Dopo 1692 giorni di attesa, sembra essere in dirittura d’arrivo il percorso istitutivo delle Zone Franche Montane della Sicilia. Per il Disegno di Legge inizia oggi la discussione all’Assemblea Regionale Siciliana.
Il provvedimento, proposto dal comitato regionale promotore delle ZFM in Sicilia, in perfetta armonia con i sindaci di 132 Comuni isolani, ha l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale delle aree di montagna per ridare fiducia ai resilienti ed attrarre investimenti in comunità soffocate dalla desertificazione umana ed imprenditoriale.

La proposta legislativa elaborata dal Comitato è difatto rivolta ai comuni incastonati oltre 500 mt d’altezza, dove vivono 499.344 resilienti, 28.836 operatori economici e 17.223 aziende agricole che si estendono in circa il 25 % di territorio dell’Isola dove urge bloccare l’emoraggia di emigrazione di giovani per invertire la tendenza prima che si trasformi in un’altra emergenza.

Sono numeri preoccupanti, portati all’attenzione delle Istituzioni regionali, tali da indurre il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e l’intero Parlamento regionale a legiferare a favore delle zone di montagna. “Istituire le Zone Franche Montane in Sicilia è diventata una priorità – dichiara Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato pro ZFM – le Istituzioni regionali hanno dimostrato di avere grande sensibilità e coraggio a legiferare in tal senso”.

Oggi pomeriggio inizierà la discussione a Sala d’Ercole dopo che il Ddl è stato licenziato favorevolmente dalle Commissioni Attività Produttive e Bilancio.

“Il Disegno di Legge che il Parlamento siciliano si appresta ad approvare – afferma Lapunzina, anche a nome dei sindaci – costituisce una della più alte manifestazioni del rapporto tra le comunità e la politica.Con questa iniziativa politica, – continua – d’impulso esclusivamente legislativo, si sono esplorati i problemi dei territori montani della Sicilia e per la prima volta si formulano proposte nel solco delle previsioni statutarie”.

Gli effetti della Legge sulle Zone Franche Montane si riperquoteranno positivamente sull’intero territorio siciliano e questo strumento avvierà, finalmente, una nuova stagione nei rapporti tra la Regione e lo Stato.
“A tal proposito – conclude il coordinatore – ribadiamo la richiesta ai Deputati di non emendare, nel corso dei lavori d’Aula, il testo approvato dalle Commissioni. È una scelta politicamente forte, in certi casi elettoralmente scomoda, ma che licenzierà un testo credibile nei confronti dello Stato, a cui chiederemo con determinazione lealtà nei confronti della Sicilia. Siate coraggiosi!”.

“Il disco verde che il disegno di legge-voto sulle Zone franche montane ha ottenuto dalla Commissione bilancio dell’Assemblea regionale siciliana costituisce, senza dubbio, un buon segnale per l’economia del nostro territorio. Si tratta, infatti, di un importante strumento di crescita per le aree deboli, quelle più interne dell’Isola, e che può anche diventare strategico nell’ottica di una definizione delle Zes, le Zone economiche speciali pensate proprio per creare favorevoli condizioni di sviluppo”. ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Esprimiamo apprezzamento per l’importante traguardo raggiunto dalla Commissione Bilancio dell’ARS che ha dato parere positivo al Ddl per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia e alla riprogrammazione delle risorse Fsc e Patto per il Sud e ci auguriamo che il disegno di legge arrivi in tempi brevi in Aula per l’approvazione definitiva”. hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di Anci Sicilia.

“L’introduzione di forme di fiscalità di vantaggio in favore delle Zone Franche Montane continuano Orlando e Alvano – può rappresentare un significativo elemento di novità nell’attuale contesto economico interamente concentrato sulle crisi finanziarie della Regione e delle amministrazioni locali”.

“Lo spopolamento delle nostre città e in particolare delle aree interne – conclude il presidente Orlando – preoccupa anche per i connessi effetti recessivi sull’economia locale, il perdurare di una gravissima crisi del mercato immobiliare, infatti e il conseguente deprezzamento del valore degli immobili, che, spesso, anche a causa del peso significativo dei i tributi locali, sono lasciati ad una condizione di abbandono, costringe i Comuni, molti dei quali già in dissesto o predissesto, a farsene carico con grandissime difficoltà e l’introduzione di una fiscalità agevolata può finalmente rappresentare un’occasione di rinascita e rivitalizzazione per i comuni siciliani che purtroppo rischiano la desertificazione”.

“l’Istituzione delle Zone Franche Montane e le compensazioni statali per l’insularità sono due traguardi raggiungibili
dall’Assemblea regionale siciliana già nei prossimi giorni –  afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc -. Mi sono speso per mesi per sollecitare il parlamento regionale a legiferare su questi temi, che sono fondamentali per lo sviluppo economico di territori come ad esempio le Madonie e per superare le storture che vogliono la Sicilia emarginata dal resto d’Italia come succede in particolare con il caro voli. Abbiamo davanti occasioni importanti per dare risposte ai siciliani. Sulle Zfm si può finalmente impegnare il parlamento nazionale con una legge voto che riconosca sgravi fiscali e contributivi nelle zone montane della Sicilia, che pagano più di tutti l’isolamento e lo spopolamento. Mentre sull’insularità si può finalmente dare esecuzione allo Statuto siciliano che prevede misure
compensative per rendere la nostra Isola in posizione paritaria rispetto al resto delle regioni continentali del Paese”.

“La recente approvazione del Disegno di Legge sull’istituzione delle Zone Franche Montane da parte della Commissione Attività produttive all’ARS rappresenta una novità incoraggiante, che rimette in gioco in chiave positiva i rapporti e l’interlocuzione tra istituzioni politiche e mondo sindacale”. Il commento di  Salvatore Bivona, presidente regionale della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti.

Secondo il presidente della CIDEC Sicilia a rivelarsi di fondamentale importanza nel percorso che ha condotto alle porte dell’approvazione del ddl, sarebbe stata la sinergia determinatasi tra sindacato dei lavoratori, organizzazioni datoriali e associazionismo.

Il Comitato, infatti, annovera al proprio interno, tra le altre, realtà quali la Cgil, Confesercenti, Casartigiani e la stessa CIDEC.

“Appare chiaro che, quando si tratta di sollecitare azioni a difesa dell’economia, dell’occupazione e delle piccole e medie imprese – afferma Bivona – gli obiettivi del sindacato datoriale collimano con quelli delle sigle che difendono i lavoratori: ecco perché, in questa fase così delicata per la Sicilia, tutti noi abbiamo il dovere di unire le forze e orientare la politica ad agire per il bene comune”.

“Chiaro che, se non supportate da altre iniziative istituzionali – conclude – neppure le ZFM potranno risollevare le sorti dell’economia isolana, tuttavia esse rappresentano una condizione imprescindibile per programmare lo sviluppo ed evitare il progressivo svuotamento delle aree di montagna dell’isola, che posseggono risorse paesaggistiche, turistiche, culturali e monumentali di inestimabile valore”.

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