Le chiusure decise con il Dpcm della Presidenza del Consiglio  per il contenimento del contagio, non piacciono al sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che ha annunciato l’adozione di provvedimenti a sostegno degli operatori economici maggiormente penalizzati. Tra questi, ci sono i gestori delle palestre ed i ristoratori.

“Una mazzata ingiusta verso tante attività commerciali che costituiscono una fetta importante della nostra economia, questo ciò che rappresenta l’ultimo Dpcm. Per mesi la loro apertura – ha detto il sindaco di Modica, Ignazio Abbate – è stata subordinata all’adeguamento alle nuove norme che ha comportato l’investimento di ingenti risorse economiche. Per sopravvivere si sono ampliati locali, acquistate nuove attrezzature, assunti nuovi istruttori per sdoppiare i corsi, si sono dotate le strutture di ogni possibile presidio sanitario e sanificante. Insomma tutto quello che c’era da fare è stato fatto”.

“Nonostante questo è arrivato uno stop che ritengo ingiusto e insensato, uno stop che rischia – ha detto il sindaco di Modica, Ignazio Abbate – di diventare definitivo in molti casi. Il tutto senza contare l’importanza che queste attività hanno per il benessere psico fisico dei loro clienti. Per loro e per tutti gli altri comparti economici della Città di Modica, più che la solidarietà dovuta, stiamo per mettere in campo alcuni provvedimenti che, ricalcando quelli presi durante il lockdown primaverile, possano portare un minimo ristoro a tutti”.

La settimana scorsa, lo stesso sindaco, ha, però, disposto la chiusura dei mercati dopo aver compiuto un sopralluogo denunciando non solo gli assembramenti ma anche l’assenza di mascherine. Per questa sua decisione, ha incassato i rimproveri degli ambulanti. “Dietro ad un’attività non ci sono solo prodotti da fornire al cliente ma sacrifici, tasse, persone, operai, famiglie e tanto altro. Ma in fondo in fondo nel 2020 di “aria” si può andare avanti senza problemi” si era sfogata una operatrice commerciale, chiedendo al primo cittadino un passo indietro.