“Ieri abbiamo accolto con fiducia la presenza del presidente della Regione Renato Schifani, oltre a quella dell’assessore Marco Falcone, del ragioniere generale Ignazio Tozzo e dei dirigenti dell’assessorato al Lavoro – spiega Mimma Calabrò segretario generale della Fist Cisl – Una dimostrazione di sensibilità del governatore verso i 2.500 lavoratori e le rispettive famiglie che vivono da decenni in un limbo senza la serenità che meritano”.

Lo ha detto il segretario della Fist Cisl presente ieri a Palazzo d’Orléans all’incontro col presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore all’Economia Marco Falcone che hanno accolto una delegazione di lavoratori del bacino ex Pip. Durante il confronto, il governo regionale ha annunciato l’avvio di una ricognizione, tre le società partecipate della Regione, per verificare eventuali vuoti di organico che possano essere colmati attingendo da questi precari.

Mimma Calabrò, ha inoltre aggiunto: “Abbiamo chiesto di dare piena attuazione all’articolo 25 della legge 16 del 3 agosto che prevede il passaggio dei lavoratori del bacino, chiuso e ad esaurimento, nelle altre società partecipate”.

L’approvazione dell’articolo 25 è stato ottenuto nei mesi scorsi dal tavolo tecnico istituito presso il ministero della Pubblica amministrazione, grazie alla spinta dell’allora assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.

Volontà di continuare il tavolo tecnico

Nel corso dell’incontro di ieri è emersa la volontà di continuare con il lavoro che fin qui ha consentito di raggiungere importanti risultati.

Si è saputo che era pronta per essere spedita ieri stesso una lettera alle 13 società partecipate affinché venga eseguita una ricognizione dei reali fabbisogni di personale. La risposta dovrà arrivare entro quindici giorni. Si è condivisa la necessità di una ricollocazione dei lavoratori, ma anche di attivare strumenti come l’accompagnamento alla pensione volontaria e l’incentivazione alla fuoriuscita dal bacino.

“Tutti concordi su  rivalutazione sussidio 2014”

“Così come – ha concluso la sindacalista – siamo tutti concordi nel ritenere necessaria la rivalutazione del sussidio, fermo dal 2014, sulla base variazione annuale Istat”.

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