguite una serie infinita di polemiche. Contestati in particolare i passaggi della tratta del tram su via Roma e sulla parte più centrale di via Libertà. Le opposizioni di allora, oggi maggioranza di Lagalla, avevano perfino votato l’esclusione della linea A dal piano triennale delle opere pubbliche, salvo poi riammetterla nell’annualità successiva.
Le modifiche in era Lagalla
Ma le polemiche non si sono placate, riesplondendo anche in epoca Lagalla. Perfino il sindaco, in più di un’occasione, ha parlato di “ragionamenti ulteriori” da fare sulla linea A, prospettando una possibile integrazione del trasporto pubblico locale con l’utilizzo di autobus elettrici, il cui acquisto risulta inserito nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche votato in Consiglio Comunale. E anche le ultime delibere che hanno interessato il sistema tram sembrano muoversi in tale direzione. A giugno 2023, in Giunta è stata votata l’inversione di priorità sulle linee A, B e C, facendo retrocedere proprio la linea A all’ultimo posto. Con l’addendum al PUMS adottato qualche giorno fa invece, la linea A è stata spezzata in due tronconi.
Le priorità della fase 1
Nella prima fase dei lavori delle nuove linee del sistema tram, sono stati esclusi i passaggi su via Roma e sulla parte centrale di via Libertà. La linea A è stata così limitata al tratto che va da piazza Alberigo Gentili fino a via Croce Rossa. Una “rivoluzione” sull’ordine dei lavori operata una volta sentito il Ministero dei Trasporti e in base alle attuali risorse a disposizione. Ad avere la precedenza, come da programmi, sarà la linea C. Quella più avanzata sul fronte della progettazione e i cui lavori saranno avviati a settembre 2024.
Poi sarà il turno della linea B, ovvero quella che collegherà la stazione Notarbartolo alla stazione Giachery. A quel punto sarà il turno della parte restante della linea A, seguita a stretto giro di posta dalla linea E1 (Stadio-Francia) e dalla linea F ( Stazione Centrale – Stazione Giachery). Operazione quest’ultima trapelata nelle scorse settimane dalla II Commissione del Comune e giustificata dalla necessità di chiudere l’anello tramviario.
Per via Roma e via Libertà c’è ancora speranza
Tutto finito quindi per il tram in via Roma e sulla parte restante di via Libertà? In un primo momento potrebbe sembrare così. In realtà, al momento la questione sembra essere soltanto rinviata. La sezione restante della linea A infatti è ancora presente. Nella fase due infatti figurano i lavori della linea E2, che garantiranno un collegamento diretto fra la Stazione Centrale e la borgata marinara di Mondello; gli interventi sulla linea D, anche se su quest’ultima tratta, si legge nell’addendum al PUMS, pendono “vincoli ambientali importanti con la necessità di sottoporre il progetto a Valutazione d’Impatto Ambientale”; i lavori sulla linea G, la quale a sua volta collegherà la borgata marinara di Sferracavallo ed infine, all’ultimo posto, l’ultima parte della linea A, quella che dalla Stazione Centrale dovrebbe collegare piazza Alberigo Gentili attraverso un passaggio su via Roma e via Libertà.
I problemi da risolvere per il sistema tram
Comunque vada, gli interventi relativi alla sezione più discussa della linea A slitteranno probabilmente alla prossima consiliatura. Ma, prima di allora, andrà affrontata anche un’altra questione, ovvero quella legata all’assegnazione del bando per i parcheggi d’interscambio, andato a vuoto già una volta e strettamente legato all’organicità del sistema tram. Ciò oltre ad alcuni problemi burocratici. Come si legge nell’addendum al PUMS infatti, “il parcheggio Foro Italico necessita di variante agli strumenti urbanistici pertinenti (di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale) e, pertanto, si rende indispensabile per tali opere avviare il percorso previsto dal Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR), con i correlati tempi di legge”. Si inizierà in autunno con la linea C, in particolare sugli scavi da condurre per superiore la “barriera architettonica” rappresentata da viale Regione Siciliana.
Commenta con Facebook