“È vergognoso e assolutamente deplorevole speculare sulla pandemia a scapito dei già tartassati cittadini”. Così in una nota, il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Giancarlo Cancelleri.
La dichiarazione fa seguito alla notizia data dall’Enac, l’autorità che regola il trasporto civile aereo, che annuncia sanzioni per le compagnie aeree che, causa emergenza Covid19, hanno cancellato voli dopo il 3 giugno, prevedendo solo voucher invece che rimborsi.
Su questa scelta sono già intervenute le associazioni dei consumatori che annunciano cause, class action, azioni legali e richieste di rimborso di ogni sorta. La scelta dell’utilizzare un voucher oppure richiedere un rimborso deve essere dell’utente e non può essere assunta autonomamente dalla compagnia secondo i consumatori
Non è bastato l’ammonimento dello scorso 18 giugno al quale è seguita la comunicazione di sanzioni per le società che riconoscono voucher invece che la restituzione del prezzo per i voli cancellati.
“Addurre come motivazione per la cancellazione dei voli , con il riconoscimento di un voucher invece che il pagamento del prezzo versato,l’ emergenza sanitaria – sostiene l’Enac – dopo il 3 giugno , data in cui sono state rimosse le restrizioni sulla circolazione delle persone fisiche in territorio nazionale, nell’area europea Schengen, Regno Unito e Irlanda del Nord, appare più come una scelta imprenditoriale e commerciale dei vettori aerei, che una decisione intrapresa a garanzia delle misure anti Covid”.
“Mi compiaccio con il presidente dell’Enac, Nicola Zaccheo, per l’iniziativa – continua Cancelleri -atteggiamenti del genere non solo non devono rimanere impuniti, ma devono ricevere sanzioni esemplari affinché siano un monito per tutti”.
Ma il tema resta in piedi. Le compagnie aeree, infatti, si appellano alla norma sulle ’cause di forza maggiore’ e definiscono questa proprio una causa di forza maggiore. Stando così le cose paventano perfino la non rimborsabilità dei voli e dunque il voucher rilasciato sarebbe una sorta di ‘concessione’. Una interpretazione dubbia in entrambi i casi per una vicenda che rischia di diventare un ginepraio
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