- Orlando a radio24, “zona rossa per dati contraddittori”
- il sindaco di Palermo gela la Regione, “Dati taroccati”
- Il M5S incalza, Palermo zona rossa almeno da metà marzo
“Ho chiesto zona rossa perché dalla Regione Sicilia dati taroccati come se fosse un concorso a premi”. Lo ha detto questa mattina il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando a 24Mattino su Radio 24. Dichiarazioni durissime che, con molta probabilità, avranno dei contraccolpi sul già precario rapporto istituzionale tra palazzo delle Aquile e la Regione.
“Emergenza non è concorso a premi”
Dalla mezzanotte di oggi e fino al 14 aprile Palermo sarà in semi lockdown come aveva richiesto Orlando alla Regione, preoccupato per l’impennata dei contagi nel Capoluogo. Ora Orlando svela le carte in una intervista a radio24. “Ho chiesto zona rossa perché i dati che venivano forniti dalla Regione Sicilia erano contraddittori, e probabilmente taroccati, come se essere in zona gialla, arancione o rossa fosse un concorso a premi, come se bisognasse fare buona figura”. Aggiunge Orlando, a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24.
Necessaria un’inchiesta giudiziaria
“Ho chiesto che si adeguassero i provvedimenti a dati veri e no a dati fasulli, si tratta della vita delle persone ed è stata necessaria un’inchiesta giudiziaria per avere dei dati che sembrano affidabili e che denotano purtroppo la necessità per la città di Palermo di ricorrere alla zona rossa”. Il riferimento del primo cittadino è al recente terremoto nella sanità siciliana che vede tra gli indagati anche il dimissionario assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.
Palermo zona rossa da marzo
“Da quanto tempo Palermo doveva essere zona rossa? Probabilmente almeno da metà marzo, il provvedimento più restrittivo per contrastare i contagi al galoppo però non arrivò e si optò per una zona arancione che ha lasciato ugualmente pesanti ferite sulla pelle dei commercianti, che ora si trovano a dover fronteggiare un lockdown generalizzato che rischia di dargli la mazzata definitiva”. Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro e i componenti della commissione Salute di Palazzo de Normanni, Francesco Cappello, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Giorgio Pasqua, “Se si fosse deciso allora per la zona rossa – concludono – probabilmente si sarebbe ora di fronte a ben altri numeri, con prospettive migliori davanti, e invece si torna al punto di partenza, con la differenza, però, che le imprese sono ormai alla canna del gas”.
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