La Cassazione ha rigettato la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di 80 lavoratori del Consorzio di bonifica 8 di Ragusa. A ricorrere alla magistratura erano stati i lavoratori stessi che, dopo la sentenza, non vedranno dunque trasformati loro contratti e perderanno il lavoro.

Fai Cgil Sicilia e Ragusa “Responsabilità di chi è rimasto sordo”

Ne danno notizia la Flai Cgil regionale e di Ragusa che rilevano, in una nota dei segretari generali Tonino Russo e Salvatore Terranova, “le responsabilità di chi in questi anni è rimasto sordo alle sollecitazioni della Flai Cgil che aveva delineato un percorso tecnico-amministrativo per risolvere la problematica e di chi si è trincerato dietro silenzi, balbettii e incapacità di assumere responsabilità per evitare il triste epilogo della vicenda”.

“Il consorzio non avrà più personale per servizi istituzionali”

“L’effetto di questa espulsione – scrivono Russo e Terranova – è che il consorzio non avrà più il personale per fornire servizi istituzionali, come quelli dell’acquedotto rurale Santa Rosolia
sui territori di Modica e Ragusa e quelli ai Comuni di Ispica e Modica. Verrà a mancare chi si occupa di potabilizzazione delle acque – rilevano – della distribuzione e la manutenzione degli impianti. Mancheranno i lavoratori che hanno provveduto alla distribuzione delle acque per uso irriguo, e alle manutenzioni degli impianti di tutta la Provincia  e del bassopiano di Ispica”. La Flai fa sapere che “la battaglia per la stabilizzazione di questi lavoratori continua” e chiede il sostegno alla vertenza dei parlamentari e dei sindaci dell’area. Per la Flai “la situazione è allarmante e ne pagherà il prezzo, oltre ai lavoratori e alle loro famiglie l’intera collettività”.

“Comprovato disinteresse”

Gli esponenti della Flai parlano di “comprovato disinteresse” dell’attuale direttore e commissario straordinario nella gestione della problematica.

Sottolineano anche tuttavia “le responsabilità dei parlamentari regionali di maggioranza del territorio e del Governo regionale che è rimasto con le mani in mano”. La Flai punta a definire un percorso di recupero occupazionale di questi lavoratori e annuncia un incontro pubblico al quale invita a partecipare sindaci e parlamentari.