I 5 stelle strappano risultati importanti nelle grandi città, ma restano indietro nei centri medi e medio piccoli. Non riescono, però, a conquistare elezioni al primo turno e dovranno confrontarsi con candidati agguerriti ai ballottaggi. Forza Italia non riparte come sperava e nel complesso il Centrodestra si conferma fortemente ridimensionato rispetto ai fasti del passato ma si registrano anche importanti segnali di allarme per il Pd Renziano che non riesce a tenere testa ai proprio avversari e mostra segni di flessione.

E’ una tendenza generalizzata, sia pure con tanti distinguo da una città all’altra. Una tendenza che, per una volta, è uguale in tutto il paese. Dalle grandi città italiane fino ai comuni medio piccoli siciliani che non dimostrano di essere laboratorio di diversità politica in questa tornata anche se sono davvero tante le liste civiche che appoggiano candidati spesso, però, espressione di partiti.

Nelle grandi città spicca l’ “anomalia” Milano dove il candidato 5 stelle si ferma intorno al 10% mentre al ballottaggio sarà sfida all’ultimo voto fra Giuseppe sala e  Stefano Parisi separato dall’1%. A Roma Virginia Raggi il candidato 5 stelle è chiaramente in testa ma ben lontana dall’elezione diretta fermandosi al 35 e mezzo e dovrà vedersela con Roberto Giacchetti ma a destra la Meloni con quasi il 21% doppia Alfio Marchini di Forza Italia, un dato significativo. A Napoli Luigi de Magistris non riesce a farsi riconfermare sindaco nonostante il suo oltre 42% e dovrà vedersela con Gianni Lettieri tallonato da Valeria Valente ma soprattutto il candidato 5 stelle si ferma anche qui intorno al 10% mentre a Torino il sindaco uscente Piero Fassino, vicino al 42% dovrà vedersela al ballottaggio proprio con la candidata 5 stelle Chiara Appendino ferma intorno al 30%. infine Bologna si conferma città di sinistra  con il quasi 40 di Virginio Merola che sarò sfidato da Virginia Bergonzoni e con i 5 stelle che si fermano poco sopra il 15%  con Massimo Bugani.

La tendenza della grandi città si rispecchia perfettamente nella situazione siciliana con Comuni che restano ‘feudi’ di confronti fra destra e sinistra e 5 stelle che avanzano con prepotenza ad Alcamo, ma senza evitare il ballottaggio, ma non riescono a fare il colpo in comuni più piccoli anche se territorialmente simili come a Terrasini dove sono fanalino di coda.

A Vittoria, il centro siciliano più popoloso in cui si è votato, sarà con ogni probabilità ballottaggio fra Giovanni Moscato, esponente di centrodestra che ha costruito un modello simile a quello proposto da Musumeci a livello regionale, e Ciccio Aiello, già sindaco per sei mandati sostenuto dalle liste Partito socialista italiano, lista Spiga, Quadrifoglio e Sicilia futura.

Il deputato regionale della Lista Musumeci e candidato del centrodestra, Gino Ioppolo, è saldamente in testa nella competizione che riguarda Caltagirone dove, comunque, si andrà al ballottaggio. E’ probabile che a sfidarlo sarà uno fra l’ex consigliere provinciale Fabio Roccuzzo sostenuto dalle liste ‘Bene in Comune’ e ‘Cambiamo la citta” o l’ex sindaco Francesco Pignataro esponente del Partito Democratico appoggiato anche dalle liste civiche ‘La citta’ che vogliamo’, ‘Moderati per Caltagirone’ e ‘Il quadrifoglio’.

Ad Alcamo si profila una possibile vittoria del candidato 5 stelle Domenico Surdi che dalle proiezioni calcolate sui primi dati raggiungerebbe il dato tendenziale del 49,5% e dovrebbe sconfiggere soprattutto il quorum per essere eletto. Stracciati i contendenti con il secondo, Sebastiano dara al 16,80 inseguito da Saro Lauria candidato di liste civiche, fermo all’11,90% che contende il terzo posto a Vincenzo Cusumano candidato di Pd e Udc. poco sopra il 55 Mariella Grimaudo, residuali i consensi degli altri candidati.

Anche a Grammichele, la città dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, si afferma il Movimento 5 Stelle con il candidato sindaco Giuseppe Purpora che è in vantaggio sull’esponente delle liste civiche di centrosinistra, Francesco Specchiale.

A Terrasini, unico comune del palermitano, testa a testa a tre fra Maniaci, Giannettino e Cucinella.

A Giarre, in provincia di Catania, corsa a due fra il consigliere comunale uscente Tania Spitaleri, vicina ai deputati dem Luca Sammartino e Valeria Sudano, appoggiata dalle liste ‘Sicilia Futura’, ‘Proposta popolare’, ‘Giarre 2.0’, ‘Il Megafono’ e ‘Il Quadrifoglio’ ed Angelo D’Anna sostenuto dalle civiche ‘Insieme per il bene comune’, ‘Giarre Evviva, idee per cambiare’ e ‘Citta’ Viva’.

A Ramacca, nel Catanese, il testa a testa fra due candidati eccellenti si risolve a favore dell’ex deputato regionale ed ex sindaco Pippo Limoli che viene eletto battendo Francesco Nicodemo ex assessore provinciale.

A Noto, nel Siracusano, appare probabile un ballottaggio tra il sindaco uscente Corrado Bonfanti ed il presidente del Consiglio in carica Corrado Figura.

A Lentini, testa a testa tra Stefano Battiato sostenuto da una coalizione di centrodestra, che è avanti e Dario Saggio, sostenuto da liste civiche.

In Sicilia l’affluenza più alta si è registrata ad Antillo, in provincia di Messina, dove ha votato il 75,81 per cento degli aventi diritto, mentre la più bassa in due comuni dell’Ennese: Barrafranca e Calascibetta con percentuali attorno al 49 per cento.

Ci sono poi, sindaci già eletti in piccoli comuni. La Sicilia ha il primato del primo sindaco eletto stanotte in Italia.

E’ il primo cittadino di Galati Mamertino, Antonino Baglio è divenuto sindaco alla chiusura dei seggi: doveva solo ottenere il quorum affinché l’elezione fosse valida visto che correva senza un rivale.

A Ferla, nel Siracusano, gli elettori hanno confermato con un plebiscito l’uscente Michelangelo Giansiracusa (Pd) che ha battuto Federico Piccione. A Montevago sindaco è eletto Margherita La Rocca Ruvolo

 

ELEZIONI 2016: L’AFFLUENZA ALLE URNE IN SICILIA