“Blutec ha dichiarato di essere pronta a concordare una formula di restituzione rateale dell’anticipo ricevuto da Invitalia per la reindustrializzazione di Termini Imerese. Dovrebbe poi essere possibile negoziare un nuovo contratto di sviluppo che tenga conto delle modifiche nel frattempo apportate al piano industriale”. Lo riferiscono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, al termine dell’incontro tenutosi al ministero dello Sviluppo economico.

“Si tratta – spiegano i sindacalisti della Uilm – di un percorso difficile, che dovrebbe peraltro completarsi in tempi brevissimi per evitare che il progetto industriale si areni del tutto. Ci auguriamo che il governo garantisca la prosecuzione del progetto di reindustrializzazione di cui è garante, consapevole che a Termini Imerese non esistono alternative occupazionali credibili”.

Blutec e Invitalia si incontreranno martedì prossimo.

“La situazione di crisi finanziaria e di mancata attuazione del piano industriale e occupazionale della società rischia di far saltare tutto. Per scongiurare lo scoppio di una vera e propria bomba sociale in provincia di Palermo, martedì prossimo l’azienda deve garantire un piano di restituzione dell’anticipo dei finanziamenti ricevuti e una garanzia. La richiesta è arrivata da Cda di Invitalia anche a seguito del revoca del contratto di sviluppo”. Lo dicono il segretario nazionale della Fiom Michele De Palma e il segretario della Fiom Sicilia Roberto Mastrosimone.

“Si tratta di un presupposto ‘necessario’ – spiega la Fiom – affinché Blutec possa presentare un nuova richiesta di finanziamento. Senza il rispetto degli impegni assunti dalla società – avvertono De Palma e Mastrosimone – nell’incontro di oggi, verrebbero meno i presupposti per la reindustrializzazione del sito e la rioccupazione di tutti i lavoratori coinvolti”.

Per la Fiom “è indispensabile che gli accordi sottoscritti il 22 dicembre del 2014 siano rispettati da tutti”. “C’è la consapevolezza – aggiungono – che il rilancio del sito industriale sia possibile attraverso una valorizzazione dell’innovazione introdotta dalla commessa di FCA sul Doblò elettrico. La produzione del Doblò da sola non garantisce il rientro al lavoro dei 700 ex dipendenti Fiat e non crea le condizioni utili per il reimpiego dei 300 lavoratori dell’indotto”. Domani le ex tute blu di Blutec torneranno a riunirsi in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini Imerese per decidere le iniziative da mettere in campo.

“Siamo seriamente preoccupati come Fim Cisl dell’evoluzione di questo difficile processo di reindustrializzazione, in cui l’obiettivo principale è la salvaguardia occupazionale degli oltre 700 lavoratori”. Lo dice il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano.

“Al tavolo ministeriale è stata data la disponibilità da parte di Blutec a provvedere entro martedì prossimo alla restituzione di un primo acconto (nell’ambito di un piano di rateizzazione) e alla presentazione di un nuovo contratto di sviluppo – aggiunge Uliano – È necessario a questo punto per verificare la credibilità degli impegni che sono stati presi al tavolo aspettare quella data per capire se ci sono le condizioni necessarie, sul piano finanziario, al completamento del piano industriale. Per verificare la tenuta degli impegni presi al tavolo ministeriale è previsto un nuovo incontro per il 31 maggio”.

Gli fanno i vertici regionali dello stesso sindacato: “Siamo molto preoccupati, Invitalia e il Ministero del Lavoro hanno confermato la revoca del contratto di sviluppo e la richiesta di restituzione del finanziamento, 20 milioni di euro, che era stato erogato a Blutec. Martedì prossimo l’azienda dovrà versare un assegno come anticipo della somma, e presentare un programma di rateizzazione per il resto e un nuovo piano industriale per proseguire. La situazione è molto delicata, se gli impegni non verranno rispettati, rischia di saltare il progetto di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese”. A dirlo Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani, Giovanni Scavuzzo Battaglia Rsu Fim Cisl e Antonino Cirivello Responsabile Cisl Termini Imerese. “Il 31 maggio è già stato fissato un nuovo incontro, per le verifiche. Invitalia ha dato la disponibilità alla rateizzazione della somma dovuta da Blutec, per poi aprire un contratto per un nuovo piano industriale. Blutec deve mantenere gli impegni e dimostrare la solidità del progetto”. “Dopo tanti anni di attesa – conclude il segretario Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana –, dopo che oltre 700 famiglie hanno sperato per un lungo periodo di tempo di vedere rinascere la fabbrica, non si può pensare di tornare indietro. Intervengano anche le istituzioni per garantire il futuro dell’area industriale e il rilancio di un intero territorio”.

Intanto è stata calendarizzata per mercoledì 23 maggio a palazzo dei Normanni, a Palermo, l’audizione, chiesta più di un mese fa dal M5S sulla crisi di Blutec. A renderlo noto il deputato regionale del M5S Luigi Sunseri, che in mattinata ha partecipato insieme alla senatrice del M5S, Antonella Campagna, componente della commissione Lavoro di palazzo Madama, al sit in organizzato dai lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica, a Termini Imerese.

“Torniamo a chiedere chiarezza – dice Sunseri – . Quanto emerso oggi nell’incontro al ministero dello Sviluppo economico ci preoccupa, la vertenza degli operai ex Fiat rischia di far piombare nel baratro l’economia di Termini Imerese e del comprensorio madonita, già martoriata dalla crisi dell’automotive da oltre un decennio. Sarà l’occasione per capire in quale direzione si sta andando, se si naviga a vista e se quello di Blutec è l’ennesimo bluff di una partita giocata sulla pelle dei lavoratori e dell’economica di un pezzo di Sicilia. L’incontro in programma all’Ars arriva all’indomani di quello convocato per il 22 maggio al Mise tra azienda e Invitalia a Roma”.