Mercoledì 11 dicembre, data che celebra la “Giornata internazionale della Montagna” – designata dall’ONU a partire dal 2003 – l’Assemblea Regionale Siciliana sarà impegnata a licenziare il DdL 641/19, concernente l’istituzione delle ZFM in Sicilia.
Un bel risultato per il Comitato pro Zone Franche Montane in Sicilia, impegnato, congiuntamente ai sindaci, a frenare la “strage generazionale” in atto, “determinata – si legge nella delibera di Giunta regionale del 5 novembre scorso – dall’emigrazione di decine di migliaia di giovani siciliani capaci, meritevoli e innovativi e la drammatica tendenza allo spopolamento di aree interne e montane”.
La proposta di Legge è stata approvata all’unanimità dalle Commissioni Attività Produttive e Bilancio dell’ARS – con il parere favorevole dell’assessorato al Bilancio – e ha registrato la massima attenzione da parte di tutti i gruppi parlamentari e del presidente del Parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè.
«Lo schema del progetto di Legge è d’impulso legislativo – precisa Vincenzo Lapunzina, coordinatore del Comitato regionale promotore – e attiene a materie di competenza esclusiva della Regione Siciliana ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto: tutte le istanze indicate in quell’articolo, infatti, beneficeranno delle agevolazioni fiscali e previdenziali previste».
«La proposta di Legge – continua – non richiede neppure l’intervento finanziario dello Stato in quanto la copertura avverrà con risorse proprie della Regione Siciliana, ai sensi dell’articolo 36 dello Statuto, aderendo alla sentenza C-88/03 del 6 settembre 2006, della Corte di giustizia europea».
L’operatività della Legge in procinto di essere emanata – così come riporta l’articolo 6 del testo che verrà incardinato in Aula martedì 10 dicembre – è pertanto subordinata alla definizione degli accordi finanziari tra lo Stato e la Regione Siciliana: intese che legislativamente sono previste esclusivamente tramite la Commissione paritetica prevista dall’articolo 43 dello Statuto, insediatasi nei giorni scorsi.
«Abbiamo chiesto ai sindaci di essere presenti a Sala d’Ercole in occasione di questa data storica per la Regione Siciliana – conclude Vincenzo Lapunzina – in quanto, oltre a celebrare la Giornata della Montagna, essi saranno testimoni dell’inizio di un percorso, sostenuto con coraggio da tutta la deputazione regionale, ben ancorato alle previsioni dello Statuto, ovvero un ordinamento di rango Costituzionale, unico in Italia e approvato ancora prima della stessa Costituzione Italiana».
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