E’ Giovanni Re, 71 anni, la vittima del crollo di un muro avvenuto ieri pomeriggio sulla strada provinciale 30 in contrada Cicogne, in territorio di Comiso nel Ragusano. La vittima, un pensionato, non ha trovato scampo da quell’enormità di macerie che lo hanno sepolto. Ieri pomeriggio alle 18 una squadra dei vigili del fuoco del comando di Ragusa è intervenuta. Ha provato a soccorrere l’uomo ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Illesa la persona che era con lui

E’ rimasta invece illesa la persona che era in compagnia di Re, un amico di 70 anni. Al momento l’ipotesi è che il 71enne stesse facendo dei lavori su quel muro. Forse qualche intervento di manutenzione ma alla fine quella malconcia parete ha ceduto franandogli addosso. Il muro era all’interno di una proprietà privata. I vigili del fuoco di Ragusa intervenuti sul posto, con l’ausilio di un mezzo meccanico messo a disposizione da privati, hanno provveduto a liberare la vittima priva di vita. Sul posto intervenuti i carabinieri di Comiso, 118 e medico legale che ne ha constatato il decesso.

I tecnici della prevenzione

Ad intervenire anche i tecnici dello Spresal, l’organismo dell’Asp che si occupa della materia della sicurezza nei luoghi di lavoro. Essendosi trattato di lavori di manutenzione, seppur privati, si stanno facendo anche questo tipo di accertamenti.

Il caso simile nel palermitano

Vicenda che, seppur in modo più ridimensionato, riporta alla mente quanto accaduto per il crollo del muro a Polizzi Generosa, nel Palermitanio, per cui fu aperta un’inchiesta dalla Procura per disastro colposo. Recentemente è stata emessa la sentenza di primo grado per quell’episodio e sono stati quasi tutti assolti. Questa la decisione del tribunale di Termini Imerese. Il fatto accadde 9 anni fa e tra gli imputati figuravano anche l’ex sindaco e gli allora commissari prefettizi. I fatti risalgono al gennaio 2014 quando si è verificato il cedimento di un imponente muro all’interno del centro abitato di Polizzi che ha creato una situazione di disagio e di pericolo per l’incolumità pubblica.

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