Una lettera aperta agli italiani per illustrare una situazione difficile. I 543 lavoratori ex Almaviva-Covisian, gran parte in Cigs a zero ore e con l’avvio del licenziamento collettivo per 221 operatori del call center di Covisian, si rivolgono all’opinione pubblica in vista del 20 aprile, giorno in cui è stato convocato un tavolo per risolvere la vertenza.

“Dopo 20 anni di onorato servizio, siamo stati cancellati con un colpo di spugna. Una parte di noi ha iniziato a lavorare subito per Ita airways, nata dalle ceneri di Alitalia, attraverso Covisian (società vincitrice della gara d’appalto per il servizio clienti) e una parte è rimasta in cassa integrazione in attesa di essere reintegrata da Covisian come da accordo sottoscritto il 21 ottobre 2021. Dopo soli 6 mesi dal suddetto accordo ripiombiamo nel baratro, dentro un incubo senza fine. L’accordo commerciale tra Covisian e Ita Airways viene meno inspiegabilmente e vogliono anche disattendere l’accordo siglato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”. Lo scrivono i 543 lavoratori Almavia-Covisian.

La comunicazione di Ita Airways

“Ita Airways – continuano – subito dopo la comunicazione da noi ricevuta da parte di Covisian, che ci informava che dall’ 1 maggio saremmo rimasti senza lavoro, ci dice attraverso un comunicato stampa che sarebbe disposta ad assumere i 217 già operativi, ma a Roma. Vi rendete conto? E come dovremmo sopravvivere con uno stipendio misero a Roma? Quale sorte toccherebbe agli altri 300 che per noi dopo 20 anni sono famiglia? E ancora come è possibile che al nostro primo giorno di sciopero, c’era già personale pronto e formato per sostituirci? Sorge il dubbio che tutto questo sia stato studiato a tavolino alle spalle di noi lavoratori”.

“Istituzioni si facciano portavoce di quella che potrebbe diventare tragedia sociale”

Ed aggiungono “Abbiamo costruito le nostre vite forti di un contratto a tempo indeterminato che oggi pare essere carta straccia. Chiediamo alle istituzioni di farsi portavoce di una situazione che finirebbe per trasformarsi in una tragedia sociale di proporzioni enormi, con delle gravissime ripercussioni su tutto il territorio”.

“Ci auguriamo che lo Stato si comporti da Stato”

I lavoratori ricordano la convocazione di un nuovo tavolo che deciderà le sorti della vertenza per il 20 aprile. “Non chiediamo che ci venga regalato nulla – scrivono – piuttosto che ci venga restituito quanto ci è stato tolto… il nostro lavoro e la nostra dignità. In data 20 aprile è stato convocato un nuovo tavolo, che deciderà le sorti di questa vertenza. Ci auguriamo che lo Stato si comporti da Stato, rispettando le leggi che lui stesso ha creato e sbatta i pugni insieme a noi, affinché degli onesti lavoratori non vengano ancora una volta messi all’angolo e costretti alla fame da giochi di potere di cui non sono responsabili e di cui continuano ad essere solo vittime”.

E concludono: Se questo scempio passerà inosservato, chiunque potrà sentirsi autorizzato a non rispettare le leggi, considerando che è lo stesso governo che prima le crea e poi non le rispetta”.

I sindacati “A danno si aggiunge beffa”

Sulla vicenda del call center per Ita “al danno segue la beffa”. Così in un comunicato congiunto Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil chiedendo al governo di intervenire “tempestivamente”. ” Le segreterie nazionali – si legge in una nota – avevano segnalato la crescente preoccupazione relativamente al susseguirsi di indiscrezioni che vedevano Ita Airways impegnata a ricercare personale da adibire all’assistenza clienti Ita Airways. Le preoccupazioni hanno trovato conferma, a partire da ieri, quando Manpower, nota agenzia di somministrazione, ha pubblicato un annuncio specifico relativamente alla ricerca di personale su Roma Fiumicino per addetti al customer care per conto di ITA Airways. Nell’annuncio che prevede 3 settimane di contratto a tempo determinato, per attività inbound, outbound e back office, oltre all’esperienza specifica nel ruolo viene previsto un rimborso spese di viaggio una-tantum, vitto e alloggio per lavoratori provenienti da fuori regione”.

I sindacati si chiedono se l’annuncio sia rivolto “alle lavoratrici e lavoratori che, tra Palermo e Rende, gestiscono attualmente le chiamate provenienti dai clienti di ITA, e sulla cui testa pende una procedura di licenziamento aperta da Covisian”.

Le sigle sindacali ricordano l’incontro al Ministero del lavoro fissato per il prossimo 20 aprile, chiedono al governo di intervenire tempestivamente e affermano che Ita Airways, “società interamente a capitale pubblico” “continua inesorabile nel perpetrare azioni che rischiano esclusivamente di comportare un disastro occupazionale, generando al contempo un dramma sociale per 2 territori, Sicilia e Calabria, già devastate da percentuali di disoccupazione elevatissime”.