Millecinquecento tonnellate di rifiuti: questo è il quantitativo di spazzatura che si appresta ad essere trasferita da Catania a Palermo. Il capoluogo etneo si trova infatti in una situazione di sofferenza, che ha costretto la Giunta regionale a rimedi di emergenza.

Ma l’impianto del capoluogo siciliano non se la passa di certo meglio. Come riportato nell’ultimo rapporto dell’Arpa, i piazzali di Bellolampo strabordano di rifiuti accumulati da circa un anno. Quadro evidenziato dal consigliere comunale del M5S Antonino Randazzo.

Il rapporto dell’Arpa su Bellolampo

A motivare le critiche del rappresentante pentastellato è appunto il rapporto dell’Agenzia Regionale per la protezione ambientale, redatto durante il sopralluogo condotto dai tecnici lo scorso 20 settembre. Nel documento si legge che “i piazzali esterni del TMB risultano tutti occupati da rifiuti provenienti dalla raccolta indifferenziata della Città di Palermo (quantitativo predominante), nonché una parte di sopravaglio e sottovaglio provenienti dal sistema di piattaforma dello stesso impianto che resta in attesa del conferimento in discarica”.

L’Arpa evidenzia inoltre che “l’intero piazzale, senza soluzione di continuità, risulta occupato dei rifiuti che superano anche altezze di circa otto metri. Non esiste una divisione tra le diverse tipologie di rifiuti (indifferenziato o parzialmente trattato). Si può ipotizzare che nell’intero piazzale siano depositati circa 40.000 tonnellate di rifiuti abbancati, gradualmente, sin dal settembre 2020”.

Randazzo (M5S): “Revocare il provvedimento”

Un quadro che è ha allarmato l’ex capogruppo del M5S a Sala delle Lapidi. Randazzo ha deciso così di presentare una nota alla Regione, chiedendo spiegazioni su questa scelta. “Stante la situazione attuale dei piazzali degli impianti a Bellolampo pare a dir poco surreale la decisione assunta dalla Regione di trasferire 1500 tonnellate di rifiuti urbani del Comune di Catania (attualmente in emergenza) a Palermo. Pertanto ho ritenuto doveroso trasmettere una nota alla Regione. In essa chiedo l’immediata revoca del provvedimento“.

“Pur comprendendo le difficoltà e i disagi in cui vivono attualmente i cittadini catanesi , non possiamo accettare che per la fallimentare gestione dei rifiuti da parte di Musumeci l’immondizia sia trasferita dalle strade della città Etnea a Palermo aumentando l’accumulo già enorme nei piazzali di Bellolampo”.

Chieste le dimissioni di Pogliese

La situazione nel capoluogo etneo è decisamente complessa. Come segnalato da Marco Forzese, coordinatore di Cantiere Popolare a Catania. L’esponente politico è intervenuto nei giorni scorsi sul problema dell’emergenza rifiuti nel Catanese. Ciò chiedendo le dimissioni del sindaco Salvo Pogliese.

“È comunque da apprezzare il gesto del primo cittadino di Catania che, dinnanzi al degrado ambientale nel quale i catanesi sono costretti a vivere ogni giorno, con i rifiuti ad ogni angolo di strada, ammassati in isole più o meno improvvisate, ha pensato bene di scusarsi. E’ già qualcosa”.

“A poco serve peraltro trincerarsi dietro la scusa della chiusura della discarica. Un impianto che serve 150 Comuni. Perché la realtà è che il servizio di raccolta è pessimo. E i controlli sui trasgressori inesistenti. Da un sindaco ci si aspetta che indichi soluzioni e che adotti provvedimenti. Tanto più necessari in un contesto di emergenza continua. Quando non si possiedono queste capacità per cambiare, in meglio, la situazione, è cosa buona e giusta presentare le proprie dimissioni”.

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