• Per il quotidiano “Il Manifesto” ci sarebbe un aumento fittizio dei posti letto per non finire in “zona gialla”
  • Barbara Evola chiede chiarimenti a Razza e Musumeci
  • L’escamotage: 200 posti in più in terapia intensiva, ma mancano i medici

«La notizia riportata in prima pagina dal quotidiano Il Manifesto, secondo cui ci sarebbe un aumento fittizio dei posti letto per non finire in “zona gialla”, appare grave ed inquietante e per questa ragione chiediamo al presidente Musumeci e all’assessore Razza di chiarire». Lo dichiara Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune al Comune di Palermo.

200 posti in più in terapia intensiva ma…

Barbara Evola

Barbara Evola

“Nell’ultimo mese in Sicilia ci sarebbero stati quasi duecento posti in più in terapia intensiva ma, in difformità con il decreto del governo nazionale, non ci sarebbe stata alcuna disponibilità aggiuntiva del personale medico. Pertanto, questa mossa non contribuisce ad una supplementare capacità sanitaria ma serve solo per aggirare la norma ed impedire alla Sicilia non diventare “zona gialla.” Una mossa furbesca, qualora venisse confermata, che aumenterebbe i disastri che Musumeci e Razza hanno già fatto nella gestione della pandemia, con gravi danni per i cittadini e le cittadine della Sicilia”, attacca Evola.

Il “trucco” per non finire in “zona gialla”

«I numeri da “zona gialla” – scrive il Manifesto – ci sarebbero già, se nelle ultime settimane la regione non avesse incrementato il numero di posti letto disponibili e, di conseguenza, abbassato il tasso di occupazione delle terapie intensive. All’inizio di luglio in Sicilia c’erano 652 posti letto in terapia intensiva (dati Agenas). Con quei numeri, i 71 ricoverati di oggi avrebbero già portato la regione in “giallo”».

Sicilia già accusata di truccare i dati

Oggi ci sarebbero 830 posti letto in intensiva. “Un numero sospetto per una regione già accusata di truccare i dati sui contagi” – continua il quotidiano.

Ad accorgersi dell’escamotage è stato Vittorio Nicoletta, dottorando in sistemi decisionali e analisi dei dati all’università canadese di Laval. Per il calcolo infatti, ai nuovi letti devono corrispondere medici e infermieri in più, non sottratti ad altri reparti o ai posti letto già allestiti.

 

 

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