Si avvicinano le elezioni Europee ma anche le amministrative in 37 Comuni della Sicilia. A Talk Sicilia, Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, fa l’analisi della situazione. E parte dal suo partito che è in crescita per poi continuare con possibili scenari di alleanza. Sul piatto anche la divisione tra Mpa e Lega e il rapporto di lealtà con il presidente della Regione Renato Schifani ma anche l’analisi sulle conseguenze del voto delle Europee su eventuali equilibri nazionali e locali.

“La Democrazia Cristiana è un partito che lavora e cresce. E questo si nota perché quando si cresce c’è sempre qualche cosa che non fa piacere agli altri. Se nei nostri confronti c’è un senso di attenzione particolare – non lo voglio definire ostracismo – è perché c’è una crescita politica della Democrazia Cristiana”.

Un partito presente in tutti i comuni

“Noi siamo un partito ormai presente in tutti i Comuni della Sicilia. Facciamo i congressi, non regionali o provinciali, che abbiamo già fatto ma i congressi in ogni Comune. Da quello che ha 1000 abitanti a Caltagirone dove domenica scorsa ho fatto il congresso cittadino dove c’erano oltre 500 persone. Tutto questo viene guardato con molta attenzione, per non dire preoccupazione, e crea nei confronti della Democrazia Cristiana tanti tentativi di ostacolare questa nostra crescita. Tuttavia è questo il gioco della politica. Accettiamolo per come è”.

La Democrazia Cristiana attualmente è saldamente dentro il centrodestra non credo che ci siano prospettive diverse da questo punto di vista. C’è un centro destra alquanto variegato che non sembra proprio coeso.

Cuffaro sottolinea: “Mi fa piacere che almeno in Sicilia si possa definire centro destra”.

Non destra centro. “Qui c’è una Democrazia Cristiana che parte dalle mie pieghe, c’è Forza Italia che è la somma del centro maggiore vede quella che è la somma della destra come Lega e Fratelli d’Italia e questo da qui dobbiamo partire per capire la capacità di tenuta della coalizione. Siamo assolutamente convinti della nostra posizione politica dentro il centrodestra. Ogni tanto registriamo qualche partito che non non vuole allearsi con noi per motivi penso localistici, egoistici e personali, non non certamente politici. Però questo non vuol dire niente”.

Grande rapporto di lealtà con Schifani

Cuffaro parla del rapporto di lealtà con il presidente della Regione Renato Schifani. “Abbiamo una grande rapporto di lealtà col Presidente della Regione che sta facendo un buon lavoro ogni giorno e quindi sotto questo punto di vista non crediamo di avere assolutamente di poter mettere in discussione la nostra voglia e la nostra scelta di stare al centro al centro. Questo significa che potremo nelle prossime competizioni europee scegliere di stare in un’area centro. Ripeto, torno a dire il centro, che sia diversa da Forza Italia perché preso atto che nonostante le nostre continue richieste di fare un’alleanza c’è ci ha dato la possibilità di poterla fare quindi siamo costretti in virtù del fatto che non possiamo presentare la nostra lista perché ci vogliono 150.000 firme non sono in condizione di poterlo fare perché sono complicatissime di stare con chi le liste le può presentare perché la legge glielo consente. Fare un’alleanza elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo”.

La divisione tra Mpa e Lega

È di queste ore la notizia che si è ufficializzata in sostanza, anche se era nell’aria, la divisione per quanto riguarda le Europee fra le Mpa e la Lega, indicato come uno dei partiti di centro. C’è una possibilità di un’alleanza. Se ne è parlato dopo che vi eravate visti con Raffaele Lombardo.

“Sia noi che Lombardo non abbiamo possibilità di presentare liste alle Europee. Credo che Raffaele Lombardo stia facendo una scelta diversa. La capiremo nei prossimi giorni. Non mi pare che ancora l’abbia ufficializzata. Oggi capisco che prenda le distanze dalla Lega ma non ho ben capito se sceglie di restare in un’alleanza con Fratelli d’Italia, Forza Italia o altre. Noi probabilmente faremmo una scelta diversa ma rimane il rapporto politico di due partiti che si ritengono centristi e moderati”

Renzi, Azione e Democrazia Cristiana

L’abbiamo scritto su BlogSicilia dalla scorsa settimana: la scelta potrebbe essere quella di un’alleanza con Azione con Renzi che con Italia Viva più che con Azione che evidentemente. Per quanto siano stati alleati, insomma, sono cose abbastanza diverse.

Cuffaro afferma: “Ma è escluso che la Democrazia Cristiana possa andare in coalazione. E’ escluso sotto tutti i punti di vista. Se Renzi dovesse stare con Azione escludo che la Democrazia Cristiana stia con Renzi e con Azione. Un po’ perché non ho mai capito il motivo, ma il leader di Azione Calenda ha sempre avuto nei miei confronti una sorta di pregiudiziale”.

Inoltre: “Credo invece che Renzi stia facendo una scelta diversa da quella di stare con Azione che, se capisco bene, dalle cose delle quali ci stiamo occupando e per cui ci stiamo lavorando. Ma si sta lavorando per fare un centro addirittura pensando di chiamare Vendola. Per quel che ci riguarda potrebbe esserci assieme a insieme a tanti altri con i quali in questi mesi abbiamo ragionato tutte e tutti. Tutto il mondo cattolico post e popolare post democristiano da Tassone a Mastella, da Gargani a Sansa. Con tutti gli altri abbiamo un ragionamento comune, un indirizzo comune di scegliere di stare in una posizione di centro. Se questa è la posizione che Matteo Renzi sta portando avanti, io spero che sia questa. È chiaro che per noi diventa importante un dialogo di alleanza ma in una idea che ci vede protagonisti di un centro. Sarà un’alleanza perché ognuno ha la propria identità ma la facciamo un’alleanza dentro un sistema di centro che possa avere un progetto di futuro”.

Le tre Dc

C’è un altro pezzo di centro di quell’area ex democristiana, se vogliamo definirla così, che è quella formazione nella quale milita Saverio Romano – per fare un nome preciso Noi Moderati – e così via. E ci sarebbe anche, secondo quelle che sono le notizie che girano, un’alleanza con un’altra Dc, la vogliamo chiamare così, ma sarebbero tre i partiti che rivendicano di essere la Democrazia Cristiana.

“Il tema è capire, oltre alla rivendicazione di rappresentare la Dc ed iscriverci Dc, che cosa portano. Se portano soltanto la rivendicazione perché dicono sia loro il simbolo. Beh, buon divertimento anche a chi sceglierà di fare un’alleanza con queste partiti. Non ho idea che possa essere un’altra Dc che voglia fare alleanza con con i moderati. Non è Rotondi perché l’ho visto l’altro giorno. Dice che questa competizione tra Fratelli d’Italia non è l’UDC. Decaro sta facendo con con la Lega e un altro partito che fa i congressi dove sono 15-16 persone. Mi pare che sia una una buona strada però devo dire che i moderati sono un partito di centro che mi pare aver capito negli ultimi giorni abbiano trovato un’intesa con con Forza Italia. Per loro c’è la possibilità di stare con Forza Italia a noi questa ancora una volta Forza Italia ma va data possibilità deve farlo faremo altre scelte in sintonia con un’idea centrista e moderata”.

Centro di Popolari Laici, Liberali e Democristiani

Le europee sono elezioni particolari perché i collegi sono molto vasti per esempio in Sicilia c’è e si chiama la Sardegna, ma ci sono altri collegi in Italia nei quali probabilmente farete scelte diversa da quella che farete in Sicilia.

Cuffaro spiega: “Assolutamente no. Noi faremo la scelta di stare in una o in un rassemblement che viene chiamato Centro Popolare Laici Liberali e Democratici. E questa scelta la Democrazia Cristiana la farà dalla Val d’Aosta alla Liguria, dal Trentino Alto ad altri, dalla Calabria alla Sardegna. Ma d’altronde il sistema elettorale delle europee ti impone di fare una scelta, di stare tutti insieme, perché lo sbarramento del 4% non è re, non è per circoscrizione, ma è nazionale. Se lo sbarramento fosse per circoscrizione noi non avremmo bisogno di fare alleanze. Avremmo presentato la nostra lista e avremmo eletto il nostro deputato essendoci un uno sbarramento del 4% nazionale che sono corrispondano intorno agli 800.000 voti è chiaro che impone di stare insieme in tutta Italia a fare una battaglia comune che noi speriamo sia prima ancora che una battaglia che porta all’elezione di un singolo parlamentare europeo che porti alla scelta di rappresentare alcuni valori che per noi sono. Stabile non negoziabile”.

Riportare la Democrazia Cristiana in Europa

Ma questi valori di delega sicuramente nell’urna ma pensate di riuscire poi a rappresentarli anche al Parlamento europeo pensate di farcela a portare, di nuovo la Democrazia Cristiana in Europa?

“Penso che la Democrazia Cristiana in Europa sta già dentro il Partito Popolare europeo. Penso che la nostra alleanza ci consentirà di eleggere qualche deputato e questi deputati staranno a rappresentare l’idea democristiana e popolare dentro il Parlamento europeo, difendendo le scelte che da sempre sono state dalla Democrazia Cristiana e dal Partito Popolare. A partire dal l’europeismo è stata una scelta che fu di De Gasperi e che fu portata avanti a tenere tutta un’altra serie di lavoro di valore per i quali abbiamo anche pagato un prezzo nel passato per difenderlo e continueremo a fare.

Idea Popolare

Ma di fatto anche se divisi alle urne per quanto ad elezioni europee poi vi ritroverete tutti dentro il Partito Popolare perché da dentro ci saranno i moderati, ci saranno Forza Italia e così via.

“L’idea popolare è un’idea comune. Il perimetro dei popolari è il perimetro della nostra storia. Sturzo e Popolare sono una storia che ci mette insieme L’anomalia sta nel non aver capito. Da chi ha la responsabilità. Oggi dovremmo capire che anche in Italia avrebbe potuto esserci il Partito Popolare europeo, cioè il partito di tutti quelli che condividono la scelta di stare nel Ppe. Se, come questo purtroppo non si sta facendo e non certamente per colpa della Dc o di questo gruppo che adesso insieme sta facendo una scelta diversa. Siamo costretti a stare in un’altra area di centro. Ma il nostro auspicio è che da qui ai prossimi giorni magari qualcuno ci ripensi e scelga di fare il Partito popolare europeo. Io penso che se ci fosse stato presente Berlusconi, questa idea del Partito popolare europeo avrebbe avuto più concretezza nel realizzarsi”.

Possibilità di un terzo polo in Italia

Guardando quindi al futuro, si dice tante volte, si è detto in passato, che i due poli potrebbero diventare tre in Italia con un polo di centro ma esiste ancora questa possibilità o siamo troppo frammentati da un punto di vista politico in questo Paese perché ognuno deve curare il proprio orticello, non riesce a guardare a stare insieme agli altri?

“Io penso e lo lo dico perché cito dati nel 2001 per Forza Italia fece il 40% e forse qualche cosa in più. Parlo delle europee dopo qualche anno lo fece raggiunse  oltre il 40%. Dopo ci fu la novità dei Cinque Stelle che vedono in Italia un grande risultato non avevano un 40% andarono al 36, 37 e dopo i Cinque Stelle lo fece Salvini. Nelle ultime elezioni europee Salvini fece il 36% e dopo in Italia nell’ultima elezione nazionale a fare quasi il 30% al 27% è stato Fratelli d’Italia con con la Meloni che nelle precedenti elezioni europee aveva fatto il cinque 6%. Nell’arco di vent’anni c’è stato un voto fluttuante in Italia che che ha attraversato tutti i partiti io penso che se ci fosse oggi la possibilità di costruire un’area moderata centrista per questa miopia non va nel Partito Popolare se si facesse quest’area moderata e centrista questo contenitore che a partire dalle europee possa guardare al futuro quando si voterà fra tre anni questo fluttuare del voto avrà la possibilità di ricadere dentro questa area centrista e moderata. Se non si fa non sapremo dove andrà a finire questo voto. Poi l’elettorato troverà lo sfogo come ha sempre trovato. Se il Partito popolare non lo sta facendo e Renzi invece guarda questo centro potrebbe essere una novità, nel senso che potrebbe dare uno spunto perché si possa ricostruire un centro che magari insieme agli altri che fanno il centro, possa tornare a far sì che in questo Paese, oltre a una destra e una sinistra ci sia un centro dando una al sistema elettorale una compiutezza che oggi non c’è è un’anomalia che nel Paese come nostro grande brand democratica non ci sia una posizione forte centrista e moderata”.

Voto europee non incide su attuale alleanza di governo in Sicilia

Una domanda secca il risultato di queste elezioni europee che sono elezioni diverse rispetto alla media delle elezioni italiane secondo Totò Cuffaro, avrà conseguenze sulle attuali attuali alleanze di governo in Sicilia e in Italia?

“No, non credo che avrà conseguenze sull’attuale alleanza di governo in Sicilia. Certamente non avrà nessun problema e forse neanche in Italia. Il risultato, per quel che ci riguarda, dai partiti per le europee sarà importante per i futuri assetti della politica. È chiaro che se la Democrazia Cristiana che viene data al se al 6,7% che all’ultimo voto oggi dovesse raddoppiare quel voto arrivando al 13 a partire da oggi non conterà più per il 6,7 ma varrebbe il 13% questo varrà per le provinciali per la regionale per il prossimo assetto dei collegi nazionali”.

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