Il weekend di Pasqua è ormai passato. Il suono della musica e il profumo della carne sulla griglia rappresentano soltanto un ricordo. Oggi, fra le strade dello Zen bisogna fare invece i conti con rifiuti di ogni genere ed auto bruciate lasciate a marcire in strada. Una situazione di degrado mostrata dalle immagini raccolte all’interno del quartiere popolare della settima Circoscrizione di Palermo.

Lo stato di abbandono dello Zen

Come è noto, la Rap ha avuto qualche problema durante i turni di raccolta dei rifiuti. Rallentamenti dovuti alle carenze di personale che attanagliano l’azienda da tempo e che limitano al minimo gli operai in servizio nel periodo festivo. Un problema al quale, secondo Rap, si aggiunge “il mancato rispetto del divieto di conferimento di spazzatura da parte dei cittadini durante i periodi festivi”. In pratica, è colpa di alcuni incivili che non rispettano le regole. Un concetto che può essere vero in alcune parti della città. In altre però, simili situazioni di degrado non sono definibili come emergenza, bensì come drammatica normalità. Un degrado venuto fuori perfino quando il Comune ha provato a far sentire la propria presenza all’interno del quartiere, attraverso la firma di un accordo quadro nei locali della scuola Giovanni Falcone. Nonostante la presenza delle principali istituzioni cittadine, fuori la spazzatura dominava le strade. Ciò fra lo sconforto di tutti i principali attori intervenuti.

La testimonianza: “Tanti solleciti, pochi interventi”

A mostrare i problemi vissuti dai residenti dello Zen è Salvo Tranchina, istruttore di boxe ed attivista del quartiere, già intervistato in passato dalla redazione di BlogSicilia. “Sollecito tutti ad intervenire da tempo, ma qui non viene nessuno se non per fare interventi straordinari“, sottolinea Tranchina. Facendo un giro per il quartiere, il quadro appare drammatico. Rifiuti ammassati ovunque. A volte, la stuola di sacchetti presente per strada è talmente ampia che, come nel caso di via Rocky Marciano, si fatica perfino a passare con i mezzi. Una strada in cui transita perfino una linea Amat, ovvero la 619.

“Ci sono una decina di auto bruciate”

Non va di certo meglio in via Agesia di Siracusa, in via Senocrate di Agrigento o in via Niccolò Pensabene. Strade in cui, oltre ai soliti sacchetti di spazzatura, fanno capolinea purtroppo anche i rifiuti speciali, amianto compreso. “C’è immondizia non raccolta da giorni, oltre ad ingombranti lasciati sul posto – sottolinea Tranchina -. Ci sono una decina di auto bruciate, nonchè pezzi di amianto rotti”.

Il caso di via San Nicola

Un problema al quale si aggiunge quello dell’illuminazione pubblica. “Di recente hanno fatto dei lavori per montare dei nuovi pali, ma nonostante ciò ci sono zone al buio. La sera le persone hanno paura a rientrare o ad uscire di casa”. C’è poi il caso di via San Nicola. Una strada posta dietro il centro commerciale Conca d’Oro. Abbandonata da anni ed ormai praticamente impercorribile a causa delle erbacce, è diventata terra di costanti abbandoni di spazzatura. “Avevamo chiesto di chiuderla e renderla pedonale. Al momento il nostro appello è rimasto inascoltato – conclude Tranchina -. Qualcuno faccia qualcosa. Così non si può andare avanti”.

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