L’Italia prenda esempio dalla Spagna e conceda i dovuti sconti sui voli ai siciliani che non possono fare altro che utilizzare l’aereo per spostarsi. Sono tantissimi infatti i pendolari, i giovani costretti a lavorare al di fuori dei confini dell’Isola, gli ammalati che devono viaggiare per curarsi, che ogni giorno combattono contro l’insularità e i costi elevati dei biglietti aerei. E ora il Governo nazionale ha in progetto anche di inserire una tassa sui voli che andrà ancora di più a pesare nelle tasche dei siciliani.

Per Salvo Fleres, coordinatore nazionale di Siciliani verso la Costituente si tratta dell’ennesimo modo, da parte di Roma, per “dimostrare disinteresse verso il Sud e la Sicilia in particolare”. Un provvedimento che servirebbe a recuperare 137 milioni di euro l’anno allo Stato.

“Però ricordiamoci sempre che, per noi del Sud – ricorda Fleres -, dove non ci sono né autostrade, né ferrovie ad alta velocità, come nel Nord, prendere l’aereo non è roba da ricchi, ma una necessità per tutti, soprattutto per chi lavora lontano da casa. Il signor Brambilla da Milano può raggiungere Roma usando il treno, anche uno normale, che copre la tratta in tempi umani, mentre il signor Russo, da Palermo è obbligato a fare i conti – e che conti- con i biglietti aerei”.

E il leader di Siciliani verso la Costituente si chiede che fine abbia fatto la logica della continuità territoriale. “Quella che dalla primavera 2020 permetterà ai siciliani di raggiungere alcune città con voli dal costo contenuto? – continua Fleres –  Poche destinazioni e due soli aeroporti sono meglio di niente, un contentino, ma pare sia bastato cambiare un colore al gagliardetto della squadra di maggioranza per tornare indietro”.

Infine Fleres lancia una proposta.  “Il suggerimento, a titolo di esempio,  nasce da un’idea nata in Spagna dove per Real decreto viene riconosciuta l’impossibilità dei cittadini delle isole di scegliere un mezzo di trasporto diverso dall’aereo o dalla nave. Soluzione semplice ma efficace, al momento di effettuare la prenotazione del biglietto, non importa con quale compagnia aerea e su quale rotta, purché interna,  si apre un menu a tendina dove sono elencati i diversi casi e lo sconto cui si ha diritto. Sarà poi il vettore a chiedere allo Stato il rimborso dell’importo scontato”.

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