Domani, martedì 16 novembre, dalle ore 10:30 il comitato regionale per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia si è dato appuntamento a Palermo, nei pressi di Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e per conoscenza il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, hanno ricevuto una lettera a firma del presidente della commissione Finanze e tesoro del Senato, Luciano D’Alfonso, del relatore della legge in Commissione, Emiliano Fenu e del collega Stanislao Di Piazza, unico siciliano componente la VI Commissione. Il contenuto della nota non lascia spazio ad alcuna interpretazione: “Fate decollare celermente la norma e la successiva esperienza amministrativa e attuativa”, scrivono i senatori. Proprio per questo il comitato sta organizzando questa spedizione palermitana nel “cuore” degli uffici politici della Regione: l’obiettivo è capire cosa farà a questo punto il governo siciliano.

Le risorse ci sono

“Le risorse sono state individuate dalla Ragioneria generale dello Stato che ha interpretato le aspettative della delegazione del governo a seguire la materia e della VI commissione di Palazzo Madama che sta discutendo, in sede redigente, la legge voto istitutiva delle Zfm in Sicilia, votata all’unanimità dall’Ars il 17 dicembre 2019. Gli auspici ci sono tutti. Manca il via libera definitivo della giunta regionale” dichiarano i rappresentanti del comitato regionale per l’istituzione delle zone franche montane, composto dai sindaci dei Comuni interessati alla norma e dall’associazione Zfm Sicilia.

In Musumeci “massima fiducia”

“Riponiamo nel presidente Musumeci la massima fiducia – si legge nella nota – e siamo certi che saprà sostenere le rivendicazioni che portiamo avanti da oltre 2.405 giorni, a difesa del diritto di residenza nelle Terre alte di Sicilia. La nostra è una battaglia di civiltà e domani mattina ci siamo dati appuntamento nei pressi di Palazzo d’Orleans non per manifestare dissenso contro qualcuno ma per esprimere la legittima preoccupazione che abbiamo, rispetto all’approvazione definitiva di questa storica norma di politica economica, in discussione al Senato e immediatamente dopo alla Camera dei deputati”.

Il tempo è “nemico”

“Non ci sono impedimenti – concludono -, il nemico è il tempo non di certo il presidente Musumeci. Al primo cittadino della Sicilia chiediamo di dare una risposta esaustiva e a strettissimo giro, alla commissione presieduta dal senatore D’Alfonso, così come richiesto e di contribuire fattivamente all’ottenimento di un risultato storico per la Sicilia intera. Chi ancora resiste in montagna ha bisogno adesso di guardare al futuro con fiducia e la Legge di stabilità 2022 dello Stato ci darebbe questa possibilità”.

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