Riapre il 31 gennaio 2020

Un viaggio gastronomico a Mongerbino fra tradizione e innovazione da Canopia

Immaginiamo di trovarci ad osservare una foresta tropicale dall’alto; rimarremmo colpiti dalle innumerevoli forme e varietà delle chiome degli alberi, ma soprattutto incuriositi da ciò che sta oltre e non si vede, nascosto da quel fitto letto di foglie che prende il nome di Canopia.

Su un promontorio con una vista mozzafiato, circondato per metà dal mare e per metà dalla montagna che sovrasta Bagheria, a Mongerbino c’è un ristorante che ha trasferito nel cibo l’immagine che abbiamo provato a raccontarvi, dove la degustazione diventa esplorazione culinaria. Varietà, creatività e ricerca sono i punti cardine del viaggio gastronomico proposto dal ristorante “Canopia”, sito in via Francesco Paolo Perez – 91 a Mongerbino (Bagheria), che dal 31 gennaio riaprirà al pubblico la sua fantasiosa e sorprendente cucina.

Una vera e propria oasi del gusto, un habitat naturale dal design accattivante, dall’atmosfera tropicale, dove qualità delle materie prime e fantasia si sposano con una cura dei dettagli che stupisce chiunque decida di affrontare questo percorso sensoriale. Il locale, nato dalla tenacia di Tamara Carone e del suo compagno Ezio Fontana, offre infatti un menù unico che invita all’esplorazione del nuovo, del nascosto, di ciò che sta oltre le fitte chiome degli alberi.

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Il risultato è una scoperta di sapori nuovi legati sì alla tradizione nostrana ma proiettati in avanti. Si possono gustare antipasti come il cappuccino con zucca, pancia di maialino e cipolla glassata, o anemoni e bottarga che adornano i primi piatti, o ancora “Piantala! Non è un tiramisù”, lo stravagante non-tiramisù composto da una “pianta” di ricotta e crumble al cioccolato da innaffiare con il caffè.

La semplicità dei piatti di Canopia non è mai banale, e l’aspetto minimal ed elegante delle composizioni è frutto di anni di studio da parte di Tamara ed Ezio che hanno reso il loro locale un laboratorio dell’innovazione, una fucina di idee gastronomiche che riescono sempre a meravigliare.

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Questa ricerca si evince da piatti come la “seppia all’occhio di bue”, ovvero tagliatella di seppia con salsa al nero di seppia, finto tuorlo di ricci, e guarnizione di carote e mandorle tostate e il “Fusillone artigianale Vicidomini scordato” con aglio, olio crema di melanzana affumicata, menta e tartare di gambero rosso di Mazara al limone verdello bagherese.

Il Passito di Pantelleria è il tocco che “sicilianizza” un piatto emiliano come i tortellini in brodo, qui rivisitati in cassatelle fritte con ricotta, succo d’arancia e Passito.

Se scegliete il polpo, sappiate che da Canopia è “vastaso”, come suggerisce il nome della ricetta: viene scottato al Marsala e accompagnato da crema di zucca, guanciale di suino nero, caciotta madonita agli agrumi e olive.

 

Ben 48 etichette di vini siciliani e francesi compongono una cantina in grado di intercettare ogni palato e di esaltare la degustazione dei piatti a cui vengono abbinati, non senza i suggerimenti di un personale esperto ed attento. Canopia, dal 31 gennaio, sarà aperto tutti i giorni tranne il martedì.

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