La Missione Speranza e Carità ormai zona rossa da giorni sta provocando non pochi problemi sia in termine di smaltimento rifiuti sia all’interno che all’esterno della struttura.

Nello specifico l’Asp sta intervenendo per smaltire i rifiuti che visto e considerato il focolaio di contagio creatosi all’interno della comunità, sono da considerarsi rifiuti speciali, da smaltire a livello sanitario.

Nelle strade limitrofe, i cassonetti che si trovavano lungo le mura del perimetro dell’edificio sono stati spostati dalla Digos perchè venivano usati come base di appoggio per scavalcare e fuggire agli ospiti che non volevano sottostare all’ordinanza.

Uno spostamento che è andato a discapito delle vie vicine, dove i residenti si sono trovati ad avere davanti le proprie abitazioni una fila interminabile di cassonetti ed il confluire dei rifiuti da tutta la zona.

BlogSicilia ha ascoltato le proteste dei residenti “I cassonetti sono tutti in un unico contesto, ben nove ce li siamo ritrovati sotto il balcone con tutto ciò che ne consegue. In una strada di 100 metri, con sei palazzi ci troviamo adesso venti contenitori dell’immondizia. Doveva esserci almeno un equa distribuzione fino a quando almeno ci sarà la zona rossa” . spiega Vincenzo La Scola.

E sulla fuga dei migranti che hanno tentato di andar via dalla struttura, i residenti lo confermano: “Ieri ne abbiamo visti tre fuggire, ma ne abbiamo visti tentare la fuga anche sabato. Siamo preoccupati per noi e per i nostri figli” racconta un’altra signora.

Sono in totale 125 i positivi su un totale di 422 tamponi effettuati ad ospiti, personale e volontari delle diverse sedi della Missione di Speranza e Carità. Fra i positivi risultano anche alcuni missionari nonché personale e volontari esterni alla Missione che sono stati posti in isolamento domiciliare.

Trentuno dei positivi, tutti asintomatici, sono stati trasferiti presso il Covid Hotel. Nella giornata di oggi si è svolta una riunione operativa cui hanno preso parte il Comune, l’ASP e la Protezione Civile Regionale, nel corso della quale, seguendo quanto deciso ieri in Prefettura, è stato predisposto il piano di assistenza a tutte le persone presenti all’interno delle “zone rosse” identificate dal Presidente della Regione nelle quattro strutture della Missione, nonché per il contenimento del contagio.

E’ emerso innanzitutto che il numero totale di persone presenti nelle strutture è inferiore a quanto comunicato in precedenza, in considerazione del fatto che molti degli ospiti sono attualmente impegnati in lavori stagionali nelle campagne. Analogamente è inferiore il tasso di incidenza dei casi positivi, che è attualmente circa il 30% di quelli già processati.

 

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