I vitalizi per i deputati siciliani aboliti dal 1 gennaio 2012, da quando è entrato in vigore un sistema contributivo, continuano a pesare sulle casse regionali perchè se la norma li stoppa a partire da quella data, quelli maturati precedentemente continuano comunque ad essere erogati. Lo confermano i dati pubblicati sul sito dell’Assemblea Regionale Sicialiana. E tra pensioni e vitalizi il costo complessivo annuo è di oltre diciotto milioni.
Complessivamente gli assegni diretti erogati a ex deputati sono 158, per una spesa complessiva mensile 761.189,45 euro. Sono invece 129 gli assegni di reversibilità erogati, per una spesa complessiva mensile di 588.708,92 euro.
E ancora, sono 30 le pensioni dirette erogate con il sistema “pro-rata” per una spesa complessiva mensile di 165.454,95 euro. Solo tre le pensioni di reversibilità erogate con il sistema “pro rata” (per 9.788,21 al mese) e 4 le pensioni dirette erogate con il sistema contributivo per un esborso di 2.832,56 euro mensili. In un anno si traduce in una spesa che supera i 18,3 milioni.
Le novità più rilevanti introdotte dalla nuova disciplina sono:
-Requisito minimo effettivo di mandato parlamentare pari a cinque anni, senza possibilità di
versare contributi per ricongiungere periodi di legislatura non effettivamente svolti.
– Età minima di 65 anni per conseguire l’assegno vitalizio o pensione, anche per i deputati cessati
dal mandato prima dell’entrata in vigore dell’attuale Regolamento delle pensioni, ovvero 60 anni
per chi ha svolto il mandato per almeno 10 anni.
– Introduzione di nuove cause di incumulabilità della pensione
-Sospensione del pagamento della stessa qualora il deputato sia rieletto all’ARS, o sia eletto al
Parlamento nazionale, al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale o ricopra determinate
cariche pubbliche.
-Sospensione della pensione nei casi di condanna definitiva per delitti contro la pubblica
amministrazione che comportino interdizione dai pubblici uffici ai sensi degli articoli 28 e 29 del
codice penale fatti salvi gli effetti della riabilitazione, come stabilito dall’articolo 11 comma 2
della legge regionale 4 gennaio 2014 n. 1 (e come a sua volta sancito dall’articolo 2, comma 1,
lettera n), del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7
dicembre 2013, n. 213.).
Pertanto, alla luce della normativa vigente, possiamo distinguere la categoria degli assegni vitalizi
diretti, integralmente maturati precedentemente al 1° gennaio 2012 con il sistema retributivo e la
categoria delle pensioni dirette “pro-rata”, maturate in diversa percentuale con il sistema retributivo e l’attuale sistema contributivo. A regime pertanto le pensioni future saranno integralmente erogate con il sistema contributivo.
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