Era il 1 giugno 2023: il Consiglio Comunale di Palermo si riuniva per l’ultima volta presso la scuola Giovanni Falcone dello Zen. Un segno per esprimere la presenza delle istituzioni nelle periferie. Da allora però ad essere sparita è l’assemblea cittadina. Da dodici giorni infatti Sala delle Lapidi non riesce più ad aprire i lavori. Manca il numero legale. Non una novità certamente, ma un fatto che in questo mese si è ripetuto più e più volte. Di questo e molto altro si è discusso in un vertice di maggioranza tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo delle Aquile. Un incontro che ha chiarito i dubbi soltanto in maniera parziale. Una tregua insomma, in attesa di un nuovo incontro previsto fra le anime del centrodestra. Confronto nel quale la parola chiave sembra essere una: rimpasto.
I malumori: aumento delle indennità e rimpasto
La rosa dei mal di pancia è però varia. Qualcuno imputa l’immobilismo del Consiglio Comunale alla questione relativa all’aumento delle indennità. Questione che balla sul tavolo addirittura da dicembre, quando se ne iniziò a parlare in sede di bilancio di previsione 22-24. Un alveo nel quale non rientrebbero i consiglieri comunali. I fondi ci sarebbero ma la normativa regionale prevede un aumento soltanto per gli assessori e il sindaco, e non per chi percepisce un gettone di presenza come i consiglieri comunali e quelli di quartiere. Dalla maggioranza all’opposizione il coro infatti è stato unanime: anche noi abbiamo diritto all’aumento. Ma, riferiscono dal centrodestra, la questione più calda sul tavolo di Roberto Lagalla non sarebbe di certo questa. A premere infatti è la governabilità, messa più volte a dura prova da una tenuta d’aula che ha vacillato più volte. Un problema al quale in molti continuano a porre la stessa risposta: il rimpasto.
Un fantasma che aleggia sulla Giunta di Roberto Lagalla già da qualche mese, ovvero da quando si è iniziato a parlare di un possibile rilascio dell’incarico da parte di Carolina Varchi. Il vicesindaco deve infatti far fronte ai suoi obblighi di parlamentare nazionale, nonchè la necessità di garantire una presenza costante all’Amministrazione Comunale. I problemi sono tanti e il doppio impegno potrebbe portare l’esponente di Fratelli d’Italia a fare un passo indietro, non prima di aver portato a casa il piano di riequilibrio, manovra sulla quale la deputata si è spesa molto. A succederle, in questo caso, sarebbe Giampiero Cannella, attuale coordinatore regionale del partito e assessore con la delega ai rapporti con il Consiglio Comunale.
I possibili avvicendamenti in Giunta
Un passaggio di consegne che sposterebbe poco all’interno dei meloniani, ma aprirebbe le porte a richieste di avvicendamento sugli altri fronti del centrodestra, a cominciare da Forza Italia. Gli equilibri sono decisamente cambiati rispetto all’inizio della consiliatura. Ad avere la leadership della flotta azzurra in Consiglio Comunale non è più Gianfranco Miccichè, bensì il deputato regionale Edy Tamajo, che trova in Marcello Caruso e Renato Schifani due sponde ideali sul fronte regionale. Ed è proprio il governatore ad aver parlato di rimpasto in più occasioni. Un chiaro messaggio a Roberto Lagalla che qualcosa, almeno sul fronte forzista, deve cambiare. Nonostante i quattro consiglieri comunali su cui può contare (Inzerillo, Zacco, Meli e Piampiano), Tamajo può contare solo su un assessore, ovvero il padre Aristide.
A tal proposito, è proprio l’ex presidente del Senato ad aver avanzato richieste di cambiamento in Giunta. Organo nel quale perora figurano ben due elementi dell’ex coordinatore regionale Gianfranco Miccichè: Rosi Pennino e Andrea Mineo. Ma mentre la titolare della delega alle Attività Sociali vanta una posizione solida e fortificata da varie anime della coalizione, lo stesso discorso non si può fare per l’ex coordinatore cittadino azzurro, che si è dimesso dal suolo ruolo proprio perchè distante dalla direzione presa dal partito.
Negli scorsi mesi, fonti di radio palazzo hanno parlato di un suo possibile trasferimento verso la Lega. Un’operazione che i ben informati hanno ricondotto ad un’interlocuzione avuta con il deputato regionale Luca Sammartino. Voci che provocarono le ire della governance degli azzurri. Su tutte quelle dell’attuale coordinatore palermitano Domenico Macchiarella, uomo di fiducia proprio del deputato regionale Edy Tamajo. In quell’occasione, il coordinatore cittadino di Forza Italia invitò Mineo a prendere una posizione netta rispetto alla sua permanenza nel partito. Un’operazione che però, riferiscono fonti ben informate del Carroccio, non sarebbe all’ordine del giorno. Così, l’assessore al Patrimonio si potrebbe trovare oggi in un limbo politico dal quale sarebbe difficile uscire.
Il passaggio di consegne nella Lega, dubbio Tirrito
E, a proposito della Lega, proprio nel partito di Matteo Salvini potrebbe esserci un altro avvicendamento. L’accordo in sede di formazione di Giunta parlava di un possibile passaggio di consegne fra Sabrina Figuccia, attuale assessore allo Sport e al Turismo, ed Alessandro Anello, al momento presidente della III Commissione Consiliare. Anello in passato ha già ricoperto incarichi in Giunta e, in caso di cambiamenti, potrebbe chiedere il passaggio del testimone. Un’operazione tutta interna e alla quale si potrebbe associare un ulteriore cambiamento. A finire sul banco dei possibili sacrificabili, riferiscono voci di corridoio, ci potrebbe essere anche Antonella Tirrito. Un assessore di stampo tecnico che, in caso di rimpasto, potrebbe cedere il passo, ma solo se gli equilibri d’aula cambieranno.
Cosa potrebbe cambiare a Sala delle Lapidi
A tal proposito, c’è chi lavora sotto traccia. In particolare la Nuova DC di Totò Cuffaro, che potrebbe rafforzare i propri ranghi non tanto per difendere la posizione di Giuliano Forzinetti, comunque al momento inamovibile dalla delega alle Attività Produttive, ma anche e soprattuttto in vista del prossimo appuntamento elettorale del 2024, ovvero le elezioni europee. Tornata elettorale nella quale l’ex presidente della Regione può già contare su un elemento importante quale Francesca Donato, eurodeputata uscente eletta, quattro anni fa, in quota Lega.
I rumors parlano però di ulteriori ingressi fra le fila democristiane. A cominciare da Giovanna Rappa. Un arrivo che potrebbe quindi pareggiare i conti fra il partito biancoscudato e quello nel quale ci sono gli esponenti del senatore Davide Faraone e i fedelissimi di Roberto Lagalla. Lista però nella quale potrebbe approdare Carmelo Miceli, al momento al Gruppo Misto. Per lui si tratterebbe di un “ritorno a casa”, visto che già in passato è stato fra le fila dei renziani. Rimane poi aperta la questione che riguarda Azione, gruppo nel quale figurano Fabrizio Ferrandelli e Leonardo Canto. La vittoria di Francesco Italia a Siracusa regala qualche certezza in più a Carlo Calenda, anche se il sindaco rieletto non potrà contare su una maggioranza. Ma tutto in questo caso fa brodo, soprattutto con riguardo all’appuntamento elettorale del prossimo anno.
Le priorità di Lagalla: bilancio e piano di riequilibrio
Quel che è certo è che Roberto Lagalla preme per riprendere il percorso che va verso l’approvazione del piano di riequilibrio e del bilancio di previsione 23-25. Proprio per questo, durante il vertice di maggioranza di ieri, il primo cittadino ha chiesto di tornare urgentemente in aula per votare le tre delibere propedeutiche: quella sulle modifiche al Cup, quella sulla tassa di soggiorno e, infine quella sull’istituzione dell’imposta sui diritti portuali. Appello ascoltato dai gruppi di maggioranza che, però, saranno chiamati a dare una prova di forza, che ha già trovato le frecciate dei gruppi d’opposizione. Una calma prima della tempesta. Fatto per il quale si preannuncia un’estate decisamente calda. E non solo dal punto di vista climatico.
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