Fa discutere la campagna pubblicitaria di un bar Modica, “Al Volo”. Il titolare ha esposto una insegna con i prezzi del caffè distinguendo tra cliente donna, uomo ed esponente della comunità Lgbtqia+. Così dal 13 al 31 ottobre alle donne una tazzina di caffè costerà 70 centesimi, a un uomo 80 e a omosessuali, lesbiche, transessuali, queer, intersessuali e asessuali 75 centesimi.

Insorge l’Arcigay Ragusa che, attraverso il suo vicepresidente, Emanuele Micilotta, definisce la campagna “superpromo discriminatoria” e chiede la rimozione del cartello. “Mentre noi attivisti ci battiamo per far sì che alle prossime elezioni vengano tolte definitivamente ai seggi le file “uomini” e “donne” per tutelare la comunità intersessuale e transessuale, c’è ancora in giro chi discrimina visibilmente la comunità LGBTQIA?», si chiede Micilotta. Intervistato da una tv locale, getta acqua sul fuoco il
proprietario del locale che definisce l’iniziativa “scherzosa”

La polemica di Scicli

Sempre nel Ragusano qualche settimana fa c’era statala polemica per via della rimozione della bandiera arcobaleno, riconducibile all’Arcigay, dal balcone del Comune di Scicli. Contro questa decisione si è schierato il parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale, per cui “in questo modo si ledono i diritti di una comunità che lotta contro ogni forma di discriminazione e che promuove i diritti LGBTQ“.

La lettera per la rimozione della bandiera

Per la rimozione della bandiera, si è schierato Antonio Firullo, candidato nella lista De Luca sindaco di Sicilia, autore, nei giorni scorsi, di una lettera al sindaco di Scicli.

La posizione del candidato della lista De Luca

“Fermo restando – si legge nella lettera di Antonio Firullo – il rispetto del diritto di tutti, la bandiera dell’Arcigay, al contrario è discriminatoria e fuori luogo. E’ un simbolo importante, certamente, ma non rappresenta l’istituzione e deve essere rimossa e collocata in altra parte ad altri simboli di categoria”.

Il sindaco toglie la bandiera

Il sindaco, dopo quella lettera, ha provveduto a togliere il simbolo dell’Arcigay dalla balaustra ma veemente è stata la reazione del parlamentare del Pd, Nello Dipasquale per cui si è si è trattato di “un  evidente attacco omofobo contro comunità LGBTQ+”.

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