Sit in di protesta nell’area dell‘aeroporto di Comiso, organizzato dal Pd, contro la decisione di Ryanair di sospendere tutti i voli da e per lo scalo ragusano, a seguito della rottura degli accordi tra la compagnia irlandese e la Sac, la società di gestione dell’aeroporto.

“Quello che sta succedendo all’Aeroporto Pio La Torre di Comiso, con la decisione di Ryanair di lasciare lo scalo all’apertura della stagione estiva, è grave e insensato rispetto anche a quanto accade in altre realtà: sembrerebbe una scelta deliberata per danneggiare questo territorio” ha detto Nello Dipasquale, parlamentare del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana che ha preso parte alla manifestazione.

Aeroitalia al posto di Ryanair

Dal prossimo 15 maggio Aeroitalia subentrerà a Ryanair per i collegamenti aerei da e per l’aeroporto di Comiso”. Lo ha annunciato nelle ore scorse il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a seguito di un colloquio telefonico con Gaetano Intrieri, ceo di Aeroitalia. Le tratte aeree saranno: Comiso-Bergamo, Comiso- Roma Fiumicino e Comiso-Forlì.

“Comiso penalizzata”

“Le rotte previste da Ryanair su Comiso per la stagione estiva erano in totale sette – spiega Dipasquale – mentre altrove la situazione è completamente diversa: a Trapani, un altro aeroporto minore, le rotte della compagnia irlandese sono 24. Dopo la sospensione dei voli la presidenza della Regione Siciliana informato che a subentrare a Ryanair su Comiso, dal 15 maggio, sarà AeroItalia con le tratte per Forlì, Bergamo e Fiumicino… È del tutto evidente che questa non può essere considerata in alcun modo una soluzione, considerando, poi, che la tratta AeroItalia per Forlì era già presente prima della rottura tra SAC e Ryanair”.

Appello alla Regione

“La verità è una e una sola – continua l’esponente dem – gli aeroporti minori di Sicilia hanno bisogno di un piano strategico regionale complessivo, una strategia unica e, come accade in tutti gli aeroporti minori del Paese, la Regione deve stanziare dei fondi specifici per avviare un confronto con le compagnie aeree e stabilire le rotte per ogni scalo in modo preciso e costante. In altre regioni d’Italia spendono ogni anno decine di milioni di euro per sostenere gli aeroporti minori e, frequentemente, solo per Ryanair”. “Servono soluzioni, servono subito – conclude Dipasquale – e se non dovessero arrivare il Partito Democratico è pronto a spostare la protesta all’Aeroporto di Catania”.