Le strade di Palermo groviera di buche. Ve ne abbiamo parlato tante volte, e oggi lo rifacciamo prendendo spunto dalla denuncia di un nostro lettore, Giuseppe Li Causi, noto storico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

Una piccola voragine in corso Calatafimi, pericolo per pedoni e automobilisti

Li Causi, inviandoci le foto dell’ennesima buca sulle strade di Palermo, scrive: “Una piccola voragine si è aperta
sulla strada in corso Calatafimi, angolo via Ragusa Moleti. Con il tempo diventerà grande se non verrà preso un provvedimento dalle maestranze del Comune di Palermo. Può diventare causa di incidenti sia alle persone che alle auto che posteggiano sopra la buca. Andrebbe fatto un sopralluogo per verificare se sotto il manto stradale è vuoto”.
Qualcuno ha posizionato una sedia nei pressi della buca per segnalare il pericolo.

Le criticità della vicina via Ragusa Moleti

La buca, come detto, è ad angolo con via Ragusa Moleti, della quale ci siamo già occupati.
Rifiuti accatastati nelle vicinanze di cassonetti ormai stracolmi al punto da rendere impossibile la normale fruizione del marciapiede. Accade proprio in via Ragusa Moleti, non lontano da via Cuba in una strada dove è presente l’omonima scuola elementare.
A segnalare a BlogSicilia questo ennesimo scorcio sconfortante e preoccupante, nel febbraio scorso, un nostro lettore: “È vergognoso ancora nel 2022 in piena pandemia assistere a questo scempio a Palermo in via Ragusa Moleti senza poter avere la possibilità di camminare sul marciapiede, da tempo assistiamo a questa vergogna senza che nessuno delle istituzioni faccia nulla. Tra l’altro, questa strada è transitata da tanti bambini che frequentano l’omonima scuola elementare. Sono deluso per questa città che viene dimenticata da chi si dovrebbe occupare di igiene, sanno solo presentarsi nelle campagne elettorali illudendo tutti noi cittadini che amiamo tanto la nostra bella Palermo”.

A Palermo l’asfalto si sgretola come neve al sole

Arrivano le prime piogge autunnali su Palermo e l’asfalto del capoluogo siciliano inizia a sgretolarsi. E’ successo l’anno scorso, con tutte le polemiche del caso. Accade inevitabilmente anche adesso. Lo dimostra il cratere presente in via Principe di Scordia, a pochi passi dalla centralissima via Roma. Un buco aperto da alcune settimane ma che, per effetto dell’acqua che si è depositata all’interno, si è allargato a dismisura. Foro magno segnalato da un cartello e coperto alla meno peggio con una cassa di legno utilizzata solitamente per trasportare frutta e verdura.

La manutenzione stradale al centro delle polemiche

Non sarà né la prima né l’ultima buca che si aprirà quest’anno. Ma è sicuramente un monito per ricordare a tutti quanto sia necessario risolvere il problema della manutenzione stradale. Un servizio rimasto parzialmente “scoperto” da anni e che si è limitato ai lavori di pronto intervento eseguiti da Rap. Opere effettuate non già in forza del contratto di servizio, documento dal quale proprio tale servizio è stato eliminato per i problemi di personale riscontrati dall’azienda di piazzetta Cairoli, ma attraverso delle ordinanze sindacali rinnovate di volta in volta. L’ultima, firmata dall’ex sindaco Leoluca Orlando, è scaduta lo scorso 2 settembre e non è stata, almeno per il momento, rinnovata.

Il dibattito politico

Fatto che ha aperto le porte ad un dibattito politico con due correnti di pensiero. Da un lato c’è chi vorrebbe un nuovo rinnovo per garantire quantomeno la manutenzione straordinaria, in attesa di sbloccare fondi sufficenti per un affidamento definitivo. Dall’altro c’è chi ha chiesto un cambio di marcia, con il passaggio dei servizi in mano ad aziende private. A rompere il silenzio sulla questione è stato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, con una lettera inviata a Rap il 31 ottobre. “Ad oggi, il mancato raggiungimento del predetto obiettivo programmatico e la necessità di approfondire, anche nel contesto del novato quadro operativo, le modalità di gestione degli interventi di pronto intervento stradale, impongono la prosecuzione dell’attuale modello organizzativo mediante attribuzione a codesta società, fino a diversa disposizione, delle medesime autorità fin qui assicurate”.
Andare avanti con l’attuale assetto quindi, ricordando che uno stop, qualora fosse unilaterale, imporrebbe, secondo il primo cittadino, precise responsabilità in capo all’azienda. “In relazione al pregiudizio della pubblica incolumità che potrebbe derivare da qualsivoglia soluzione di continuità, ritengo non marginale rappresentare che, anche in forza della presente disposizione, l’interruzione unilaterale del servizio da parte di Rap potrebbe cagionare, in capo a quest’ultima, precise responsabilità sia dal punto di vista amministrativo che giudiziario“.

La risposta di Rap

Missiva a cui ha risposto a distanza, il 3 novembre, l’amministratore unico di Rap Girolamo Caruso. Il dirigente, presente all’inaugurazione dell’iniziativa di senbilizzazione contro l’abbandono di rifiuti al CCR di viale dei Picciotti, ha preannunciato la sua strategia in merito.
“Nel momento in cui l’ultima ordinanza sindacale ha smesso di avere efficacia nei primi di settembre, noi abbiamo chiaramente continuato a fare i nostri interventi. Facciamo circa 1,5 milioni di euro di fatturato su questo servizio. Il nostro lavoro è un po’ oscuro perché il numero di strade è enorme, visto che da trent’anni non si vede nessuno. Abbiamo una squadra da venti operai che si occupa del servizio. Dal Comune, all’ultimo giorno utile, mi hanno risposto di andare avanti. Manderò una nota in cui, pur ribadendo la nostra disponibilità, chiarirò che ci serve una cornice di legittimità. Se non ho un’ordinanza sindacale, non posso fatturare. Se non fatturo, vado in perdita”.

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