• Consegnata una lettera aperta
  • Il presidente dell’associazione zfm Sicilia “Non possiamo permetterci neanche un giorno di ritardo”
  • Per l’associazione è fondamentale che il presidente della Regione dia seguito all’ordine del giorno votato all’Ars

Sindaci e comitato per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia, scendono di nuovo in piazza. Una rappresentanza ha presidiato lo spazio antistante Palazzo d’Orleans, per rivendicare il #dirittodicittadinanza e la celere definizione del percorso legislativo istitutivo delle zone franche montane in Sicilia.

Incontro per il 29 giugno

La delegazione, ricevuta dall’assessore agli Enti Locali, Marco Zambuto, ha consegnato una “lettera aperta”, indirizzata al presidente Musumeci e ha ottenuto un incontro – fissato per martedì prossimo, 29 giugno – con l’assessore regionale per le Attività Produttive, Mimmo Turano, a cui compete la perimetrazione delle zone franche montane.

Nella missiva, i sindaci e comitato lamentano ritardi e disinteresse “che fin qui è stato dedicato alla questione proprio da parte di chi avrebbe dovuto e dovrebbe, al contrario, dedicarvi la massima attenzione, svolgendo un’azione più incisiva, assegnatole dal ruolo istituzionale e di governo proprio di Presidente della Regione””

Vincenzo Lapunzina, presente dell’associazione zfm Sicilia, sottolinea: “Abbiamo apprezzato la disponibilità dell’assessore Zambuto, delegato dal presidente Musumeci, ad ascoltare le ragioni della delegazione e altresì, quanto dichiarato ai media, ovvero, ‘l’assunzione di tutte le iniziative di competenza affinché si possa giungere nel più breve termine possibile all’attivazione delle Zone franche montane in Sicilia’. Adesso, come indicato nel documento consegnato, è fondamentale che il presidente dia seguito all’Ordine del Giorno votato all’unanimità dall’ARS”.

“Non possiamo permetterci neanche un giorno di ritardo”

“Le Terre alte di Sicilia – conclude Lapunzina – non si possono permettere neanche un giorno di ritardo, rispetto alle questioni condivise con il rappresentante del governo regionale e riportate nella lettera aperta”.

Il testo della lettera aperta

Quello che segue è il testo integrale della lettera aperta al presidente Musumeci a firma del presidente, del comitato e dei sindaci dei 133 Comuni interessati alla istituzione delle zone franche montane nell’isola. Missiva consegnata il 23 giugno durante il sit-in a piazza Indipendenza.

Al Presidente della Regione Siciliana

È noto che il Parlamento regionale, l’11 maggio scorso, ha votato all’unanimità l’Ordine del Giorno n. 544, firmato da tutti i Presidenti dei Gruppi Parlamentari, con il quale si è impegnato la S.S. ad assumere tutte le necessarie e conseguenti iniziative finalizzate a dare concreta attivazione delle zone franche montane in Sicilia, in coerenza con quanto in precedenza lo stesso Parlamento aveva espresso unanime consenso votando il “‘Disegno di legge voto da sottoporre al Parlamento della Repubblica, ai sensi dell’art. 18 dello Statuto, recante “Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia’” (n. 641/A).

Tuttavia, dall’11 maggio scorso, nessuna concreta iniziativa sembra sia stata assunta dal Governo della Regione nonostante l’impegno richiesto dal Parlamento, tanto che la questione, come avrebbe dovuto essere, non è stata nemmeno presentata alla Commissione Paritetica in occasione dell’incontro dello scorso 17 giugno.
Per la precisione risulta che a quell’incontro avvenuto presso l’ARS, l’Assessore per l’Economia, impossibilitato ad intervenire in quanto impegnato fuori sede per impegni istituzionali, abbia fatto pervenire una nota con “i punti salienti pendenti innanzi la Commissione Paritetica”, tranne però indicare qualsiasi riferimento alla discussione pendente sulle ZFM, proprio in esecuzione dell’ordine del giorno votato dal Parlamento, il quale, è bene ribadirlo, recita: “Impegna il Presidente della Regione a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune, affinché la Commissione Paritetica adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni concernenti l’Istituzione delle zone franche montane, anche destinando, in via prioritaria, a quest’ultima le risorse provenienti dal gettito dell’iva all’importazione”.

Inoltre, non risulta che l’Assessore regionale alle Attività Produttive abbia concluso l’iter di individuazione dei territori, quindi dell’ubicazione delle aziende ai sensi degli articoli 1 e 5 delle “Disposizioni” (sollecitato con nota del 12 aprile u.s.), la cui “puntuale definizione dei Comuni interessati ai benefici previsti dalla proposta legislativa in esame” avrebbe consentito e consentirebbe alla Ragioneria generale dello Stato di evadere in tempi brevi la richiesta ricevuta dalla Commissione Bilancio del Senato, finalizzata a “costruire la quantificazione degli oneri come previsione di spesa”.

Con la presente quindi, non possiamo esimerci dal mettere in evidenza la situazione di fatto e, a tutt’oggi, la mancanza di risposta alle reiterate richieste di audizione rivolte alla Signoria Sua.
Non sfuggirà di certo alla Sua attenzione che ogni giorno che passa la situazione socio economica che vivono le zone interne montane delle Terre alte di Sicilia si fa sempre più grave, per cui è urgente che il Governo della Regione assuma le necessarie iniziative affinché il percorso legislativo in esame possa concludersi positivamente in tempi brevi.
Le comunità che risiedono nei 133 Comuni interessati al provvedimento delle zone franche montane non possono più aspettare. Esse necessitano di attenzioni inedite, concrete e, soprattutto, immediate.

Proprio a difesa dei loro interessi, non si può non rimarcare con rammarico il disinteresse che fin qui è stato dedicato alla questione proprio da parte di chi avrebbe dovuto e dovrebbe, al contrario, dedicarvi la massima attenzione, svolgendo un’azione più incisiva, assegnatole dal ruolo istituzionale e di governo proprio di Presidente della Regione.
Per questo motivo gli amministratori e il Comitato continueranno il loro impegno in tutte le sedi ragionali e nazionali per ottenere una risposta soddisfacente alla situazione di oggettivo complessivo disagio delle popolazioni delle Terre alte di Sicilia.

Palermo (Piazza Indipendenza), 23 giugno 2021

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