Le elezioni amministrative non si sono ancora chiuse. In attesa dello spoglio, gli scrutatori sono in rivolta visto che c’è chi ha dovuto fare anche 21 ore di turno al seggio. Tra questi c’è anche chi annuncia azioni legali e sono tante le proteste nei social

A Palermo la protesta

Scrutatori in rivolta a Palermo, per i turni massacranti di sabato e domenica nei seggi elettorali, dovuti principalmente al caos scaturito per la rinuncia di 174 presidenti e per i ritardi nella consegna delle schede elettorali da firmare e vidimare. La rabbia e l’indignazione corre soprattutto nei social. C’è chi preannuncia azioni legali. “E’ una follia – dice uno scrutatore della sezione Montegrappa – Ieri il turno è stato di ben 21 ore consecutive, dalle 6 del mattino alle 3,30 di questa notte e con appena un’ora di pausa. In più, sabato altre cinque ore per le operazioni preparatorie e per di più avendo ricevuto le schede con un ritardo di 4 ore”.

C’è chi denuncia turno da “sfruttamento”

Dice un altro scrutatore, studente universitario: “Ho da poco sostenuto l’esame di diritto del lavoro, 20 ore consecutive è sfruttamento vero e proprio”. In una sezione di Corso Calatafimi, una studentessa pone il tema della montagna di carte nelle sezioni: “Siamo nell’era del metaverso, mai avevo visto nella mia vita tanta carta: un consumo incredibile e inutile. Soldi sprecati, e gli scrutatori per tre giorni di lavoro massacrante ricompensati con appena 200 euro dallo Stato”. Oggi il terzo round, con lo spoglio delle schede dei candidati a sindaco e al Consiglio comunale.

La procura indaga sui caos alle urne

Intanto la procura di Palermo ha aperto un fascicolo sul caos ai seggi elettorali, ieri in città, per l’assenza di presidenti in diverse sezioni in occasione delle elezioni Comunali e del voto per i Referendum sulla Giustizia. Le indagini sono state delegate alla Digos della Questura. Tra le ipotesi di reato ci sono da accertare l’interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d’ufficio e la violazione della Legge Elettorale 1960. Da quanto si apprende, i nominativi segnalati sono circa 200 e comprendono oltre ai 174 presidenti già nominati anche altri.

L’assenza dei presidenti di seggio

L’assenza “ingiustificata” e “improvvisa” dei presidenti e dei componenti di sezione (scrutinatori, ndr) ha causato, ieri, un notevole ritardo nelle operazioni di voto in molti seggi della città. I 64 sostituti presidenti erano stati trovati entro la mezzanotte di sabato, altri 60 nelle ore successive, ma alle 7 di mattina, orario in cui i cittadini avevano la possibilità di recarsi a votare, 50 sezioni erano ancora scoperte. E agli alettori è stato consigliato di tornare nelle ore successive, in attesa della nomina del presidente di seggio. La situazione si è definitivamente risolta alle 13, con l’annuncio di Prefettura e Comune sulla nomina di tutti i presidenti senza bisogno che le sezioni venissero accorpate. Ma da Palazzo delle Aquile era stata manifestata l’intenzione d’inviare gli atti alla Procura per accertare eventuali responsabilità penali. Adesso, con il fascicolo della Procura palermitana, l’obiettivo degli accertamenti sarà stabilire quanti tra i rinunciatari lo abbiano comunicato per tempo, con l’attacco hacker al sito del Comune che potrebbe aver impedito la ricezione delle pec e quanti invece non lo abbiano fatto. La possibile causa di una situazione così surreale sarebbe, nell’opinione di gran parte di elettori e scrutatori, la concomitanza con lo spareggio-promozione tra Palermo e Padova, che ha visto i rosanero tornare in serie B dopo tre anni.

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